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Oltre 5 mila persone sono scese in piazza a Genova al grido "adesso basta" e "lo sciopero non si tocca". La mobilitazione indetta da Cgil e Uil a livello nazionale contro la legge di bilancio del governo Meloni ha visto un'ampia partecipazione anche in Liguria
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GENOVA - Oltre 5 mila persone sono scese in piazza a Genova al grido "adesso basta" e "lo sciopero non si tocca". La mobilitazione indetta da Cgil e Uil a livello nazionale contro la legge di bilancio del governo Meloni ha visto un'ampia partecipazione. Il corteo partito dal terminal traghetti ha invaso le vie della città: da via Milano, a via Buozzi poi via Gramsci, piazza della Nunziata, le gallerie e l'arrivo in piazza Corvetto e davanti alla prefettura.

I sindacati hanno incontrato la nuova prefetto Cinzia Torraco consegnandole un documento con tutte le osservazioni da portare al governo. Nel mentre i lavoratori hanno continuato a presidiare piazza Lanfranco, sede della Prefettura. Intorno alle 13 la conclusione con il corteo che si è sciolto alla rinfusa. Adesione alta, con una media dell'85% e punte del 100% in alcuni settori dell'amministrazione regionale. Per quanto riguarda il trasporto pubblico adesione al 47%. 

A scioperare i dipendenti pubblici, della sanità, dei trasporti, ma anche del mondo dell'istruzione con scuola e università. Lo scontro più duro nei giorni scorsi è stato quello tra il leader della Cgil Maurizio Landini e il ministro Matteo Salvini, con il titolare del Mit che ha accusato i sindacati di indire lo sciopero di venerdì per fare il weekend lungo. Morale della favola: Salvini ha precettato la protesta e i trasporti si sono fermati per 4 ore (fino alle 13) e non per giornata intera (8 ore ndr). E venerdì prossimo il bis con un nuovo corteo che partirà questa volta da Stazioni Marittime per arrivare in centro. 

Alle 9 è partito anche il corteo degli studenti, circa 250 i partecipanti. Partenza da piazza Corvetto, via dei Santi Giacomo e Filippo, via Serra, piazza Brignole, via de Amicis, via Fiume, via XX Settembre, piazza De Ferrari e arrivo in piazza Matteotti. Immancabile qualche problema al traffico per le chiusure delle strade durante il percorso del serpentone con gli agenti della polizia locale a regolare il traffico e gestire la viabilità.   

"Siamo molto soddisfatti, abbiamo dati di adesione altissimi in porto, stiamo raccogliendo gli altri settori, ma alla fine possiamo dire che il ministro Salvini, con un atto arrogante e unico in Europa, alla fine ci ha fatto un grande favore - spiega il segretario della Camera del Lavoro di Genova, Igor Magni al termine della manifestazione. Sono moltissime le motivazioni, soprattutto a causa di questa manovra economica. Abbiamo creato una piattaforma rivendicativa con una serie di punti che devono aiutare i lavoratori, che molto spesso non arrivano a fine mese - spiega a Primocanale Magni -. Siamo di fronte a un'inflazione al 12%, alle difficoltà create dalla precarietà, senza pensare alla condizione dei pensionati che non vedono riconosciuti i loro diritti e vedono diminuite le già basse pensioni, ma anche la condizione delle donne giovani, i tagli alla sanità, alle scuole pubbliche. Insomma, non ci sono risposte ma una manovra economica recessiva".

Le piazze italiane oggi sono piene di lavoratrici e lavoratori, di pensionate e pensionati - ha detto il segretario della Uil Liguria, Mario Ghini - per dire basta a una legge di bilancio che guarda sempre ai soliti noti e per dire basta al fatto che si toccano sempre le pensioni, il lavoro, e mai l'evasione fiscale". Una risposta forte, quindi, dalla mobilitazione genovese che si replicherà il 24 con lo sciopero delle categorie che non erano coinvolte oggi. "Noi non pensiamo ai week end lunghi o a far perdere soldi a chi lavora - conclude Magni - ma abbiamo moltissimi buoni motivi per scioperare e questa piazza lo dimostra". 

E sono tantissimi i lavoratori di tutti i settori che sono scesi in piazza per far sentire la propria voce. Mondo sanitario, mondo portuale e dei servizi. Tra le strade anche i pensionati e chi vorrebbe andarci. Uno lungo serpentone di voci che reclama attenzione e misure utili a rilanciare i settori. Il più bersagliato dai cori è stato il ministro Matteo Salvini. Tanti gli striscioni delle sigle sindacali che aderito alla manifestazione con i loro striscioni  rosso e azzurri a colorare le vie di Genova.  

ADESIONE - Adesione allo sciopero dell’85 per cento medio, con punte del 90 per cento. Sempre nell’ambito del trasporto, l’adesione nelle ferrovie è stata dal 40 per cento a livello regionale. Nel trasporto pubblico locale genovese ha aderito il 47 per cento del personale viaggiante, la metropolitana di Genova ha subito la cancellazione di metà delle corse. Tra il personale Amt del trasporto provinciale ha aderito alla protesta il 37% dei lavoratori. Alta l’adesione tra i corrieri e nella logistica: Fedex 90 per cento, Amazon 50 per cento, Geam (Porto di Genova) 100 per cento, in Amiu ha aderito alla protesta il 55 per cento del personale. Sette scuole dell’infanzia risultavano chiuse, mentre tra quelle statali molti plessi risultano chiusi: chiuso il Mazzini, la succursale del Cassini, Istituto comprensivo di Sestri, Liceo Colombo chiusa la sede, chiusure a Bolzaneto, Serrà Riccò, Prà, Gobetti Rivarolo, Cornigliano, Borzoli. Altissima adesione anche negli uffici pubblici del Comune di Genova, con punte altissime negli uffici di Corso Torino, nel comparto della giustizia, chiusi gli uffici del Tribunale di sorveglianza. Alta l'adesione anche negli uffici dell'Amministrazione Regionale con picchi del 100% in alcuni settori come nel caso dei Centri per l'impiego. Estrema soddisfazione anche per la partecipazione alla protesta del personale della sanità come dimostra la precettazione di alcuni operatori del Galliera.

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