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Il caso è arrivato dal consiglio regionale a Roma e Bruxelles. Trenitalia si difende: "Abbiamo fatto il possibile, gli altri passeggeri avevano il biglietto ma potevano proseguire il viaggio in piedi". E dalla Regione arriva l'invito per il gruppo a Euroflora
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GENOVA - Sdegno e indignazione che non hanno colore di fronte all'episodio di 27 disabili che, assieme ai loro accompagnatori, sono stati fatti scendere alla stazione di Genova Principe nella giornata di Pasquetta, nonostante avessero prenotato i posti, perché altri passeggeri saliti prima di loro avevano occupato i posti riservati e si sono rifiutati di farli sedere. I posti sul regionale veloce 3075 diretto a Milano Centrale erano stati riservati, ma in tanti si erano accalcati sul convoglio che era già in lieve ritardo perché vandalizzato alla stazione di Albenga da qualcuno che si era divertito a scaricare l'estintore e a spaccare le colonnine di gel disinfettante per le mani, circostanza che aveva costretto Trenitalia a cambiare una carrozza. A nulla è valso l'intervento della Polfer, il gruppo è dovuto scendere e per raggiungere Milano è stato organizzato un pullman sostitutivo. Da Trenitalia arriva il resoconto di quanto è accaduto: "I posti sui treni a livello di comitiva si possono prenotare e così aveva fatto il gruppo di disabili. Noi abbiamo riservato i posti nella carrozza che fino a Genova erano rimasti liberi: il treno era partito da Albenga, a Principe chi è salito prima li ha occupati e, nonostante l'invito del personale, non li hanno voluti lasciare".

"Noi abbiamo fatto il possibile, abbiamo organizzato un pullman, fornendo un kit di assistenza per mangiare e bere e per tutti ci sarà il rimborso integrale del biglietto. I turisti erano tutti italiani: erano di ritorno dalle vacanze di Pasqua e avevano il regolare biglietto per quel treno, ma avrebbero potuto proseguire il viaggio restando in piedi"

Questa non è una scusante, perché la violazione c'è stata ed è stato occupare il posto già prenotato dalla comitiva. Anche se, secondo quanto raccolto da Primocanale, la polizia ferroviaria non sarebbe stata chiamata per intervenire e far scendere le persone che occupavano il posto. Il personale di Fs avrebbe chiesto a più riprese di scendere, poi, dato l'affollamento del convoglio, ha ritenuto come opzione migliore quella di far viaggiare il gruppo di disabili sul pullman sostitutivo. 

Bufera sui social e non solo e da Regione Liguria arriva l'invito per la comitiva di questi ragazzi disabili "a trascorrere una bella giornata in Liguria, durante Euroflora, fino all’8 maggio a Genova. Abbiamo già parlato con il presidente della Porto Antico Spa Ferrando e saremo tutti felici di averli nostri ospiti per visitare la kermesse", spiega il governatore Giovanni Toti.

"Scriveremo nuovamente al governo, come stiamo facendo da un anno e mezzo, per chiedere maggiori risorse e uno stanziamento dedicato alla Liguria per superare l’emergenza legata in particolare ai cantieri autostradali, che determinano inevitabilmente un maggior utilizzo dei treni" 

In merito all’episodio di ieri “ho convocato Trenitalia per ricostruire con precisione quanto accaduto", spiega l'assessore ai trasporti e al turismo Gianni Berrino. Non dimentichiamo che ieri è avvenuto anche un altro fatto grave: quel treno non era quello originariamente previsto verso Milano, in quanto il convoglio proveniente da Albenga, più capiente in termini di posti, era stato sostituito a Savona in quanto oggetto di atti vandalici, per cui speriamo che i responsabili siano individuati al più presto”.

Il caso è finito in consiglio regionale: subito dopo avere aperto la seduta, il presidente del consiglio Gianmarco Medusei ha espresso una ferma condanna di quanto accaduto ieri sul treno regionale 3075 Genova-Milano. "Esprimo a nome dell’Ufficio di presidenza e di tutta Assemblea legislativa una netta condanna, nonché sgomento - ha esordito - per il gravissimo episodio accaduto ieri in cui ben 27 persone con disabilità sono rimaste bloccate nella stazione di Genova-Principe in quanto i posti prenotati risultavano occupati, senza titolo, da altre persone che si rifiutavano di alzarsi, nonostante gli inviti del personale.

"Oltre a chiedere chiarezza su quanto avvenuto alle autorità preposte, questo gesto di inciviltà rende consapevoli tutti noi di quanto ci sia ancora da fare culturalmente per il mondo della disabilità"

Gli fa eco il vicepresidente Armando Sanna che ha aggiunto a margine della seduta: "Il rispetto per le persone con disabilità non si misura con le parole, ma con i fatti. Quanto accaduto ieri denota una mancanza di sensibilità, nonché di senso civico. Oggi più che mai abbiamo bisogno di lavorare sul rispetto nei confronti del nostro prossimo".

