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Adesione oltre il 90% in diversi casi. I lavoratori chiedono che Roma affronti questione rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Tra i problemi la fine dei ristori per le aziende e il calo del 35% dei viaggiatori
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LIGURIA - Adesione alta anche a Genova e in tutta la Liguria per lo sciopero del trasporto pubblico locale nazionale andato in scena questo venerdì. Valori oltre il 90% in diversi casi. A Genova ha scioperato il 90% del personale Amt, il 95% di quello operativo sulla tratta del Trenino di Casella e il 60% del personale di Geloso e Stac. A Savona a incorciare le braccia il 96% del personale di Tpl Linea. A Imperia fermi praticamente tutti i dipendenti di Riviera Trasporti con un'adesione che ha coinvolto il 99% dei lavoratori. Infine all'Atc della Spezia adesione allo sciopero segnalata all'80%..

Al centro la questione del contratto collettivo di lavoro del settore ferma ormai da anni. Santo Pugliese, segretario regionale FiT Cisl Liguria con delega alla mobilità spiega: "Sono quattro anni e due mesi che non è rinnovato il nostro contratto. Serve fare qualcosa per chiudere questa vertenza, siamo ormai al quinto sciopero. La cosa principale è quella di chiudere il contratto almeno sulla parte economica. Poi bisogna mettere mano alla riforma del trasporto che è ferma al 1994. Abbiamo sempre lavorato, siamo sempre stati in prima linea e anche avere un riconoscimento sarebbe una degna conclusione di questa vertenza" conclude.

Lo sciopero ha coinvolto tutti e anche in piazza sono scesi i lavoratori. Una vertenza di carattere nazionale. Regione Liguria con l'assessore ai Trasporti e al Lavoro Gianni Berrino nel corso dell'incontro con una rappresentanza delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Faisal dei lavoratori del Tpl ha garantito il suo impegno a portare la questione sul tavolo della conferenza delle Regioni: “Chiediamo che ci sia un impegno del governo affinché le associazioni datoriali delle aziende del Trasporto pubblico possano garantire il rinnovo del contratto scaduto. La trattativa risulta bloccata – ha ribadito l’assessore Berrino – considerata l’insufficienza del fondo nazionale dei trasporti, la fine dei ristori per le aziende e il calo del 35% dei viaggiatori, a cui si somma la tempesta provocata dagli aumenti energetici. Non possiamo infatti non considerare che il sistema dei trasporti, come quello della sanità, ha tenuto nelle fasi più critiche della pandemia, grazie al contributo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che hanno sempre svolto il loro lavoro”.

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