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Genova è diventata come un computer con troppe finestre aperte: nessuna che risponde, ma la ventola gira fortissimo
2 minuti e 50 secondi di lettura
di Ironicus

"Caro editore,
ho letto la sua lettera alla sindaca Salis tutta d’un fiato (e anche un po’ d’ansia). E la capisco, perché quella sensazione di vivere in una città in “pausa di riflessione” ce l’abbiamo tutti. Genova è diventata come un computer con troppe finestre aperte: nessuna che risponde, ma la ventola gira fortissimo.

Genova ingessata e senza risposte, vorrei capire cosa ci aspetta 

Lei dice di non capire che cosa voglia fare la giunta. Tranquillo: non è solo. Anche in Comune, da quel che si mormora, la parola d’ordine è “stiamo valutando” — una formula che a Genova vale per tutto, dai cantieri ai rapporti di coppia. Dice che tutto è fermo. Ha ragione. Pare che la nuova giunta abbia confuso la “discontinuità” con il “fermo immagine”. E nel frattempo la città, che già per tradizione non brilla per velocità, ha deciso di gareggiare con Venezia per il titolo di “metropoli più immobile del Mediterraneo”.

Ma andiamo con ordine, caro editore.

AMT

Il bilancio? Arriva. Prima o poi.
Il problema è che, se ci mettono ancora un po’, lo porterà il Trenino di Casella.
Oppure viaggerà in metro, sperando non di sera perché chiude.

AMIU

La città è sporca, sì, ma ormai da anni è un tratto distintivo. È il nostro “brand territoriale”: Genova, la città che profuma di storia e… di cassonetti a volte pieni e di tanta sporcizia per strada. Colpa nostra questo, siamo noi i primi incivili. Il termovalorizzatore? Forse si, forse no. La sindaca ci sta pensando ma Avs e Cinque stelle mi dicono non essere tanto d’accordo, e pure una parte del Pd storce il naso. Come finirà? Non ne ho la minima idea, ma probabilmente finirà come sempre: con una commissione, un tavolo tecnico, tre convegni, e noi che nel frattempo impariamo a convivere serenamente con i gabbiani — ormai veri cittadini onorari di Genova.


WATERFRONT

Ah, il mitico Waterfront.Un sogno, un progetto, una grande incognita. I negozi non sanno cosa vendere, gli investitori non sanno se restare, e la Fabbrica delle Idee è diventata la Fabbrica delle Attese.
Al momento produce solo silenzio.

STADIO

Qui la visione c’è: farlo gestire da chi non ha soldi. Una scelta audace, quasi poetica.
Gli Europei? Persi. Ma almeno non saremo costretti ad accogliere troppi tifosi stranieri. Meglio così.

SKY METRO

Il Ministero chiede notizie, la città chiede risposte, la giunta chiede… pazienza. Aspettiamo di sapere cosa avrà scelto il Politecnico di Milano., sono curioso.


FUNIVIA

Decisioni rimandate a data da destinarsi. Ci capisco poco, lo ammetto.

CAPODANNO

Ah, qui sì che c’è movimento!
Un milione e centomila euro, sei bravi pinguini e una Lounge SuperVIP dietro al palco. Niente diretta tv, ma tanto glamour. Altro che Toti con Canale 5: qui abbiamo la prima edizione del “PinguinFest – il Capodanno dei ghiacci democratici”. Sobrietà? Forse. Ma solo se vestita Armani.

Lei, caro Editore, cerca risposte.
Ma a Genova, oggi, le risposte non si danno: si rimandano.
È il nuovo sport cittadino, dopo il mugugno.

Non disperi però: vedrà che prima o poi qualcuno deciderà qualcosa.

Nel frattempo noi cittadini continuiamo a lavorare sperando che prima o poi qualcuno si accorga che Genova non è un talk show, ma una città vera.
E che per farla funzionare serve una visione. Prima o poi sapremo anche quella, ne sono certo. Intanto, ringraziandola per lo spazio che da qualche tempo mi concede su questo prestigioso sito, le ho fatto un disegno, spero le piaccia".

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Vivo in questa città da quando sono nato e ci lavoro dal 1977. Investo in questa città e le mie attività sono solo qui.Ho dipendenti, ne assumo regolarmente nuovi, e ho molti collaboratori che vivono qui (e altri in Liguria). Credo in Genova  e nel suo potenziale sviluppo. Oggi però mi sento addoss