È Valente Garibotti uno delle persone che incontrano il presidente Sergio Mattarella, a Genova in occasione dell'80esimo anniversario della Liberazione. Artigliere alpino, deportato il 9 settembre 1943 nei campi di lavoro tedeschi e liberato dai sovietici il 27 gennaio 1945, dopo un lungo e difficile periodo di prigionia, ad agosto compirà 103 anni, a Primocanale ha raccontato i suoi 19 mesi al fronte. "Ricordo di tutto e di più, malefatte, morti, distruzioni, soprattutto tanta vigliaccheria".
"Ho sentito che il 25 Aprile divide, ma non bisogna avere dubbi"
"Ho visto e ho anche sentito ieri alla televisione che ci sono certe divisioni, mi meraviglio, perché se avessero provato quello che ho provato io non ci sarebbero dubbi. Bisogna essere uniti per andare avanti e avere rispetto per gli altri".
 Valente Garibotti a sinistra, il partigiano Giotto Giordano Bruschi
Valente Garibotti a sinistra, il partigiano Giotto Giordano Bruschi
"A Mattarella dirò di eliminare la parola guerra"
"Sono lieto di incontrare Mattarella, al quale dirò di lottare per la pace e di eliminare, se possibile, la parola guerra. Io non posso più vedere le guerre, io che le ho subito per 19 mesi che ricordo ancora troppo bene quando ad Anzica era un bombardamento continuo, dalla mattina alla sera, ancora oggi non so chi mi ha salvato.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
 17° C
17° C LIVE
                                LIVE 
                             
						
 
																			 
																			 
						 
						 
						 
						 
                    
                
IL COMMENTO
- 
				
					
												
						Maurizio Rossi*
					 
						Mercoledì 29 Ottobre 2025
						
							 
 
- 
				
					
												
						Luigi Leone
					 
						Lunedì 27 Ottobre 2025
						
							 
 
leggi tutti i commentiLa Stampa in vendita: se il Nord Est si compra il Nord Ovest……e gli aeroporti
I conti Amt, le attese dei genovesi e la capacità di ascolto di Salis