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Parla Furio Truzzi. Assoutenti mercoldì incontrerà l'azienda
3 minuti e 8 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

Non si sa ancora nel dettaglio quale sarà il nuovo piano per salvare AMT, però, per quanto riguarda gli utenti, sembra che si vada verso un aumento dei biglietti, forse anche degli abbonamenti, che venga tolta la gratuità per le fasce prima esenti (over 70 e under 14), gratuità che potrebbe essere ancorata all'Isee, via forse anche per i residenti nella città metropolitana che potevano prendere metropolitana e impianti verticali senza pagare. In attesa che il piano venga svelato, sentiamo le richieste di chi rappresenta i consumatori. 

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La prima richiesta è il mantenimento dei servizi attuali

Furio Truzzi, presidente regionale di Assoutenti, che cosa chiedete voi?

"Noi chiediamo semplicemente che l'impianto tariffario ci garantisca i servizi che avevamo quantomeno due anni fa, quelli correnti, perché se ci fanno pagare più tariffe e ci fanno fare meno corse, altro che 10 milioni di aumenti, si raddoppiano. Quindi il primo problema è la garanzia di un servizio con una frequenza che i genovesi ben conoscono e che anche con qualche sacrificio però corrisponde alle loro esigenze.

Per Assoutenti la tariffa non è un tabù intoccabile

Il secondo aspetto è che per noi la tariffa non è un tabù intoccabile, ma se ci sono garantiti questi servizi siamo disponibili a esaminare le curve e le agevolazioni, mantenendo fasce di gratuità per taluni, forse togliendole agli altri con un modesto contributo. Si tratta di far tornare i conti per un'azienda importante. 

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Il mantenimento della natura pubblica di Amt non interessa i consumatori 

Mi sia consentito di dire che a noi non interessa se poi entra Trenitalia o chi altro, per noi interessa che l'azienda faccia viaggiare gli utenti, ecco questa storia dell'azienda che deve rimanere pubblica ci trova molto, come dire, non interessati a un tema di questa natura.

Quindi garantire i servizi ed eventualmente anche con qualche aumento, sta dicendo?

Fondamentalmente sì, perché sappiamo che ci deve essere un equilibrio che è quello del 35% previsto dalla norma dei costi generali (il 35% dei costi deve essere coperto dalla bigliettazione) quindi noi fino al 35% siamo disponibili ad arrivarci.

Discutiamone perché dare pecunia e vedere cammello, come dicono i vecchi.

E non disegnereste l'ingresso di privati se necessario?

Assolutamente, per noi il tema vero è che i genovesi possano viaggiare, non capiamo perché ad esempio Genova Parcheggi e AMT non possono essere un'unica azienda con un unico amministratore delegato, un unico bacino di personale anzi, che può servire perché molti autisti che vengono messi a terra perché hanno problemi invalidanti, possano magari mettersi lì a staccare un biglietto per un posteggio, lo possono fare in una maniera che non sconvolga nessuno. Tenendo presente che quest'azienda porta 3 milioni e mezzo alle casse comunali.

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Nella provincia c'è un po' il timore che si possano tagliare delle linee, vedremo ad esempio come finirà l'avvertenza Ricitelli, comunque si sa che verso l'entroterra ci sono linee spesso in perdita, ma garantite come servizi essenziali che collegano anche gli studenti con posti sperduti, bisogna abbandonare le campagne o si riuscirà a mantenere il servizio anche in queste zone?

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Assolutamente questi servizi vanno mantenuti, per noi consumatori è un punto assolutamente importante che ci sia la garanzia per chi sta nelle valli, per chi sta nel Tigullio, di potersi assicurare la mobilità, non scherziamo davvero, i genovesi ovviamente fanno la parte del leone, le cosiddette linee di forza, ma deve essere garantito il servizio fino al più sperduto casolare".

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