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Accanto alla spiaggia c’è scritto che, dal 30 settembre, la passeggiata tornerà fruibile per tutti. Comprese le biciclette. Fino a oggi non è stato così perché famiglie, bimbi e anziani erano costretti a slalom nel traffico della confinante Aurelia
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COGOLETO - È conto alla rovescia sul lungomare di Cogoleto. Mancano pochi giorni per il ritorno alla libertà su due ruote. Per dirla con il linguaggio della comicità ligure, la ritirata dei milanesi è prossima.

Accanto alla spiaggia c’è scritto che, dal 30 settembre, la passeggiata tornerà fruibile per tutti. Comprese le biciclette. Fino a oggi non è stato così perché famiglie, bimbi e anziani erano costretti a slalom nel traffico della confinante Aurelia in mezzo a tubi di scappamento e mezzi pesanti.

È la Liguria, signori. A ovest, una splendida prosecuzione a strapiombo sul mare verso Varazze. A est, gallerie con panorami unici verso Arenzano. Nel mezzo, la lotteria della riviera per evitare l’investimento da tir.

Il buonsenso richiesto ai liguri nella bassa stagione, in cui la convivenza torna normalità, non potrebbe essere raccomandato anche ai foresti in piena estate togliendo quel cartello che profuma tanto di inospitalità?

Allarga le braccia, il sindaco Paolo Bruzzone: "Forse, deve passare ancora una generazione. Senza cartelli, ho resistito nella prima estate dal mio insediamento. Poi, lamentale e pressioni erano diventate smisurate. Oggettivamente, per la nostra morfologia, nel tratto centrale del borgo, la coesistenza bici – pedoni diventa pericolosa. Voglio dire, però, che mai le famiglie sono state multate. Stiamo ragionando su alternative con lo spostamento a nord dei parcheggi. Servono soldi e tempo".

Ma perché sottolineare il caso Cogoleto come centro del mondo? Per il fatto che in quell’avviso, con divieto annesso, c’è larga parte della Liguria del turismo.

Quella consapevole dell’oro di promozione e fatturato causato da perle come Area 24 a Sanremo, dal tratto Levanto – Framura a levante o dalla Via del Sale Monesi – Limone nel profondo entroterra ponentino che sconfina in Piemonte. Accanto, tutte, le contraddizioni made in Liguria con frequenti noleggi di carcasse dalle gomme sgonfie e dai telai arrugginiti o cigolanti. L’elettrica? Se vuoi, te la porti da casa.

Allora, hanno ragione Di Marco, Balbontin e soci: l'autunno regala libertà dimenticate? A prescindere dalle sensibilità di ciascuno, emerge il dato culturale che, in questo caso, tralascia le vicende delle ciclabili in città perché quella è tutta un’altra storia.

Sul fronte turistico impossibile negare investimenti messi in strada nell’ultimo decennio tra Sarzana e Ventimiglia. Ma aspettando ulteriori e futuribili progetti di ciclovie, troppo spesso sbandierati come imminenti, la via delle due ruote resta in salita.

E per renderla più pedalabile non guasterebbe iniziare dai dettagli.

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