Commissione Amt, il presidente Berruti: "Dalle tariffe servono 10 milioni di euro in più"
21 minuti e 1 secondo di lettura
di Andrea Popolano, Annissa Defilippi
La commissione per Amt riunita in aula rossa
Accesa commissione a Palazzo Tursi a Genova sul futuro di Amt. Il presidente Berruti ha fatto il quadro della situazione: "Per mettere in equilibrio il bilancio del 2026 servono 60 milioni di euro, la nostra impostazione prevede che dieci vengano recuperati dalle tariffe, gli altri 50 dalla revisione dei contratti di servizio". Lo dice in maniera chiara e netta il vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile che di fatto verrà rivista la politica tariffaria che negli ultimi anni ha visto la promozione della gratuità di metro e impianti verticali per tutti e anche dei bus per gli under 14 e gli over 70. "Ci sarà qualcosa che partirà subito, qualcosa a gennaio in modo da dare a tutti il tempo di abituarsi - spiega Terrile -. Se abbiamo una strada per risolvere questa situazione difficile è quella di trovare una continua trasparenza sui numeri e le azioni con lavoratori, utenti e consiglio comunale". Una rivalutazione che avverrà sulla base dell'Isee. Di fatto si verso la fine della gratuità su larga scala.
Una commissione infuocata che ha visto la partecipazione dei nuovi vertici Amt e l'ex presidente Ilaria Gavuglio che oggi ricopre il ruolo di direttore generale Amt, i presidenti di municipio, Stefano Franciolini del Sasf (Studio associato societario fiscale - consiglio sindacale) e i rappresentanti sindacali. Primocanale ha seguito in diretta i lavori della commissione. Non è stata audita la Pwc (Price Waterhouse Cooper), la società che si è occupata di analizzare i conti di Amt su mandato del Comune. Berruti in aula ha alzato il tiro e detto provocatoriamente che "se non piace il mio piano mi faccio da parte”.
Il presidente Berruti ha spiegato che il nuovo piano aziendale è in corso di "lavorazione" da parte di Pwc. "Il team, insieme agli uffici soprattutto della Città Metropolitana sta elaborando il piano che sarà pronto letteralmente nella giornata di oggi, poi ci prendiamo un paio di giorni per rivederlo. A inizio della prossima settimana ci sarà il consiglio di amministrazione e poi il tutto verrà portato sul tavolo delle istituzioni" precisa Berruti. Durante la seduta di fatto si è sviluppata una contrapposizione tra l'analisi economica portata avanti dall'ex presidente Gavuglio e il nuovo presidente. P
L'amministrazione comunale attraverso la voce dell'assessore Terrile ha ribadito che "il Comune di Genova farà di tutto per mantenere pubblica Amt". un nutrito gruppo di lavoratori dell'azienda ha assistito alla commissione.
La diretta testuale della commissione
9.40 - Il presidente della commissione Lorenzo Garzarelli apre la commissione dedicata al futuro Amt. Inizia la commissione con gli interventi di Paola Bordilli che chiede se sarà presente anche la sindaca Salis al momento assente, Nicholas Gandolfo (Fdi ) e Vincenzo Falcone (Noi Moderati) che chiedono il perchè non sia stata autorizzata la diretta video integrale di Primocanale.
9.47 - Pietro Piciocchi (Vince Genova) chiede perchè non ci sono i rappresentanti della Pwc come aveva richiesto prima della convocazione della commissione.
9.50 - Mario Mascia (Fi), in relazione alla diretta negata a Primocanale, chiede "qual è la privacy che dobbiamo tutelare in una seduta pubblica che ha interesse pubblica? Il consigliere comunale ha una privacy da tutelare di fronte a un interesse pubblico così stringente?"
9,55 - Il presidente della commissione Garzarelli, però, non ha saputo spiegare – a domanda precisa dell’aula – cosa si intenda con ‘spezzoni’: “Non è mio compito stabilire cosa possa o non possa fare un’emittente televisiva, io mi occupo d’altro”. Di conseguenza la presidenza ha dapprima negato la diretta integrale audio video – concedendo a norma di regolamento la sola diretta integrale audio – e ha poi concesso la diretta audiovideo a ‘spezzoni’ senza però determinare cosa questo realmente significhi.