Una reazione unanime che ha portato però il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino a depositare un'interrogazione "per chiedere all’assessore regionale Berrino se esistano le condizioni per cui la Regione possa agire giuridicamente sia nei confronti delle persone che non hanno lasciato il posto ai ventisette ragazzi sia nei confronti del personale di Trenitalia.

"Chi è che ha la responsabilità di far rispettare la prenotazione del posto sul treno?"

Non sono tardate ad arrivare le reazioni anche da Roma e non solo. "Ventisette persone con disabilità cacciate dal treno, chiamiamo le cose con il loro nome e condanniamo questo gesto". Lo afferma il ministro per le Disabilità Erika Stefani in un post su Facebook "L'inclusione è una battaglia che - aggiunge - ci vede tutti uniti ed episodi del genere vanno stigmatizzati all'unanimità, altrimenti avremo perso tutti. Per fortuna ci sono tante persone nel nostro Paese che rispettano i diritti delle persone con disabilità: a loro sembrerà assurdo quanto accaduto sul treno Genova-Milano". E Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera, ha annunciato la volontà di presentare "un'interrogazione per fare chiarezza e un'audizione in Commissione Trasporti alla Camera".

Ferma condanna nei confronti di chi non si è alzato anche da parte della Lega alla Camera e al Parlamento europeo. "La Lega è da sempre in prima linea, a Roma come a Bruxelles, per tutelare i diritti dei più deboli e dei disabili e siamo certi che il nostro ministro per le disabilità Erika Stefani metterà il massimo impegno per fare luce sulla deplorevole vicenda", scrivono in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Campomenosi (capo delegazione Lega al Parlamento Europeo) e Antonio Maria Rinaldi. "Chiediamo che vengano presi immediatamente provvedimenti: le autorità competenti forniscano spiegazioni chiare sull’avvenuto e Trenitalia faccia sì che episodi del genere non si ripetano. Con l’auspicio che i ‘turisti’ che tornavano dalla Riviera Ligure e che non hanno voluto cedere il posto ai disabili che lo avevano legittimamente prenotato, dal prossimo weekend scelgano altri luoghi per le loro vacanze. Chi usurpa il diritto di un altro cittadino, specialmente se disabile, non è il benvenuto in Liguria". "Serve più cultura del rispetto, verso il prossimo e in particolar modo verso i disabili e verso tutti i più deboli: bisogna iniziare trasmettendo questi valori fin dalle nuove generazioni, insegnandoli nelle scuole di ogni livello, investendo nella formazione e nell’educazione al rispetto", aggiunge Sara Foscolo, deputata ligure della Lega, componente della commissione affari sociali della Camera, responsabile regionale del dipartimento disabilità della Lega. 

"La vera inclusione nasce innanzitutto dall’educazione"

Hanno annunciato la presentazione di un esposto alle Procure della Repubblica di Genova e di Milano per la possibile ipotesi di violenza privata Assoutenti, la più importante associazione a difesa dei passeggeri del trasporto aereo, marittimo, ferroviario e stradale e il Codacons. "Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale", spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. "Chiediamo alla Procura di Genova e a quella di Milano di identificare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi disabili a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all’art. 610 del codice penale secondo cui "Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni".

"Chiediamo inoltre che le pubbliche autorità e le società del trasporto ferroviario elevino nei confronti dei responsabili della triste vicenda un 'daspo' a vita su tutti i treni italiani, vietando ai soggetti che hanno rifiutato di cedere il posto ai disabili l’utilizzo di qualsiasi tipo di treno, allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie"

"Quanto accaduto lascia ancora più perplessi, perché Trenitalia deve fare in modo di garantire a coloro che ne hanno diritto i posti sui mezzi, e se ci sono delle violazioni far rispettare le regole, altrimenti è il far west", aggiunge il presidente nazionale del Codacons Marco Donzelli. 
 
Anche Iacopo Melio, attivista che conta una community di oltre 696 mila followers, commenta amaramente che "quanto accaduto è un fatto gravissimo. Purtroppo, però, è solo la punta più esasperante di un iceberg che troviamo ovunque, sotto la pelle della società, e che ogni giorno continuiamo a ignorare con i nostri atteggiamenti sbagliati, spesso senza accorgercene. Perché sì, anche se non piace sentirselo dire: se c’è chi ancora ruba diritti a delle minoranze è anche colpa nostra, perché non siamo stati in grado di raccontarle quelle minoranze e di cambiare la cultura sbagliata che vi sta intorno, offrendo strumenti e tutele adeguate". 

(Foto d'archivio)

 

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