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Il segretario generale Bonazzi: "Non si può utilizzare qualora si verifichi una condotta cagionevole dell'azienda in materia di sicurezza sul lavoro"
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GENOVA - "Riteniamo che vi sia un utilizzo improprio della cassaintegrazione nei confronti dei lavoratori dell'Ex Ilva di Genova: non può essere utilizzata qualora si verifichi una condotta cagionevole dell'azienda in materia di sicurezza sul lavoro". E' quanto esprime Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil, dopo che il sindacato ha depositato quest'oggi un esposto alla Procura di Genova per contestare l'utilizzo da parte di Acciaierie d'Italia della cassa integrazione per sospendere i lavoratori della linea di produzione della banda stagnata.

Dieci giorni fa infatti si è verificato un incidente nello stabilimento del quartiere di Cornigliano, quando un rotolo d'acciaio è precipitato a terra senza fortunatamente colpire nessun lavoratore: "Dopo l'ultimo accadimento avvenuto a Cornigliano - prosegue bonazzi - "la Asl è intervenuta imponendo delle prescrizioni sulla sicurezza. E conseguentemente alcuni lavoratori dell'impianto latta sono stati lasciati a casa. Per questo abbiamo richiesto che gli enti competenti verifichino se si ravvedano gli estremi per uso improprio dell' ammortizzatore sociale"

Su oltre 900 lavoratori delle acciaierie, circa 230 sono stati messi in cassaintegrazione, con una comunicazione in cui fra l'altro non è stato chiaramente definito il tipo di cassa integrazione utilizzata. La linea di produzione della latta è ripartita questa mattina e i lavoratori sono tutti rientrati. I sindacati sono ancora in attesa del tavolo in Prefettura che dovrà consentire di avviare un monitoraggio congiunto sulle sicurezza degli impianti che, secondo quanto appreso, dovrebbe essere convocato entro la prossima settimana.