10,05 - Alessio Bevilacqua (Lega) e Alessandra Bianchi (Fdi) tornano sulla questione relativa alla mancata presenza della sindaca Salis alla commissione.
10,15 - Il presidente della commissione fa aprire le porte laterali per permettere ai lavoratori di Amt rimasti fuori dagli spalti destinati al pubblico di assistere alla commissione. Filippo Bruzzone (Lista Salis): "E' una commissione importante per la città. Come maggioranza abbiamo il compito di amministrare anche in situazioni complesse come oggi al contrario di quanto accadeva nella maggioranza precedenza. Per anni abbiamo sentito dire che tutto andava alla grande. Togliamo dal campo Pwc, il collegio sindacale tra un elezione e l'altra ha segnalato le crticità sono presenti negli anni 2023 e 2025. Dobbiamo fare tre cose: il primo è mantenere l'azienda pubblica, il secondo è avviare un nuovo patto sociale con chi lavora e chi rappresenta Amt, il terzo è mantenere il servizio per chi lo usa".
10,25 - Piciocchi (Vince Genova): "Si è parlato di operazione verità, noi non abbiamo paura della verità. In questi anni abbiamo difeso l'azienda pubblica. In otto anni non abbiamo mai avuto una giornata di sciopero, non c'è mai stato uno stipendio pagato in ritardo. Nessuno ha mai nascosto che questa azienda ha dei problemi di tipo strutturali che sono le stesse di tutte le aziende di mobilità pubblica. Vogliamo capire il piano del consiglio di amministrazione e vogliamo dlle garnaize molto chiare che non ci sia un disegno subdolo di privatizzazione. Non dubito della buona fede della sindaca ma state facendo tutto il possibile perche qualcuno da Roma ci dica che l'azienda va venduta per quattro castagne secche (applausi da parte del pubblico). Deponiamo le armi e cerchiamo di capire come tutelare l'azienda pubblica e affrontare questo dossier".
10,30 - Vicensindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile: "Abbiamo centinaia di migliaia di utenti a cui dobbiamo garantire un servizio. Sono assessore dall'11 giugno, la mia agenda è stata stravolta dal giorno della comunicazione del collegio sindacale di Amt che ha inviato una comunicazione agli amministratori nella quale la situazione era tale da invitare gli amministratori a fare un piano di risamento entro 30 giorni. Due le criticità emerse: una relativa alla politica tariffaria e l'altro alla valutazione a bilancio delle sanzioni. Era un fulmine a ciel sereno? No, non lo era. Il comune di Genova il 14 marzo 2025 la direzione partecipate segnalava ad Amt alcune criticità di bilancio: sul consuntivo e sul badget degli anni successivi. Il bilancio del 2024 non è mai stato approvato, siamo ad ottobre. Al netto di tutto si parla di una perdita per il 2024 di 51 milioni che poi diventano 74. Comune di Genova farà di tutto per mantenere pubblica Amt, far crescere l'azienda e ampliare i mezzi. Il primo passo però deve essere far stare in piedi Amt. La nuova tariffazione non ha funzionato". Terrile entra nel dettaglio della perdita di bilancio legata alla nuova tariffazione. "Si interverrà di più sulla contribuzione che sulla politica tariffaria ma entrambe le gambe devono mantenere in piedi l'azienda. Noi crediamo in società con la gestione in house ma dobbiamo rafforzare Amt e dobbiamo ricapitalizzare Amt". Sulle nuove tariffe Terrile spiega: "Ci sarà qualcosa che partirà subito, qualcosa a gennaio in modo da dare a tutti il tempo di abituarsi. Se abbiamo una strada per risolvere questa situazione difficile è quella di trovare una continua trasparenza sui numeri e le azioni con lavoratori, utenti e consiglio comunale". L'azienda di trasporto pubblico genovese Amt ha un debito di oltre cento milioni con i fornitori pagati con gravissimi ritardi a fronte di un capitale sociale di soli trenta milioni spiega Terrile. "Una situazione drammatica che necessita di una soluzione a breve termine perché bisogna pagare gli stipendi, appunto i fornitori, e acquistare i nuovi mezzi - sottolinea Terrile -. È necessario procedere su due livelli, da un lato una ricapitalizzazione dell'azienda dall'altro agire sulle tariffe rivendendo le gratuità in vigore sulla base dell'Isee".
