Leggere più libri.
Imparare a suonare il pianoforte.
Camminare nel verde.
Godere della mia anziana mamma.
La fine della guerra in Ucraina.
Avere un figlio.
La salute per me e i miei cari.
Nuotare molto.
Vivere in una città con una vera libertà di informazione e una reale opposizione al governo, regionale, comunale a garanzia della democrazia.
Alberi in centro città e in via Assarotti ridotti a una fumogena discesa e salita di bus e auto.
Piazza Fontane Marose, via XXV Aprile e via Roma pedonali.
Una pista di bici per bambini all’Acquasola.
La sparizione del traffico con i pazzi in moto.
Tornare a fare volontariato attivo.
Sorridere, nonostante tutto.
Perdonare di più.
Fare più sport.
Più democrazia in Iran e Afghanistan.
Leggere più libri.
Fatturare di più.
Caduta del governo Meloni.
Diventare giornalista professionista.
Più concerti a Genova ed eventi per i giovani.
Un parcheggio per l'ospedale Villa Scassi.
Scoprire nuove città e nuovi Paesi.
Meno stress e ansia.
Ricordarmi di sorridere ogni giorno, nonostante tutto.
Trovare un equilibrio minimo personale.
Essere meno egoista.
Bere meno vino.
Essere molto più leggera (e non parlo di peso).
Essere meno estrema inserendo più grigi.
Riuscite economicamente ad andare a vivere da sola.
Pubblicare il mio primo libro di poesie.
Avere meno ansia/paranoia nel fare e decidere le cose.
Imparare a cucinare decentemente.
Smettere di fumare.
Comprare casa.
Più Arcobaleni meno Guerre.
Natura e condivisione.
Innamorarsi delle cose semplici.
Il Genoa in serie A. Vincere la pigrizia.
Dare meno per scontate le persone vicine.
Smettere di fare grandi propositi per l'anno nuovo e cominciare a porsi piccoli obiettivi più concreti giorno per giorno.
Trasmettere anche in radio.
Pedalare quattro ore su strada ogni domenica.
Migliorare la mia situazione economica.
Sceneggiare e far interpretare alle nipotine, come da loro richiesto, il film dell'orrore 'La bambola assassina'.
Andare in pensione.
Adottare un cane.
Dedicare più tempo alla cura delle cose, di me stessa e delle persone e ai miei figli.
Applicare i valori di equità, solidarietà, rispetto in ogni cosa, soprattutto ogni giorno al lavoro.
Trovare le buone notizie sul mio cammino e raccontarle.
Voler bene al nostro meraviglioso territorio e supportarlo.
Annusare i boschi e nuotare a lungo in mare.
Sorseggiare buoni vini.
Ascoltare storie, ridere sempre e ancora.
Rimandare di meno, avere più pazienza.
Mangiare meno gorgonzola.
Lottare sempre e comunque per un Paese che sappia tenere i propri giovani migliori.
Riuscire a passare dal Negroni all’Americano.
Trovare l'anima gemella.
Guadagnare di più.
Andare in pensione
La salute.
Non vedere più Bassetti in televisione.
Non sono uno da buoni propositi.
Una scorta giornaliera di cuffiette/auricolari.
Ritagliare più tempo per i miei interessi.
Prendendo spunto da una bellissima idea del settimanale Internazionale anche la redazione, gli operatori e gli altri dipendenti di Primocanale hanno espresso i propri auspici per il nuovo anno. Un gioco, ma anche uno spunto di riflessione connaturato all'avvicinarsi del nuovo anno. E un modo di porgere a tutti gli auguri per il nuovo anno.
E voi, nostri lettori e spettatori, cosa chiedete al 2023?
La Redazione di Primocanale
IL COMMENTO
La zona buia dell’adolescenza e la campagna che non attira
La contestazione delle “periferie” e l’ascesa delle nuove destre in Europa