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Molti lo spacciano con una moltitudine di salse che sulla carta hanno solo il colore diverso
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GENOVA - Mentre la cucina italiana si è candidata a diventare patrimonio immateriale dell'umanità, arrivano nuovi attacchi, dall'altra parte del mondo, ai suoi piatti simbolo. Ed è proprio il Finantial Times, in occasione dell'annuncio della candidatura all'Unesco, cerca di banalizzare la tradizione alimentare del Belpaese: dalla carbonara al tiramisù, passando per il panettone e il parmigiano reggiano. Secondo il Financial Times la carbonara l'avrebbero inventata gli americani, il panettone e il tiramisù invece sarebbero prodotti commerciali recenti. Ma, soprattutto, la testata ipotizza addirittura che il parmigiano reggiano originale sia quello che viene prodotto in Wisconsin, negli States, la patria dei falsi formaggi Made in Italy. 

Una sfida, tra gli antagonisti della cucina italiana, che si protrae da anni e che marca il passo in un periodo storico dove, la tutela del Made in Italy viene in parte tallonata da nuovi inserimenti, come la farina di insetti. Un alimento che si troverà sugli scaffali dei supermercati, con tanto di etichetta correlata. Si parla spesso di agropirateria quando si fa riferimento alla "rivisitazione" in accezione negativa di prodotto made in Italy, che come si suol dire vengono taroccati. Tra i più imitati non mancano anche le specialità liguri. In primis l'amata pasta al pesto, conosciuta in tutto il mondo, spesso proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli, o con il formaggio comune che va a sostituire parmigiano reggiano e pecorino romano. Al centro delle mutazioni anche un altro fiore all'occhiello, il basilico, specialmente quello genovese Dop, spesso utilizzato sotto forma di semplice concentrato o il cui sapore viene alterato da succo di limone, zenzero, pepe nero e spezie varie.

Ma tra le specialità più “tradite” del tricolore ci sono anche ricette che profumano di Liguria, prima tra tutte la nostra amata pasta al pesto, spesso proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano. Per non parlare del basilico – specialmente il Basilico Genovese DOP – fiore all’occhiello della nostra regione, fin troppo spesso utilizzato sotto forma di semplice concentrato o il cui sapore finisce viziato addirittura da succo di limone, zenzero, pepe nero e spezie varie. Secondo diversi esperti è uno degli alimenti più taroccati al mondo: molti lo spacciano con una moltitudine di salse che sulla carta hanno solo il colore diverso. 

 

 

 

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