10,55 - Bevilacqua chiede l'intervento durante la commissione anche dell'assessore alla Mobilità del Comune di Genova Emilio Robotti. "Insieme al vicesindaco e alla sindaca abbiamo incontrato l'azienda e sin da subito erano emerse delle problematiche - spiega Robotti -. Dopo venti giorni non c'erano i denari per pagare gli stipendi, prima ancora non c'erano i soldi per pagare i fornitori. Abbiamo fatto incontri politici per chiedere ai fornitori di dare una mano, di reggere e garantire il servizio e non far andare a rotoli tutto. L'obiettivo è salvare Amt, salvare i posti di lavoro e di tutto l'indotto. L'obiettivo è risanare e rilanciare l'azienda". Robotti sottoliena anche le difficoltà che sta vivendo il personale di Amt. "Mi rendo conto che sono pochi i bus, che sono stipati, che vanno con una porta rotta e l'autista continua ad andare per garantire il servizio".
11,05 - Edgaro Fano (Faisa Cisal): "I contratti di servizo non sono mai stati indicizzati in questi anni, l'inflazione accumulata tra il 2019 e 2025 second dati istat raggiunge il 20%. Questo è uno degli elementi di grossa difficolta della aziende di tpl. La vestutà del parco veicolare ricade sui costi di esercizio. Secondo i dati si arriva a 100 milioni di euro di sanzioni non riscosse negli ultimi anni. Negli incontri avuti con il Comune ci è stato detto dell'impossibilità di procedere con le assunzioni di personale. Noi rileviamo un peggioramento delle condizioni di lavoro degli stessi autisti. Siamo in attesa di un piano per la successiva ricapiitolizzazione di Amt. Ad oggi però non abbiamo alcun documento scritto. Ci era stato detto che avremo parlato con i consulenti, è in programma un incontro lunedì ma ormai è tardi visto che siamo qui oggi. Oggi Amt non ha più nessun rating bancario, non ci presta più una lira nessuno. Da domani abbiamo le convocazioni in prefettura con le aziende. Ad oggi da quello che sappiamo gestisconol'azienda i consulenti e non funziona così". Fano ricorda le lotte passate portate avanti dai lavoratori di Amt: "I lavoratori hanno lottato e sono pronti a rifarlo".
11,20 - Andrea Gamba, Filt-Cgil: “I tagli continui ai servizi di Amt sono collegati alla mancanza di autobus e i lavoratori sono costretti a lavorare male proprio a causa della situazione del cosiddetto materiale rotabile. In azienda già si parla del nuovo servizio che sarà attivato dal 3 novembre, un servizio ridimensionato proprio a causa della mancanza autobus: noi abbiamo bisogno di 500 autobus per i 1.100 turni che dobbiamo garantire ogni giorno, di questi 500 almeno 60 non ci sono. Questo per la vetustà, per la mancanza di pezzi di ricambio spesso collegata al fatto che Amt non paga i fornitori. E la preoccupazione dei lavoratori è testimoniata dalla forte presenza dei lavoratori stamattina in commissione. Accolgo, inoltre, la richiesta di non alimentare polemiche politiche, non ne abbiamo bisogno: ma, come diceva il vicesindaco Terrile, i numeri sono numeri e mostrano caratteristiche da azienda fallita. Le nostre responsabilità sulla crisi di Amt già le stiamo pagando, vista la fatica che i lavoratori fanno ogni giorno: senza turni designati, continui cambi, il disagio con i cittadini arrabbiati per lo scarso servizio. Paghiamo, poi, un problema di sicurezza ed è per questo che abbiamo chiesto in tavolo ad-hoc. Noi abbiamo chiesto quattro punti per Amt: che l’azienda resti pubblica; che il servizio resti ‘in house’, vista la battaglia che abbiamo fatto e questo è un diritto che ci siamo conquistati; difesa di tutti i posti di lavoro di Amt e indotto; affrontare la questione salariale, vista la perdita di potere d’acquisto per i lavoratori. Chiudo con il tema finanziamenti: servirà fare un intervento strutturato, a partire dal Governo fino a Regione e Comune per disporre dei numeri per sostenere l’azienda. Noi su questo siamo chiari: la crisi non devono pagarla i lavoratori”.
