Commenti

2 minuti e 33 secondi di lettura
di Matteo Angeli

ll primo successo Marco Bucci lo ha già portato a casa ancor prima di iniziare a lavorare. Aveva promesso di definire la sua squadra in poco tempo e così è stato.
Sicuramente ha capito bene quanto contino in Regione, molto più che in Comune, gli equilibri tra i partiti, le correnti, i mal di pancia, le gelosie e gli sgambetti. Ma alla fine Bucci è riuscito a mettere tutte le tessere al loro posto con un puzzle che però ha rischiato di non chiudersi proprio all’ultimo e proprio su quell’assessorato che lui ha fortemente voluto sin dal principio: quello della Sanità.

A poco più di mezz’ora dalla conferenza stampa di presentazione della nuova giunta stava per accadere l’impensabile. L’istituzione dei quattro consulenti incaricati di rafforzare e aiutare Massimo Nicolò non è stata particolarmente gradita dall’oculista arrabbiato all’idea di ritrovarsi a gestire una “guida condivisa” con l’assessore uscente Angelo Gratarola, due manager come Enrico Castanini e Santiago Vacca e, soprattutto, l’infettivologo del San Martino Matteo Bassetti. E Nicolò neppure ha gradito molto l’istituzione del Consiglio Superiore della sanità ligure composto da venti saggi. Per Bucci un modo per rafforzare l’assessorato per Nicolò una sorta di commissariamento. I due litigano, i toni sono piuttosto accesi al punto che viene convocato in Regione Enrico Castanini, il manager di Liguria Digitale che per era già stato un papabile e che per qualche lunghissimo minuto è stato ad un passo dall’accettare l’incarico.
Poi, quando la sala Trasparenza era già affollata da giornalisti, Nicolò cambia idea e accetta. Ma gli attenti osservatori del linguaggio del corpo hanno sicuramente notato la tensione sui volti di Bucci e Nicolò durante la conferenza e anche i pochi sorrisi tra Nicolò e Bassetti. Sarà curioso vedere come e poi concretamente da chi verrà gestito questo inedito “Consiglio superiore” e che rapporto realmente verrà a crearsi con l'assessore.

E allora si parte. Con sette assessori che diventeranno nove una volta che arriverà il via libera all'allargamento della giunta. Uno dei due futuri assessori c’è già, è il leghista Alessio Piana, consigliere delegato ad occuparsi di Sviluppo Economico e Blue economy.
Una sola donna la confermatissima Simona Ferro, di Fratelli d'Italia, che avrà tra le tantissime deleghe (ben 13) quella allo Sport, la Cultura, ma anche la Formazione e il Lavoro. Deleghe importanti e delicate.
Ruoli importanti per altri "reduci" della precedente giunta. Marco Scajola, Giacomo Giampedrone, Alessandro Piana (confermato vicepresidente). E poi l’ex senatore Paolo Ripamonti, rappresentante di Savona scelto dopo una serie di balletti interni alla Lega e l’altra new entry, Luca Lombardi in quota Fdi che si occuperà di Turismo e Marketing territoriale.
Ci saranno poche donne, ci sarà stata troppa pressione dei partiti come gridano dall’opposizione ma la squadra è fatta e per grandissima parte quella che voleva Bucci.
Dallo scorso 7 maggio i dirigenti e gli uffici della Regione si sono limitati all’ordinaria amministrazione ora è il momento di cambiare marcia e tornare a correre. Infrastrutture, sanità e lavoro le grandi sfide da vincere. Ora via ai cento giorni. Buon lavoro.