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Giornata di sciopero per i lavoratori di Ansaldo Energia con un corteo partito da Piazza Principe e arrivato sotto il tribunale di Genova dove si svolge l'udienza preliminare per i 16 denunciati per i fatti dell'ottobre del 2022
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GENOVA - "Siamo tutti Ansaldo, i 16 lavoratori non sono soli, c'è il mondo del lavoro con loro" si è chiusa con questo messaggio la giornata di manifestazione con sciopero di 4 ore e corteo da parte dei lavoratori di Ansaldo Energia per le vie della città in solidarietà ai 16 denunciati per i fatti dell'ottobre 2022 quando in una situazione di crisi industriale i lavoratori occuparono le vie del Ponente genovese fino a entrare all'aeroporto Cristoforo Colombo. Per quegli eventi sono arrivate le denunce per 13 lavoratori di Ansaldo Energia e 3 del porto. 

I capi di accusa sono blocco stradale, incendio e la messa a rischio dell'incolumità delle persone. Accuse che potrebbero portare fino a una sentenza di 7 anni di carcere. La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 1000 lavoratori proprio nel giorno in cui in tribunale a Genova si sarebbe dovuta svolgere la prima udienza preliminare del processo poi rinviata al 13 e 14 marzo.

Tra i tanti scesi in piazza in solidarietà ai lavoratori Ansaldo anche i lavoratori di altre realtà industriali che stanno vivendo situazioni complesse come quelli dell'ex Ilva e di chi in passato ha affrontato situazioni simili come i lavoratori di Fincantieri. Insieme a loro anche i lavoratori di tutto l'indotto di Ansaldo Energia, di Leonardo, della Compagnia Unica, i portuali, i lavoratori della sanità, i delegati della Camera del lavoro e l'Anpi.

  Un corteo partito qualche minuto dopo le 9 da piazza Acquaverde davanti alla Stazione ferroviaria di Piazza Principe. Tra cori, bandiere e fumogeni i manifestanti hanno percorso via Balbi, piazza della Nunziata, galleria Garibaldi, piazza Portello, piazza Fontane Marose, via XXV Aprile, piazza De Ferrari, piazza Dante, via Fieschi fino al tribunale in piazza Portoria. Durante il percorso, strade bloccate e traffico gestito di volta in volta dagli agenti della polizia locale. Davanti al tribunale i discorsi finali dei sindacati che hanno ribadito la vicinanza ai 16 denunciati che "non verranno lasciati soli". Alle 11 la manifestazione è stata dichiarata conclusa con lo scioglimento del corteo.

I 16 lavoratori denunciati, difesi dagli avvocati Giuseppe Pugliese, Andrea Martini e Laura Tartarini, sono accusati a vario titolo di reati come blocco stradale, accensione di fumogeni, interruzione di pubblico servizio, minacce, danneggiamento, incendio, accensione e lesioni. I tre a cui sono contestati i reati meno gravi hanno chiesto la messa alla prova, gli altri hanno chiesto il rito abbreviato condizionato alla visione dei filmati sugli episodi contestati. Il gup Silvia Carpanini si è riservata di accogliere le richieste alla prossima udienza.

A indire la giornata di manifestazione la Fiom Cgil e la Fim Cisl. "C'eravamo tutti in quei giorni e ci siamo oggi - ricorda il segretario generale di Fim Cisl Christian Venzano -. Non è una manifestazione contro la magistratura, che speriamo chiuda al meglio questa situazione, non è contro le forze dell'ordine che abbiamo sempre rispettato ma è a favore, vicinanza e sostegno di questi lavoratori".

"Grazie a queste manifestazioni, anche aspre - sottolineano i sindacati - arrivarono le risposte dall'azionista di maggioranza, Cassa Depositi e Prestiti, c'è stata la ricapitalizzazione e oggi sono tornate anche le commesse. Siamo in piazza per dare un segnale di vicinanza alle persone denunciate - spiega Stefano Bonazzi, segretario di Fiom Cgil - e per ribadire che le lotte dei lavoratori non possono essere criminalizzate perché per chi rischia il proprio lavoro l'unica prospettiva è scioperare. Tutti devono sapere che se oggi Ansaldo continua ad essere la grande e storica fabbrica genovese è perché quei lavoratori hanno sventato il fallimento dell'azienda. Oggi, dopo la lotta dei lavoratori si ritorna a sentire il rumore del lavoro, e questo è un risultato importante che ci fa sperare per il futuro".

LE MOTIVAZIONI - Attraverso una nota i sindacati Fiom e Fim spiegano le ragioni dello sciopero e della manifestazione: "Ansaldo Energia aveva aperto la procedura pre-fallimentare, le officine erano vuote da mesi, i fornitori non venivano pagati (mancava persino lo scotch per i pacchi) e migliaia di posti di lavoro (2300 diretti di Ansaldo Energia e altre centinaia dell’indotto) erano concretamente a rischio. L’Ansaldo Energia, una delle più grandi e antiche Fabbriche di Genova rischiava la chiusura. Scioperi e mobilitazioni con la vicinanza di gran parte della città servirono a salvare l’Azienda, attraverso la ricapitalizzazione, e il futuro di migliaia di famiglie ad essa legate".

I FATTI - Nell'ottobre del 2022 un centinaio di lavoratori avevano occupato l'Aeroporto di Genova bloccando lo scalo e ferendo alcuni agenti, in particolare a uno di questi vennero dati sette giorni di prognosi. Quelle manifestazioni vennero stigmatizzate dal presidente di Regione Giovanni Toti e dal sindaco di Genova Bucci che parlarono di "teppismo che non aiuta il dialogo" (Leggi qui). Quella due giorni di manifestazioni però, sottolineano i sindacati Fiom e Fim, non si sarebbe fatta sentire la voce forte dei lavoratori preoccupati per una possibile imminente chiusura delle attività del gruppo.