11,25 - Antonio Vella (Fit Cisl): "Abbiamo delle domande, ci sono i soldi per arrivare a dicembre? Chi è il soggetto pubblico istituzionale? Se il comune di Genova fa fallire Amt fallisce tutto il Comune. Il servizio ora sta crollando completamente, gli autisti non si prendono la responsabilità di questa situazione, siamo in grado di portare tutti gli autisti qua dentro, siamo in grado di fermare il servizio e di dare risposte a tutti i cittadini. Il messaggio è chiaro: noi non pagheremo il prezzo di questa lotta politica".
11.33 - Gabriele Salvatori (Uil): "L'unico atto concreto è quello che abbiamo firmato il 2 ottobre 2025, non vorremmo entrare in conflitti politico-sociali, non nascondo che dalle riunioni che abbiamo avuto in Regione e in Comune, sia il presidente sia la sindaca, vedono una strada di una azienda unica regionale. Non deve pagare nessun lavoratore di Amt, non devono tirare fuori un euro, lo abbiamo scritto nero su bianco con la sindaca il 2 ottobre".
11.40 - Piccardo (Ugl): "Siamo consapevoli che dobbiamo collaborare per il bene dell’azienda, ma non possiamo ignorare i problemi. L’anno scorso abbiamo sollevato la questione economica e i crediti vantati da molti fornitori, ma l’azienda ha minimizzato. Voglio sapere chi ha portato i lavoratori in questa situazione e dove erano i dirigenti di AMT. Se un lavoratore arriva in ritardo o sbaglia un turno, scattano subito provvedimenti, ma i dirigenti? Mai una sanzione. Ad esempio, abbiamo comprato un furgoncino per i lavori in quota, ma il braccio toccava i cavi elettrici: dopo un anno è tornato alla casa madre per modifiche, a spese di AMT. Nessun responsabile ha ricevuto una lettera. Altro caso: perché i mezzi di Torriglia devono andare ogni giorno a Gavette per il rifornimento? Anche con 20 milioni, se si spende con questa leggerezza, dove finiamo? I lavoratori pagano il prezzo: a Staglieno ci sono 130 mezzi fermi, un cimitero. Ogni giorno i nostri colleghi decidono quali autobus fermare, subendo insulti, mentre i mezzi cadono a pezzi. Da anni denunciamo questa situazione. Chi è pagato per prendere decisioni ha fatto scelte sbagliate? Quando il vicesindaco Terrile dice che farà il possibile per mantenere AMT pubblica, noi rispondiamo: l’azienda deve rimanere pubblica."
11,50 - Maurizio Rimassa (Usb): "C'è stupore e delusione per quanto sentito fino a questo momento. Mi preoccupa molto la relazione dell'Anac, è un manifesto ideologico. Ricordiamoci che ci stiamo muovendo in un contesto che è particolarmente ostile agli affidamenti in house. Chiedo se prima della fine della commissione se abbiamo nuovi elementi rispetto al nuovo piano". Poi hanno parlato Alessandro Bianchi (Orsa Genova) e Mauro Milani (Cub Trasporti) che sottolineano che il sistema di trasporto pubblico deve restare pubblico. "vanno tolti quei dirigenti che hanno preo centiniaia di miglia di euro e che poi portano le situazioni a queti risultati. Senza questo venire a propoprre un qualsiasi patto lascia non solo il tempo che trova ma rischia di essere anche peggio".
