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Paura nel pomeriggio di oggi sull'autostrada A12 nei pressi di Nervi. Un cane dopo essere scappato dal suo giardino si è buttato tra le auto in corsa. Dopo aver seminato il panico tra gli automobilisti in transito  è stato messo in salvo dagli uomini di una pattuglia della guardia di finanza e poi affidato ai volontari della croce gialla soccorso animale. Una volta accertata la provenienza è stato poi affidato al suo padrone.

Tre arresti per spaccio nel centro storico genovese grazie a un'operazione condotta dal nucleo Centro storico della polizia locale. E' successo sabato sera in piazza San Luca: tre persone - tutti e tre uomini stranieri - sono state arrestate per il reato di spaccio.

La pattuglia della locale ha notato movimenti sospetti. Due acquirenti avvicinano un uomo chiedendo la droga, a questo si avvicina un terzo che si occupa di cedere il materiale e di portare avanti la trattativa, una terza persona intanto la nascondeva.

Così dopo la perquisizione i tre sono stati trovati in possesso di denaro e di droga. Arrestati, uno di questi anche per resistenza a pubblico ufficiale, saranno processati domani (lunedì) per direttissima.

Non si spegne ancora la speranza di poter ritrovare il secondo disperso in mare, travolto da un'onda nella serata di venerdì allo scalo Torre di Pieve Ligure, proprio sotto la stazione ferroviaria, mentre si trovata con amici e colleghi tra la terrazza e gli scogli che si affacciano sul mare.

Il disperso si chiama Jurii Katerynhyk, 47 anni, di nazionalità ucraina. Il corpo del collega Radoslav Zielinski, di origini polacche, 42enne, è stato ritrovato ieri in tarda mattinata da una delle imbarcazioni della Millevele: era a due miglia dalla costa davanti a Puntavagno, quartiere della Foce a Genova (LEGGI QUI). 

Questa mattina alle 9 le ricerche, sospese nella serata di ieri, sono riprese ufficialmente con i sommozzatori dei Vigili del fuoco, ma anche con i loro droni, pronti a scandagliare il territorio e la costa. Insieme a loro, la Capitaneria di Porto batte l'area marina da Arenzano a Pieve Ligure con la motovedetta Charlie Papa 284. Andranno avanti fino alle 19. Nella speranza di poter ritrovare il corpo di Jurii, di certo portato via dalla corrente. La speranza che sia vivo è lieve: le ricerche continuano soprattutto sotto costa, tra gli scogli, anche se il vento in questi due giorni è ormai cambiato più volte, passando da libeccio a tramontana.

Jurii e Radoslav in questi giorni stavano lavorando alla ristrutturazione di una villetta situata nel comune di Pieve. Dopo il lavoro, venerdì, una serata di svago con altri colleghi e amici. Poi, la tragedia allo Scalo Torre.

Un uomo di nazionalità nordafricana ha dato in escandescenza a bordo di un treno e ha aggredito, verbalmente e fisicamente, tre persone a bordo del convoglio. E' successo questa mattina a bordo del treno 666, Intercity diretto a Milano: il treno è stato fermo alla stazione di Monterosso a lungo e la circolazione ferroviaria è stata interrotta, per permettere l'arrivo dei Carabinieri che hanno poi accompagnato l'aggressore in caserma. L'aggressore, visibilmente agitato, si era rifugiato in una carrozza ed è sceso dal treno solo dopo l'arrivo di una seconda pattuglia.

L'Intercity sul quale è avvenuta l'aggressione è rimasto fermo un'ora e mezza nella stazione delle Cinque Terre, causando gravi ritardi su tutte le linee in viaggio tra Sestri Levante e La Spezia in una giornata di grandi afflussi di turisti e passeggeri verso le località più amate della zona. Una domenica di sole e di turisti in transito, particolarmente gremiti quest'oggi i convogli del Cinque Terre Express che hanno subito ritardi importanti.

La chiamata al 118 è arrivata alle 10,20 di questa mattina, direttamente da bordo treno: subito dopo l'Intercity è giunto alla stazione di Monterosso, dove si è fermato. A bordo era appena avvenuta l'aggressione. I feriti sono tre: a Monterosso sono arrivati l'automedica Delta3 da Brugnato e l'ambulanza della PA di Monterosso. Non si trovano in gravi condizioni, due delle tre vittime di aggressione sono state accompagnate dai sanitari all'ospedale Sant'Andrea di La Spezia in codice giallo, una terza ha invece proseguito il viaggio. Tra i feriti vi è anche un dipendente delle Fs, addetto alle pulizie a bordo treno.  

Ritardi di oltre un'ora sulle linee a media e lunga percorrenza a Genova e La Spezia: alla stazione di Levanto (foto) si sono segnalati anche 90 minuti di ritardo. 

 

GENOVA - E' stata riaperta nella serata di sabato una corsia a senso alternato di via Trossarelli a Genova Struppa, bloccata da venerdì notte in seguito a una frana dell'area del campetto di calcio della chiesa di San Cosimo.

Gli abitanti che erano rimasti isolati, in tutto oltre 500 persone, per sollecitare la riapertura della strada nel primo pomeriggio di sabato hanno effettuato un sit-in. La chiusura della via si è resa necessaria per la frana di un muro della parrocchia di San Cosimo, uno smottamento avvenuto prima delle 4 della notte tra giovedì e venerdì scorsi a metà di via Trossarelli, l'unica strada carrabile che da lungo il Bisagno arriva e si ferma poco più su del crollo, nella frazione di San Martino. 

Da venerdì mattina i tecnici e gli operai erano al lavoro per risolvere la situazione. Il primo risultato del lavoro di Aster e degli uffici comunali è stato liberare la strada dalla terra e i massi della frana per fare transitare un'ambulanza di piccole dimensioni in grado di soccorrere uno dei cittadini rimasti isolati. Fino alla riapertura in sicurezza di almeno una corsia di marcia, nella serata di sabato.

Sul posto con gli abitanti dall'inizio dell'emergenza anche il presidente del Municipio Media Valbisagno Maurizio Uremassi che ringrazia pubblicamente gli operai e i tecnici di Aster e della ditta che ha operato nella rimozione dei detriti: "Non si sono fermati neanche un minuto, meritano davvero un grosso plauso".

I tecnici della curia, proprietaria dell'area franata, intanto hanno finalmente avviato i rilievi per aprire un cantiere per la messa in sicurezza definitiva del muraglione crollato: si parla di fare partire un progetto pare fermo da anni, un cantiere per un lavoro importante con una spesa di circa 200 mila euro. "I soldi non ci sono ma li troveremo" garantisce don Isidoro Damonte, il parroco di Prato, Struppa e delle chiesette interessate dalla frana di San Cosimo e San Martino.