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In Liguria ce ne sono 97. Si tratta di le località con caratteri geologici, geomorfologici, idrogeologici e pedologici caratteristici di un’area
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GENOVA - Regione Liguria, con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita (DiSTAV) dell’Università degli Studi di Genova, in attuazione dell’accordo di collaborazione tecnico-scientifica stipulato nel 2021, ha realizzato il Catasto regionale dei Geositi, ovvero le località con caratteri geologici, geomorfologici, idrogeologici e pedologici caratteristici di un’area.

La Liguria è tra le poche Regioni in Italia ad avere una specifica legge per la tutela e valorizzazione dei geositi. Attraverso lo studio ed il lavoro dell’Università e sotto il coordinamento dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), è stato effettuato un approfondito censimento regionale dei Geositi, che ha anche permesso di aggiornare l’Inventario Nazionale.

Sono stati riconosciuti, a livello nazionale, 97 Geositi sul territorio ligure. Tra i più noti si riportano, ad esempio, i Torrioni del Castello della Pietra nel Parco Naturale Regionale dell’Antola, le Grotte dei Balzi Rossi, la Miniera di Gambatesa nel Parco Naturale Regionale dell’Aveto, l’ Isola Palmaria nel Parco Naturale Regionale di Portovenere e il Fungo di Piana Crixia.

Ad ogni geosito è stato attribuito un diverso livello di interesse scientifico (locale, regionale, nazionale), e sono state riconosciute le caratteristiche geologiche prevalenti e tali da renderlo di interesse nel patrimonio geologico.

La Carta dei Geositi e delle relative schede descrittive è consultabile nel geoportale della Regione Liguria. Tutti i contenuti saranno resi disponibili sul sito istituzionale della Regione Liguria e sul sito di ISPRA.

L'elevata geodiversità presente nel territorio ligure riveste grande importanza dal punto di vista del richiamo culturale, della didattica e dell’economia. Il patrimonio geologico regionale può quindi costituire la base per sviluppare nuove offerte di turismo, volte alla valorizzazione di territori con alte potenzialità di sviluppo, in armonia con i principi di sostenibilità ambientale.

“I geositi da bene naturale e di studio – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega ai Parchi e al Marketing territoriale Alessandro Piana – sono una straordinaria opportunità di geoturismo o turismo verde. Al riconoscimento del grande valore di studi scientifici aggiornati su tutto il territorio dobbiamo affiancare sempre più la fruizione didattica, la divulgazione, experience emozionali affinchè diventino azioni socio-economiche efficaci. La collaborazione della Regione Liguria col DiSTAV integra i profili culturali, tecnici e informativi, facendosi collettore di professionalità specifiche e contribuendo ad arricchire un versante della Liguria che ha ancora ottime potenzialità di sviluppo”.

“Il DiSTAV - spiega il direttore prof.ssa Elisabetta Rampone - riunisce docenti e ricercatori di area Biologica e Geologica che svolgono ricerca e didattica nei campi delle scienze geologiche, biologiche e ambientali. A tutti è nota l’importanza della biodiversità per gli ecosistemi terrestri e per la società umana. La geodiversità, in particolare quella ligure, sebbene ben nota alla comunità scientifica internazionale, è ancora poco conosciuta al largo pubblico, ma altrettanto importante. La realizzazione del Catasto regionale dei Geositi costituisce quindi un importante risultato della collaborazione tra Regione e Università di Genova sui temi della valorizzazione del patrimonio geologico, da sviluppare nei prossimi anni. Auspichiamo che queste iniziative possano agire da volano attrattivo per le nuove generazioni nei confronti della Geologia, considerata la forte richiesta attuale di questa professionalità.”