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Nell'aprile 2008 ho presentato un disegno legge finalizzato ad inserire nella nostra Costituzione l'inno di Mameli come inno della Nazione Italia.

Nella relazione di accompagnamento motivai in questo modo la mia iniziativa. "Appare singolare che un Paese che annovera nel suo repertorio normativo più di 120.000 leggi non abbia trovato spazio per una disposizione legislativa capace di attribuire dignità formale all'inno nazionale".

"Fratelli d'Italia" è un inno - distintivo che sa ancora oggi toccare il cuore degli italiani e l'immaginario collettivo della Nazione. Un patrimonio di valori nazionali ed emoziona quanto se non più della muta bandiera.

Il titolo originario era "Il canto degli italiani", le parole furono scritte nel 1847 dal giovane poeta genovese Goffredo Mameli, la musica fu composta dal giovane musicista, anch'egli genovese, Michele Novaro.

Fu eseguito la prima volta a Genova in occasione del centenario della rivolta di Genova contro il dominio austriaco che vide tra i suoi eroi un ragazzo Giovanni Battista Perasso , sopranominato Balilla e citato nella quarta strofa della lirica.

E' un inno che va al galoppo, alla carica, come i loro giovani autori andavano alla conquista della libertà e dell'indipendenza con l'entusiasmo, la semplicità, la spontaneità e la freschezza dei loro ideali.

Mameli per questi ideali sacrificò la propria vita, lui che aveva avuto i natali da una famiglia ricca e che avrebbe potuto avere una vita lunga e piena di agi. La mia iniziativa ebbe l'appoggio del Presidente Ciampi che nell'occasione mi incoraggiò ad andare avanti con determinazione.

Riuscii a raccogliere ben 132 firme tra i senatori della maggioranza e della minoranza di allora. Premesso che , come scrissi nella relazione di accompagnamento, tutti i Paesi d'Europa (Germania, Spagna, Portogallo, Francia...) hanno riconosciuto un posto speciale ai proprio inni nella loro Costituzione, in Parlamento le cose andarono male per la opposizione decisa ,schietta e frontale del gruppo parlamentare della Lega che preferiva il "Va il Pensiero" di Giuseppe Verdi.

Si discusse a lungo nella competente Commissione Parlamentare l'argomento senza, purtroppo, ottenere il consenso che cercavamo.

*ex senatore