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Il dramma di una domestica ucraina che assiste un'anziana genovese
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GENOVA-Olga, ucraina, assiste da anni Livia, un'ottantenne genovese. Olga è una delle tante badanti arrivate dall'est Europa per prendersi cura degli anziani del capoluogo ligure e vive in casa del suo datore di lavoro, in corso Mentana, nel quartiere bene di Carignano. Lei fa tutto: la spesa, i pranzi, le pulizie, accompagna Olga nelle passeggiate.

Fra le due donne si è creato un rapporto di grande affetto, intenso, vero, come fra madre e figlia, "non saprei più fare a meno di lei" ammette l'anziana che ha accettato di aprire in  diretta la sua bellissima casa.

Nella lunga intervista entrambe si commuovono, Olga quando pensa a suo marito, morto appena due settimane fa, e ai suoi figli e nipoti, rimasti in Ucraina e che ora rischiano di andare sul fronte.

Gli occhi di Livia, vedova da anni, anche lei madre e più volte nonna, invece diventano lucidi quando parla del rapporto con Olga e quando si accorge che lei sta soffrendo in silenzio: "Sì, lei è come un'altra figlia" sussurra la pensionata.

Una bella storia di amore e di solidarietà quella fra le due donne, una storia che quasi fa dimenticare la guerra che pure dalla tv ora accompagna le loro giornate lunghe e scandite dai riti di un'intimità familiare. Olga con il pensiero fisso a figli e nipoti ancora in Ucraina, Livia in ansia per lei, la sua badante, la sua nuova figlia. "Io quando avrò una pensione voglio tornare a casa mia" conclude sincera Olga, guardando Livia, come per scusarsi, mentre l'anziana l'accarezza con lo sguardo e annuisce, consapevole che il suo posto, il posto di quella nuova figlia acquisita, alla fine non potrà che essere lì, in Ucraina, al fianco di figli e nipoti.
 
 
 
 
 
 

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