
Tre agenti di polizia penitenziaria sono stati aggrediti brutalmente nel carcere di Marassi, a Genova. È successo intorno alle 15, quando un detenuto con problemi psichiatrici nato in Italia ha abbattuto la porta dei passeggi e ha assalito gli uomini con violenti calci e pugni al volto.
Il detenuto, di 25 anni, con fine pena nel 2026, era ristretto al Centro Clinico. I tre agenti di Polizia penitenziaria a fatica sono riusciti a immobilizzarlo ma subito dopo sono stati trasportatati all'ospedale.
La denuncia del sindacato: "Uno stillicidio insopportabile"
"Uno stillicidio insopportabile – afferma Fabio PAGANI Segretario della UIL PA Polizia Penitenziari -. Appare oramai inarrestabile la deriva della sicurezza all’interno delle carceri – continua PAGANI -. Il 21 Giugno lo stesso detenuto ha aggredito e inviato al Proto Soccorso altri due agenti - ma chi si prende cura in istituto delle cure di questi soggetti psichiatrici? A Marassi, in quest’ultimo periodo, l’incolumità fisica dei colleghi sembra non interessare a nessuno e dove nessuno si preoccupa di prevenire i rischi per la loro incolumità fisica. Agenti di Polizia penitenziaria abbandonati al cospetto di numerosi detenuti: a mani nude, senza dispositivi di sicurezza personale, senza l’ausilio di apparati tecnologici in preda a raptus di detenuti psichiatrici non curati – conclude Pagani -. La Polizia penitenziaria è stremata nelle forze, mortificata nel morale e sottoposta a caporalato di stato con carichi di lavoro esorbitanti e turni di servizio che si protraggono sino a 20 ore continuative. Tutto questo va fermato, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Capo del DAP, Stefano Carmine de Michele, devono delle risposte concrete e tangibili".
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IL COMMENTO
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