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La mancanza di un vero inverno fa aumentare la presenza di parassiti
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Clima sempre più pazzo, con il gelo degli ultimi giorni e i picchi di caldo attesi per questa settimana, con temperature fuori dalla media stagionale. E sono le colture a subirne maggiormente le conseguenze: "E' il problema più grande per le colture in pieno campo, come gli ortaggi verdi del periodo, cavolfiori, spinaci, bietole, che subiscono le mutazioni climatiche repentine perché rispetto alla coltivazione in serra è difficile proteggerli da questi cambi, che variano quasi da un giorno all'altro. Sono culture molto ricche di acqua e quindi il freddo repentino crea problemi, spacca le piante e gela la forte componente liquida di cui sono fatte", ha spiegato a Primocanale Andrea Sampietro, direttore di Confagricoltura Liguria.

Ma a essere a rischio sono ulivi, viti, alberi da frutto:
"L'alternanza di freddo e caldo mette a rischio queste coltivazioni che possono avere danni permanenti, compromettendo la raccolta delle olive e la vendemmia. E' presto per fare bilanci ma è vero che i repentini cambi di clima hanno influenzato le ultime stagioni. La raccolta ulivicola per il terzo anno di fila ha patito una scarsità di raccolto proprio perché le condizioni climatiche e il generale cambiamento climatico influisce su queste coltivazioni", continua Sampietro.

E il clima contribuisce anche alla crescita dei prezzi. Aumentano i costi di produzione collegati alle necessità di riscaldamento delle serre, per esempio nel caso del basilico per ottenere la piena fioritura. "Calcoliamo che l'incidenza dei maggiori costi di produzione derivanti da variazioni climatiche incidono per il 12 per cento: l'aumento è quello del costo per i consumatori che vanno a comprare al mercato frutta e verdura".

Questa mutazione del clima comporta anche problematiche per quanto riguarda la presenza di parassiti: "Penso alle olive, dove la mancanza di un inverno rigido con nevicate e temperature nella norma comporta il proliferare di malattie. Assistiamo alla presenza di parassiti che sono favoriti dalla mancanza di freddo invernale che li ucciderebbe facendo da elemento di equilibrio". 

Nell'ultimo decennio l'aumento delle temperature ha influito sulle annate, soprattutto sull'ulivicultura. Per questo, sostiene il direttore di Confagricoltura, è necessario incentivare l'agricoltura di precisione: "Ogni giorno ormai chi fa agricoltura deve combattere con questi eventi climatici estremi. Bisogna passare dalla coltura dell'emergenza a una coltura di prevenzione; vista la nostra rete idrica obsoleta serve una rete di microbacini utili alla raccolta di acque meteoriche, così come sottolineiamo l'importanza di incentivare l'agricoltura di precisione con impianti di irrigazione intelligenti che entrano in azione quando il fabbisogno idrico è maggiore".