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L’intervento sull’immobile, di proprietà comunale, è finanziato con 1,4 milioni di euro del Pnrr-Piano nazionale ripresa e resilienza su due misure per il Sostegno alle persone vulnerabili
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GENOVA – Dopo anni di abbandono l'ex Villa San Teodoro a Sampierdarena si appresta ad avere nuova vita. Pronti a partire i lavori di riqualificazione. A cantiere ultimato l’edificio ospiterà un polo di accoglienza temporanea. L’intervento sull’immobile, di proprietà comunale, è finanziato con 1,4 milioni di euro del Pnrr-Piano nazionale ripresa e resilienza su due misure per il Sostegno alle persone vulnerabili. 

È stato infatti approvato dalla giunta comunale, su proposta del vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi, il progetto definitivo della riqualificazione dell’immobile in via Dino Col 13, a Sampierdarena, ex “Villa San Teodoro”. 

"L’immobile è da alcuni anni in disuso e dopo la dismissione della Rsa, che in precedenza era ospitata all’interno, ha subito un processo di degrado – spiega il vicesindaco Piciocchi – con il finanziamento del Pnrr andremo a realizzare opere strutturali e il rifacimento delle facciate. Le opere propedeutiche al cantiere sono già in corso e a breve avremo anche il progetto esecutivo. Recuperata la struttura, abbiamo già inserito gli interventi negli interni, per la realizzazione di mini alloggi, nel piano triennale delle opere pubbliche con l’obiettivo di restituire alla città, con una forte valenza sociale rivolta alle fasce più deboli, un edificio oggi diruto". L’edificio ospiterà un polo di accoglienza temporanea.

"L’obiettivo del progetto – spiega l’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso – è rafforzare il sistema di risposta alle povertà e alle gravi marginalità, attraverso la realizzazione di una stazione di posta nel più ampio processo di creazione di un centro servizi per le povertà, potenziando l’attuale sistema di offerta di servizi e interventi verso i più deboli, andando incontro alle richieste che la direzione delle politiche sociali intercetta quotidianamente".

  Il progetto prevede che al primo piano dell'edificio siano realizzati servizi diurni che forniranno supporto e assistenza alle persone senza dimora. Ai piani superiori verranno realizzati dei piccoli appartamenti di housing first, per dare una risposta abitativa temporanea a persone e nuclei familiari in situazioni di fragilità o povertà estrema.