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di Andrea Popolano

La sicurezza delle strade di Genova torna al centro dell'attenzione dopo i numerosi incidenti che si sono verificati negli ultimi giorni, l'ultimo quello tragico a Sampierdarena che ha portato alla morte di Elio Arlandi, investito e trascinato da un camion per chilometri.

Da più voci ora scatta l'appello a trovare soluzioni utili a garantire la sicurezza dei pedoni e di tutti coloro che vanno in strada. Secondo i dati Istat e Aci le principali cause di incidente sono l'eccessiva velocità, il mancato rispetto della precedenza e la distrazione.

Sia da Legambiente che dalla Fiab parte la richiesta di avere coraggio e iniziare a mettere in campo azioni utili ad aumentare la sicurezza lungo le strade di Genova. "È il momento di osare e iniziare a introdurre misure capaci di proteggere pedoni e ciclisti, non si può più aspettare" spiegano il presidente di Legambiente Liguria Stefano Bigliazzi e il presidente Fiab Romolo Solari.

Diverse le soluzioni ipotizzabili: dai dossi rialzati negli attraversamenti pedonali all'illuminazione delle strade e degli attraversamenti pedonali. Spesso infatti i cittadini in diverso zone della città denunciano una scarsa visibilità. Situazione che aumenta quando piove e l'asfalto bagnato riflette le luci.

"Non è facile intervenire ma qualcosa di può fare - spiega Bigliazzi -. Intanto limitare la velocità dove possibile, aumentare i controlli e installare i limitatori di velocità. E poi abbiamo visto che tanti incidenti avvengono con il buio, serve aumentare la luce all'altezza degli attraversamenti pedonali. Esistono poi i cosiddetti cuscini berlinesi che permettono alle ambulanze e ai mezzi di passare senza creare sobbalzi perché hanno un'estensione che non copre tutta la corsia ma solo una parte, in questo modo però le auto sono costrette a passare sopra e a limitare la velocità".

Sempre sotto l'aspetto della visibilità degli attraversamenti un'altra soluzione oltre a una maggiore illuminazione riguarda la presenza di ostacoli che impediscono la vista da parte di chi guida.

"A Genova sappiamo che ci sono pochi spazi e quindi ogni singolo punto è usato per parcheggi - analizza Solari della Fiab -. Una soluzione può essere quella di trasformare i parcheggi delle auto adiacenti agli attraversamenti in parcheggi per motocicli che ostacolano meno la vista. Oppure creare quelle che sono chiamate le isole protese (o isole salvagente). Si tratta di strutture stradali rialzate o a raso, delimitate, che offrono ai pedoni un'area sicura dove sostare a metà carreggiata".

Legambiente e Amici della Bicicletta Fiab hanno portato avanti una ricerca che ha evidenziato quali sono le strade con più investimento a Genova per ogni municipio. Tra queste rientrano il Lungomare di Pegli (36 casi), via Puccini (26 casi), piazza Montano (29 casi), via Reta 25 (casi), via Assorotti (36 casi), via Fereggiano (56 casi), via Piacenza (25 casi), via Albaro (27 casi), via Oberdan (30 casi).

La tragedia di Sampierdarena e quella di Savona con due pedoni vittime di investimento da parte di mezzi pesanti riporta all'attenzione le problematiche legate alla presenza dei camion nelle strade cittadine. Sotto questo aspetto la Fiab suggerisce l'installazione obbligatoria di sensori di rilevazione di pedoni e ciclisti sui mezzi pesanti. Un sistema che permetterebbe ai guidatori di essere avvisati in caso di presenza di persone o biciclette o altri mezzi nei punti ciechi.

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