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L'impostazione aggressiva nelle relazioni internazionali di Trump ha messo in discussione la storica alleanza con l'Europa
1 minuto e 48 secondi di lettura
di Franco Nativo

Un convegno su come cambia l'ordine internazionale con Trump.

Questo il titolo dell'incontro che si è svolto presso la sede della Camera di Commercio di Genova. Nei vari interventi i relatori hanno focalizzato l'interesse verso i molteplici fattori di instabilità regionale che includono la situazione siriana, con la neonata formazione di un "nuovo Stato", unitamente le crescenti proteste per i diritti umani in Turchia, anche delle elezioni 2028.

La politica estera del nuovo presidente degli Stati Uniti ha virato dal multilateralismo al bilateralismo. In Medio Oriente, la prima amministrazione ha promosso gli "Accordi di Abramo", normalizzando i rapporti tra Israele e diverse nazioni arabe (tuttavia, il conflitto a Gaza permane una riserva). Le tensioni con l'Iran sono nel frattempo aumentate, minacciando l'accordo nucleare.
A livello globale, l'impostazione aggressiva nelle relazioni internazionali di Trump ha messo in discussione la storica alleanza con l'Europa e anche l'intervento per riportare la pace tra Russia e Ucraina a oggi non ha portato ai risultati sperati.

Le sue proposte di acquisizione territoriale, poi, come l'interesse manifestato per la Groenlandia e per il Canada, le violazioni di quanto previsto dal NAFTA e dal WTO, hanno sollevato preoccupazioni riguardo all'efficacia del diritto internazionale.
Inoltre la politica commerciale con dazi e nuove negoziazioni con tutti i Paesi (tranne la Cina) porta a un clima di incertezza sui rapporti di business tra le imprese che sembravano ormai consolidati.

Tutto quello che sta succedendo a livello globale ha certamente riflessi sulle strategie di internazionalizzazione delle imprese: di questi temi geopolitici, che hanno anche risvolti sulle scelte dei mercati target per l'espansione delle imprese a livello nazionale e regionale.

Nel corso dell'incontro si è inevitabilmente parlato anche di quelli che potrebbero essere i contraccolpi sull'economia di tutta la Regione Liguria, con un focus specifico sul porto di Genova. 

Con Trump, il rapporto con la Cina potrebbe tornare a essere altamente conflittuale sul piano economico, ma più ambiguo su quello geopolitico. Al contrario, la linea verso la Russia potrebbe essere meno rigida rispetto all’attuale amministrazione americana, generando preoccupazioni tra gli alleati europei. In Medio Oriente, è probabile un ritorno a una politica di forte sostegno a Israele e un approccio più duro verso l’Iran. 

 

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