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Si tratta dell'assenza del riconoscimento dell'indennità "mancato cambio"
2 minuti e 34 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Mezzi AmtPersone alla fermata del bus pronte a salire a bordo

È sempre più teso il clima tra i sindacati e Amt: a far esplodere la polemica l'accusa - dalla Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal -, del mancato riconoscimento dell'indennità "mancato cambio". I sindacati puntano il dito contro la partecipata, rea di applicare gli accordi solo in base alla convenienza del momento.

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Le rimostranze ad Amt

L'azienda, spiegano, "non intende riconoscere l'indennità sopracitata in alcune situazioni che, a nostro avviso, rientrano pienamente nell'accordo che recita che la stessa: "sarà corrisposta anche nel caso in cui, in assenza di prestazione straordinaria, il termine del servizio avvenga in località diversa da quella prevista". Secondo il sindacato persiste l'incapacità di gestire questa fase di crisi, "la responsabilità in nessun caso è delle lavoratrici e dei lavoratori che invece sono costretti a subire il disagio".

Cos'è il "mancato cambio"

Il "mancato cambio" consiste in un indennizzo che dovrebbe percepire l'autista che, nonostante abbia terminato il suo turno di lavoro, deve proseguire la corsa. Insomma, non c'è un autista che subentri sul turno, per non lasciare le persone per strada finisce il servizio e poi applica il cambio. Si tratta, accusano dai sindacati, di una governance di Amt, non rientrano quindi i ruoli di Comune e Regione. Secondo i sindacati non sono rispettati gli accordi di secondo livello, che consistono in un aumento dello stipendio, con un'indennità sui 200/300 euro. "Se dovesse saltare, non sarebbe di certo un bel segnale" hanno ribadito dalle sigle sindacali.

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Il punto con il segretario Fano

"Auspichiamo che ci sia un sistema di collaborazione, di rispetto reciproco, con l'amministrazione abbiamo fatto un accordo e condivisi alcuni obiettivi, ma parte operativa non sta rispettando e condividendo il percorso - ha commentato a Primocanale Edgardo Fano, segretario regionale Faisa Cisal -. Dovevano esserci degli incontri periodici che non si sono mai manifestati, doveva esserci presentato un piano il 15 ottobre ma siamo al 4 novembre e non si sa nulla. Non sappiamo niente del percorso di condivisione".

La richiesta formale di incontro

E nelle scorse ore è stata presentata una lettera all'attenzione di Federico Berruti, presidente di Amt. L'oggetto? La richiesta di un incontro urgente di procedura di Cnc. Si legge: "Con la presente siamo a richiedere un incontro urgente relativamente allo stato di avanzamento della Composizione Negoziata della Crisi intrapresa da Amt, così come previsto al punto 5 del verbale di incontro sottoscritto con la Civica Amministrazione in data 2 ottobre 2025. Allo stato attuale apprendiamo, dalle testate giornalistiche, la nomina dell'esperto, designato dalla Camera di Commercio, e le ipotetiche scadenze relative all'iter procedurale, previste per il positivo esito del percorso intrapreso. Come già ribadito, riteniamo che un proficuo sistema di relazioni industriali si basi sul reciproco rispetto tra le parti e su una condivisione del percorso, e dei suoi tempi di realizzazione". Firmato: le segreterie territoriali Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisa.

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