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Più di cento persone tra attivisti, proprietari di rifugi che a Genova accolgono anche maiali, proprietari di animali e non solo
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GENOVA-"La peste suina è introdotta dagli uomini, non dai cinghiali", "Giù le mani da maiali e cinghiali sani" e "liberazione". Sono questi alcuni degli slogan che spiccano in piazza De Ferrari, dove si sono riunite più di cento persone per manifestare contro l'abbattimento dei cinghiali che vivono nel greto del Bisagno, prassi decisa prima dall'ordinanza ministeriale e poi da quella regionale per evitare che la peste suina esca dalla Liguria. 

Attivisti, proprietari di rifugi che a Genova accolgono anche maiali, padroni di animali, etologi, volontari e non solo. La manifestazione, organizzata da Animalisti Genovesi e Fine dello Specismo, affiancati dalla rete dei Santuari, ha raccolto a Genova persone da tutto il nord Italia. Su molti cartelli le parole che si leggono riprendono quelle pubblicate oggi da Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: "Le popolazioni di cinghiale infette più vicine all’Italia vivono a diverse centinaia di chilometri di distanza - scrive Ispra -. La comparsa dell’infezione nel cinghiale in Piemonte e Liguria è sicuramente dovuta all’inconsapevole introduzione del virus da parte dell’uomo."

Tra le fila una giovane attivista di Bologna, sui social "cucina.antispecista", in piazza De Ferrari per proteggere la colonia di ungulati che popola il torrente: "Esistono altre soluzioni, non bisogna sempre scadere nella scelta più semplice, in questo caso, la morte. È risaputo che ci sono delle reti che si possono installare e che possono dividere questi animali selvatici da quelli domestici.

"Ci sono modi di controllare il virus senza dover uccidere nessuno."

Attivisti anche dalla Lombardia, come Carolina dell'associazione con sede a Milano ‘Task Force Animalista', che non vuole vedere nessun cinghiale ucciso per una possibile esposizione alla malattia: "È come se si mettessero ad ammazzare le persone perchè potrebbero avere il Covid, non ha senso" e Francesca, su Instagram 'frantispecista', che vuole ricordare la capacità degli animali di "provare emozioni, di avere affetti, amici e parenti." 

Peste suina: a Genova i controlli degli ispettori della comunità europea-L'ANDAMENTO DELL'EPIDEMIA

A metà pomeriggio, l'incontro dei referenti dei gruppi animalisti con Angelo Ferrari, direttore dell'Istituto sperimentale Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, che verrà nominato a breve commissario per la gestione dell'emergenza della peste suina. Dal tavolo la rassicurazione: si cercherà di fare il possibile per evitare l'abbattimento della colonia di cinghiali sani che vivono nel torrente che attraversa la val Bisagno. "Gli ungulati sarebbero da spostare verso monte - ha spiegato Fabio Dolia, a capo degli Animalisti Genovesi -, facendoli andare via dal quartiere di Marassi e muovendoli lontani dalla zona cittadina. Noi abbiamo chiaramente suggerito la sterilizzazione tramite pastura, in modo da non farli riprodurre e far si che si mantengano una piccola colonia. Inoltre ci è stato spiegato di una possibile grande recinzione nella zona dove verranno trovati gli animali infetti, in modo da far fare al virus il suo corso. Questo potrebbe essere il miglior modo per evitare un abbattimento di massa."

 

 

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