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La celebrazione del Carnevale fortemente voluta dal Comune è stata un indiscutibile successo di gente. Genova, in questi giorni, mi è parsa particolarmente piena, in movimento, divertente. Insomma una città che sa finalmente accogliere, dove la famosa e emblematica torta di riso sempre finita, è stata definitivamente riposta nel frigorifero. Sostituita da torte appena sfornate, abbondanti e capaci di soddisfare l’appetito di tutti i turisti e dei genovesi che hanno deciso di girare per la città.

In particolare per il centro storico. Ieri ho seguito per due ore la divertente carovana della Maddalena, partita davanti alla splendida chiesa con una paisann-a altissima, in equilibrio sui trampoli che svettava tra i genitori che avevano portato i loro bambini a vedere la mascherata e i giochi annunciati dall’organizzazione di strada. Via della Maddalena, era piena di gente, molti turisti stranieri incuriositi, i negozi aperti, le grida dei bambini entusiasti , gli asili, l’intraprendente Yo-To, l’asilo municipale, il Vico Rosa tra i promotori, con le bravissime maestre  mascherate tra i piccoli incantati dal giocoliere, frastornati dai tamburi e sotto una allegra pioggia di coriandoli.  Era, mi è parsa, la via Maddalena di un tempo, dove mia mamma andava a fare acquisti, divagando da via Luccoli verso i Macelli di Soziglia, la Maddalena appunto, le Vigne per rientrare in via degli Orefici. Un pellegrinaggio lento e costante da bottega a bottega.

Sui portoni di tanti palazzi sono affissi annunci di vendita. Attenzione a non dimenticare il centro storico che era stato in grande parte così ben recuperato dalla fine degli anni Settanta, quando cominciò la colossale operazione di recupero. Lo sforzo comunale e non soltanto perché anche i privati, negozianti e residenti devono esserci, va sostenuto in tutte le maniere. Genova  non sarebbe più la Genova oggi così ambita dal cinema, senza la vivacità e la vita dei vicoli. Una vita che deve essere intensa di giorno, ma non può morire nella violenza o nell’abbandono di notte.

La vendita delle case potrebbe diventare una fuga e sarebbe un disastro. Commercio è vita e residenza anche.
Come via della Maddalena ieri pomeriggio è tornata per alcune ore la vecchia strada delle botteghe, dei pesci poveri ma buoni,  degli artigiani, così altri caruggi hanno bisogno di riprendere la loro memoria. La multietnicità deve essere un valore culturale, ma la pulizia, il rispetto del luogo in tutti i sensi, la storia, devono tornare a essere i punti forti di una ripresa che non possiamo permetterci di sottovalutare.
Le conseguenze di un fallimento sarebbero pericolose non solo per la vecchia città dei caruggi. Che sta dentro, come un cuore pulsante. Guai se si fermasse.

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