12,10 - Federico Berruti, presidente di Amt analizza la situazione ed elenca i punti principali della questione: "Il primo punto: questa è una crisi causata dal cambio del Cda? No. Secondo le analisi: mancano 42 milioni da qui al 31 marzo. Al 31 agosto lo stock di debito, incontrovertibile, era di 57 milioni. Questa non è una crisi che si causa nelle ultime settimane. Era una crisi sconosciuta e siamo stati noi a corrompere l'immagine della società? No, la crisi era negli atti ufficiali di questo Comune. Tutti i nomi di PwC sono già qua. Nella relazione che si dice irricevibile si parlava di 25 milioni di ricapitalizzazione di costi, quindi non erano più costi. Il problema è che i bilanci si devono redigere rispettando le norme del codice civile. Poi si parlava di 29 milioni di ricavi da sanzioni. Noi abbiamo dei dati storici: il tasso medio di incasso di queste sanzioni è di circa il 3,5%. Io non firmerò mai un documento di informativa societaria che preveda il 37,5% di ricavi da sanzioni neanche sotto tortura. Se si vuole che si faccia così io ne prendo atto e mi dimetto dopo 5 minuti. Le cifre non sono ballerine, sono dati. I numeri sono chiari: il patrimonio netto è di 90 milioni negativi a fine 2025. Poi si può discutere se e quando vanno contate alcune voci ma i numeri sono questi. Poi c'è il tema di discussione sulle manutenzioni. I numeri sono quelli che vi abbiamo fornito. Di fronte a questa situazione tra le opzioni c'era la liquidazione della società. L'alternativa è stata quella di attivare una delle procedure previste e quella più lieve è la procedura concordiale della crisi, ci siamo assunti la responsabilità. Da ieri gli obblighi di ricapitalizzazione della società sono sospesi per legge per tutta la durata della procedura che ha una durata di sei mesi a cui se ne possono aggiungere altri sei. Appena verrà nominato l'esperto, potremo chiedere attraverso i nostri avvocati al tribunale di concederci le misure protettive: la possibilità di sterilizzare azioni individuali da parte dei singoli creditori ai danni della società. Noi siamo esposti a questa situazione. Abbiamo 150 milioni di debito e non abbiamo nemmeno i soldi per pagare gli stipendi. Ma come si può affrontare la situazione per arrivare a una soluzione? Le alternative al risanamento sono peggiori del risanamento. Bisogna ragionare su due grandi situazioni: la prima riguarda le politiche tariffarie e la seconda è quella che riguarda la ricomposizione. Tra pochi giorni adotteremo il nostro piano che dovrà essere sottoposto ai soci (quindi anche al Comune, consiglio e commissioni ndr). Noi abbiamo un'analisi tecnica dove emerge in modo molto chiaro la questione della sottocomposizione dovuta all'inflzione, ovvero da dopo il Covid sarebbe stato giusto remunerare Amt con 80 milioni di euro in più. La prima leva di risanamento è aumentare le compensazioni da contratto di servizio di 50 milioni all'anno. È un bel problema per chi deve pagare questi soldi, ma i programmi in house sono solidi quando sono solidi i programmi economico-finanziari. Poi bisogna parlare delle tariffe: abbiamo tre modi di vederlo: aziendalistico puro, poi c'è la linea opposta quindi guardiamo al trasporto gratuito e poi ci sono le linee medie. Conserviamo lo spirito di quella sperimentazione e che potrà essere anche ripresa se la situazione aziendale migliorerà, serviranno circa 10 milioni di ricavi in più che ricadranno sull'utenza, ma cerchiamo di farlo in un modo selettivo. Cerchiamo di tenere insieme le esigenze materiali del presente e la tendenza strategica che la città si è data. I tempi? Tra qualche giorno adotteremo il PEF. Poi ci sarà un'assemblea dei soci. L'indicazione che abbiamo è quella di difendere i lavoratori e i loro diritti che non verranno toccati".
