ll primo successo Marco Bucci lo ha già portato a casa ancor prima di iniziare a lavorare. Aveva promesso di definire la sua squadra in poco tempo e così è stato.
Sicuramente ha capito bene quanto contino in Regione, molto più che in Comune, gli equilibri tra i partiti, le correnti, i mal di pancia, le gelosie e gli sgambetti. Ma alla fine Bucci è riuscito a mettere tutte le tessere al loro posto con un puzzle che però ha rischiato di non chiudersi proprio all’ultimo e proprio su quell’assessorato che lui ha fortemente voluto sin dal principio: quello della Sanità.
A poco più di mezz’ora dalla conferenza stampa di presentazione della nuova giunta stava per accadere l’impensabile. L’istituzione dei quattro consulenti incaricati di rafforzare e aiutare Massimo Nicolò non è stata particolarmente gradita dall’oculista arrabbiato all’idea di ritrovarsi a gestire una “guida condivisa” con l’assessore uscente Angelo Gratarola, due manager come Enrico Castanini e Santiago Vacca e, soprattutto, l’infettivologo del San Martino Matteo Bassetti. E Nicolò neppure ha gradito molto l’istituzione del Consiglio Superiore della sanità ligure composto da venti saggi. Per Bucci un modo per rafforzare l’assessorato per Nicolò una sorta di commissariamento. I due litigano, i toni sono piuttosto accesi al punto che viene convocato in Regione Enrico Castanini, il manager di Liguria Digitale che per era già stato un papabile e che per qualche lunghissimo minuto è stato ad un passo dall’accettare l’incarico.
Poi, quando la sala Trasparenza era già affollata da giornalisti, Nicolò cambia idea e accetta. Ma gli attenti osservatori del linguaggio del corpo hanno sicuramente notato la tensione sui volti di Bucci e Nicolò durante la conferenza e anche i pochi sorrisi tra Nicolò e Bassetti. Sarà curioso vedere come e poi concretamente da chi verrà gestito questo inedito “Consiglio superiore” e che rapporto realmente verrà a crearsi con l'assessore.
E allora si parte. Con sette assessori che diventeranno nove una volta che arriverà il via libera all'allargamento della giunta. Uno dei due futuri assessori c’è già, è il leghista Alessio Piana, consigliere delegato ad occuparsi di Sviluppo Economico e Blue economy.
Una sola donna la confermatissima Simona Ferro, di Fratelli d'Italia, che avrà tra le tantissime deleghe (ben 13) quella allo Sport, la Cultura, ma anche la Formazione e il Lavoro. Deleghe importanti e delicate.
Ruoli importanti per altri "reduci" della precedente giunta. Marco Scajola, Giacomo Giampedrone, Alessandro Piana (confermato vicepresidente). E poi l’ex senatore Paolo Ripamonti, rappresentante di Savona scelto dopo una serie di balletti interni alla Lega e l’altra new entry, Luca Lombardi in quota Fdi che si occuperà di Turismo e Marketing territoriale.
Ci saranno poche donne, ci sarà stata troppa pressione dei partiti come gridano dall’opposizione ma la squadra è fatta e per grandissima parte quella che voleva Bucci.
Dallo scorso 7 maggio i dirigenti e gli uffici della Regione si sono limitati all’ordinaria amministrazione ora è il momento di cambiare marcia e tornare a correre. Infrastrutture, sanità e lavoro le grandi sfide da vincere. Ora via ai cento giorni. Buon lavoro.
IL COMMENTO
Fare sindacato non vuol dire che il governo sbaglia tutto
Prima della funivia ridateci salita della Misericordia!