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Il viaggio di Primocanale all'interno di un quartiere complesso, uno dei più popolosi di Genova, grande quasi come una città.
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GENOVA - Immigrazione, degrado, pochi investimenti ma anche il centro commerciale, i parcheggi e lavori incompiuti.

Il viaggio di Primocanale all'interno di un quartiere complesso, uno dei più popolosi di Genova, grande quasi come una città. Scopriamo i lati negativi di vivere per le vie di Sampierdarena con le denunce di commercianti e residenti ma anche quelli positivi, con le storie di chi decide di scommettere e ridare vita al quartiere.

Si parte da via Buranello (una delle zone più centrali), da dove capiamo come il quartiere è cambiato nel tempo e quali sono i problemi che ogni giorno lo affliggono. Tra questi, anche il continuo abbassarsi delle saracinesche di quelle vie che un tempo erano cuore pulsante di Sampierdarena. "Sampierdarena sta pagando sull'onda lunga delle problematiche del covid e del ponte Morandi un prezzo molto alto. Poi c'è l'immigrazione" racconta Rodolfo Bracco, presidente del civ della via e titolare di un negozio aperto più di 10 anni fa a qualche passo da piazza Vittorio Veneto. Il presidente del Civ di via Buranello dipinge una situazione difficile, d'altronde da tempo Sampierdarena è entrata nella lista delle "zone critiche" della città. "Le attività tradizionali stanno chiudendo e si, ce ne sono anche di nuove che stanno aprendo ma sono realtà da verificare sul terreno".

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Via Buranello è infatti costellata da spazi chiusi che si aggiungono ai voltini della ferrovia, da tempo al centro di un progetto legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrebbe concludersi nel 2025 con la completa riqualificazione degli immobili e l'apertura a nuove attività. Da piano progettuale si parla di 29 voltini più ampie e una trentina di nicchie della misura di 1,70m x 5m. Durante l'inchiesta ne abbiamo parlato con il presidente del Municipio centro Ovest Michele Colnaghi.

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Non solo la zona di piazza Montano, al centro dei problemi c'è anche via Rolando, dove c'è comunque qualcuno che investe nonostante i molti problemi spesso legati alla sicurezza.  La via è casa di diverse attività più volte chiuse dal Questore di Genova in quanto luoghi di ritrovo di persone con precedenti di polizia e proprio di fronte arriva il grido d'allarme per una fiorente attività di spaccio.

Proprio qui, dove un tempo sorgeva una banca, all'angolo con via Ulanowski, da due giorni ha aperto un nuovo locale. Caffetteria, bar e pizzeria: Grano d'Oro, proprio subito dopo la parrocchia San Giovanni Bosco e San Gaetano, rimane aperto dall'alba fino alla mezzanotte. Le telecamere di Primocanale hanno raggiunto il manager del locale.

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Poco più in la, però, ci sono le denunce dei residenti che raccontano di situazioni ai limiti della legalità. Nella zona i residenti denunciano uno spaccio importante: per questo Fabrizio Nanni e altre quattro persone hanno deciso di provare a cambiare le cose, istituendo, come primo passo, un'associazione, "Gli amici di via Rolando". Un gruppo di persone e un obbiettivo: fare ostruzionismo, per quanto possibile, allo spaccio. "Ci sono le condizioni perché questo finisca, perché solo qualche giorno fa ha aperto una nuova realtà che può iniziare a cambiare le cose e questo ci conforta. Allo stesso tempo vogliamo che questo spaccio finisca" (L'ARTICOLO).

Di questo abbiamo parlato ancora una volta con il presidente del Municipio Colnaghi, che racconta di un problema centrale difficile da affrontare: i minori stranieri non accompagnati.

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Le strutture d'accoglienza per i minori non accompagnati presenti sul territorio genovese sono in tutto 21: sette di queste sono nel quartiere di Sampierdarena. "Ci sono zone più critiche, chiaramente. Al centro commerciale abbiamo fatto diversi interventi, durante l'ultimo blitz delle forze dell'ordine sono stati arrestati 4 ragazzi, tutti minorenni, ma il giorno dopo erano di nuovo liberi. Ci stiamo lavorando, abbiamo posizionato nuove telecamere".