12,40 - L'ex presidente di Amt Ilaria Gavuglio fa il quadro della situazione di Amt durante la sua gestione e su quali sono state le misure adottate. Di fatto spiega che la scelta della nuova tariffazione agevolata ha portato da una parte l'aumento in un anno di 15 milioni di passeggeri ma nell'immediato ha fatto perdere degli ingressi economici da mettere in bilancio. L'azienda puntava su delle risorse previste in arrivo da Roma destinate al trasporto pubblico locale. Risorse che però, spiega Gavuglio, hanno tardato ad arrivare. "Su cosa si basava l'ottenimento di questi svariati milioni? Sul modello Genova e quindi sullo spostamento dal trasporto privato a quello pubblico, abbiamo avuto 15 milioni di passeggeri in più con la gratuità". Sul tema delle sanzioni Gavuglio spiega che queste "cubano 100 milioni, cosa è stato fatto per recuperarli? Nulla, dal 2023 ha notificato questi atti amministrativi in busta verde e ha iscritto a bilancio queste somme. Il consiglio sindacale ha rilevato la lentezza nei tempi dell'incasso che imponevano un aiuto (dalle banche ndr). Oggi i dati degli uffici sulle sanzioni ci dicono che siamo al 25% di recupero, questo 25% in un anno e mezzo è compatibile con il 33% in cinque anni che è l’ammontare considerato recuperabile nel bilancio 2023". Poi l'ex presidente conclude: "Giustissimi i numeri sui debiti che sono stati dati ma 43 milioni sono debiti per investimenti finanziati, debiti di cui l’azienda deve ricevere il pagamento dagli enti". Infine Gavuglio riporta i passaggi salienti delle relazioni del Collegio Sindacale Amt e della società di revisione Deloitte allegate al bilancio 2023, con la prima che definiva congrua la quantificazione dell’ammontare recuperabile delle sanzioni e la seconda che puntualizzava il non ricorrere del presupposto della crisi d’impresa art 3 comma 4 del Codice della Crisi”.
12,50 - Stefano Franciolini (collegio sindacale): "Abbiamo assistito l'azienda da gennaio 2024. Siamo andati di pari passo con la stessa fino a individuare gli estremi per la segnalazione che abbiamo rilasciato il 23 di giugno, l'intenzione era quella di dare all'azienda il tempo di redigere un bilancio. Noi avremmo dovuto esprimere un giudizio sulla continuità aziendale, quello che è successo dopo è un po' una rivisitazione di una procedura di crisi. Noi abbiamo fatto presente di monitorare la situazione finanaziaria sulla base delle normaive comunitarie in virtù della tipologia dell'azienda. Quello che è successo è che c'è stata una dimunizione dei ricavi da traffico in attesa di contributi che sarebbero dovuti arrivare. Di fatto c'è stata una mancanza di un ingresso immediato con uno più lento. Sono aspetti che ovviamente vanno monitorati".
13 - Il presidente di Amt Berruti può restare fino alle 14,30 per un successivo impegno legato proprio ad Amt. Di conseguenza la commissione comsiliare va a oltranza. Gandolfo (Fdi): "Sulla questione dei numeri, io contesto tutti i cambiamenti di numeri che avete fornito: nemmeno io ho chiaro il numero esatto del rosso di bilancio Amt, posso immaginare cosa possano avere capito i lavoratori di Amt che sono ovviamente preoccupatissimi". E sul tema delle gratuità aggiunge: "Quanto cuba il costo di questo provvedimento? Sono arrivati introiti sotto forma di contributo ambientale, visto l’incremento dei passeggeri? Qual è il delta a carico dell’amministrazione? Voi, in ogni caso, dovete assumervi le responsabilità delle vostre scelte”. Sulla stessa linea Francesco Maresca anche lui di Fdi che si rovolge al Comune al presidente Berruti: "Parlate di un piano di risanamento da 50 milioni del comune, ma senza numeri chiari sul passivo come si fa a creare un piano? Possiamo conoscere i numeri veri in modo chiaro e definitivo?".
13,20 - Piciocchi: “Quando arrivammo nel 2017, Amiu era in una situazione gravissima ma non lo rendemmo pubblico per non aggravare la crisi”, ha ricordato Piciocchi, sottolineando che oggi il Comune starebbe invece “snocciolando milioni come fossero caramelle”. L’ex assessore ha contestato la decisione di avviare la composizione negoziata “senza una delibera preventiva”, definendo questa omissione “un atto che può minare il percorso stesso di risanamento”. Nel mirino anche la consulenza affidata a Pwc, che secondo Piciocchi avrebbe prodotto un documento privo di assunzioni di responsabilità: “C’è un disclaimer, nessuno si prende la responsabilità dei numeri. Chi la prende, allora? Il cda no, il socio no, il consiglio comunale nemmeno, visto che non viene fatto deliberare”. L’esponente di Vince Genova ha inoltre chiesto chiarezza sui costi complessivi delle consulenze, dai professori incaricati a Pwc stessa. Piciocchi ha poi invitato l’amministrazione a “difendere ciò che abbiamo fatto per otto anni” scrivendo ad Anac per ribadire la correttezza delle scelte sull’in house di Amt, e ha criticato il rapporto con Trenitalia: “Vi siete azzerbinati. La sindaca deve portare Trenitalia in tribunale, non temerla: noi siamo il Comune di Genova”. In chiusura, Piciocchi ha avvertito la maggioranza sui rischi di modificare le tariffe: “Abbiamo la politica tariffaria più avanzata d’Italia, che ci ha consentito di ottenere finanziamenti europei. Fate attenzione a rinunciarvi a cuor leggero”.
13,40 - Poi sono intervenuti i commissari Mascia (Fi), Sicignano (Lista Salis), Bianchi (Fdi), Bordilli (Lega), Gambino (Gruppo misto), Falcone (Noi moderati).
14,10 - “È semplice dire che i soldi spesi per i consulenti potevano essere dati ai lavoratori, ma chi conosce le dinamiche di un’azienda pubblica sa che senza professionisti qualificati un risanamento è impossibile” ha spiegato il presidente di Amt, Federico Berruti, rispondendo alle domande dei consiglieri di minoranza durante la commissione consiliare monotematica dedicata all’azienda di trasporto. “Abbiamo tre consulenze principali: Pwc per 140 mila euro, il professor Arato dello studio BonelliErede per 110 mila, e una terza per 80 mila euro. I costi sono alti, ma necessari. Anzi, credo che non siano ancora sufficienti per il percorso che ci attende.” Berruti ha chiarito che “non c’è una confusione di numeri, ma di ruoli. La responsabilità dei documenti di bilancio è del Cda, che è cambiato. Contrapporre ciò che comunico io a ciò che comunica la dottoressa Gavuglio può essere interessante politicamente e culturalmente, ma è privo di senso dal punto di vista societario. Io non ho ancora agito su politiche di bilancio perché un bilancio non c’è ma è comunque il presidente che prende decisioni sui numeri”. Il presidente ha giudicato “assurdo” inserire 29 milioni di sanzioni in un anno in cui “se ne sono incassati solo 3 milioni e 300 mila”. Secondo i dati di Pwc, a pagina 19 del loro rapporto, “la media storica degli incassi è del 3,5%”, ha ricordato Berruti. “È questo il dato su cui basare le previsioni future: prudenziale, non svalutativo. Le somme non riscosse per il 96-97% non hanno requisiti di certezza tali da essere iscritte a bilancio”. Sul piano di risanamento, Berruti ha spiegato che Pwc e gli uffici di Città Metropolitana stanno completando il documento: “Il piano è pronto, ci prendiamo un paio di giorni per rileggerlo e poi lo porteremo prima in Cda e poi alle istituzioni”. Per riportare Amt in equilibrio nel 2026, serviranno circa 60 milioni di euro in più, “di cui 10 dalle tariffe e 50 dalla revisione dei contratti di servizio”. Il calcolo tiene conto, ha detto, anche della possibile rinuncia ai contributi ambientali, già valutata dai consulenti. “Se si vuole cambiare politica aziendale bisogna cambiare presidente: ha ragione il consigliere Gambino, l’ho detto anche io”, ha ammesso Berruti, ribadendo però che “il risultato dell’analisi di Pwc è corretto” e che intende portarlo in Cda e nel bilancio. Più volte nel corso di questa audizione il presidente Berruti ha parlato di una possibile interruzione del suo rapporto con Amt, non dicendosi nemmeno sicuro di essere lui ad approvare il bilancio (“Se sarò ancora qui, lo farò…”, ha detto in un passaggio). Composizione negoziata Infine, il presidente ha chiesto “aiuto non solo all’amministrazione ma anche all’azienda Amt”, perché “questa procedura deve essere blindata per portarla in porto senza crepe”.
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Siccome non è la prima volta che si discute della crisi di Amt e poiché in passato mi è toccato occuparmene per ragioni professionali, ho maturato una semplice convinzione: Amt non sarà mai in pareggio di bilancio, men che mai in attivo
La decisione di avviare la “composizione assistita” per Amt, la storica azienda del trasporto pubblico genovese, continua a sollevare dubbi e tensioni. Al centro della vicenda, una relazione della società di consulenza internazionale PwC, sulla base della quale dal Cda sarebbero state prese decision
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