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La protesta sarebbe dovuta continuare fino alle 17 ma gli edili si ritengono soddisfatti
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GENOVA - Genova bloccata per più di sette ore da oltre 550 mezzi e 2mila persone a manifestare. È il bilancio dello sciopero del mondo edile genovese, con due cortei partiti separati poco prima delle 8 e poi riuniti. Manifestano per la dura situazione in cui versano le imprese che mette a rischio tra 4 e 5mila posti di lavoro del settore. I punti su cui focalizzano la loro protesta sono i crediti incagliati per la questione superbonus, la richiesta di accelerare le trattative di governo. Lo stesso governo che deve intervenire, secondo gli imprenditori, con un decreto per supportare le imprese.

"È una protesta pacifica", avevano annunciato a inizio cortei gli imprenditori, che già avevano chiesto scusa ai cittadini per i disagi al traffico. La manifestazione sarebbe dovuta proseguire fino alle ore 17, con presidi sotto palazzo della Regione e sotto la Prefettura ma Nico Messina, imprenditore edile e organizzatore, si è detto soddisfatto. "Adesione sopra alle aspettative, come primo giorno è andato molto bene".

Oltre 2mila tra imprenditori e lavoratori hanno partecipato allo sciopero, con due cortei simultanei partiti alle 8 circa da due punti della città e il ricongiungimento in via Gramsci per procedere insieme verso piazza De Ferrari. Il tutto, a bordo dei mezzi di lavoro. Verso le ore 9,45 i due cortei si sono incontrati in via Gramsci per proseguire in corso Aurelio Saffi, poi spostarsi alla Foce e arrivare in via XX Settembre. Praticamente impossibile la circolazione a Genova: gli imprenditori a bordo dei mezzi si sono riuniti con i loro dipendenti che a piedi sono già arrivati a De Ferrari.

Alle 12 ha preso il via in piazza De Ferrari il presidio delle imprese che aderiscono al gruppo "stop ai crediti incagliati". I mezzi adesso sono parcheggiati in un lungo serpentone che si snoda per quasi tutta via XX Settembre. "Quello che vogliamo dare è un segnale - spiegano gli organizzatori- di un malessere delle imprese che rischiano di fallire per il problema dei crediti incagliati". Il presidio sarebbe dovuto proseguire fino al pomeriggio.

Il primo corteo è partito verso le 7:45 dalla bassa Valpolcevera - zona Campi, Via R. Bianchi direzione Centro con itinerario G.Rossa - Lungomare Canepa e l'Aurelia direttrice mare - Foce. Il passaggio del corteo sulla Guido Rossa e in Lungomare Canepa ha causato tilt al traffico in direzione Genova centro per via dell'invasione dei mezzi. Il secondo punto d'incontro era all'alba a Staglieno, da dove - davanti al cimitero - è partito il secondo corteo verso Piazzale Parenzo per arrivare a Genova Brignole e andare verso via XX Settembre per ricongiungersi con il primo corteo in via Gramsci. Poi, la continuazione nel quartiere della Foce dove il corteo ha raggiunto la rotatoria Kennedy. Problemi anche sulla sopraelevata in entrambe le direzioni. Code in via Rimassa, Corso Torino, Corso Buenos Aires.

Sono previsti due presidi, il primo sotto Regione Liguria e il secondo sotto la Prefettura.

 

"Non possiamo che esprimere sgomento per la situazione venutasi a creare all’indomani dell’approvazione del decreto-legge sulla cessione dei crediti - spiega Messina - che, contrariamente a quanto faceva sperare il nome, non ha risolto in alcun modo il problema dei "crediti incagliati" legati ai bonus edilizi".

"Solo nella Città Metropolitana di Genova hanno sede 1908 imprese edili, con circa 9.100 dipendenti ad oggi risultano già incagliati circa 350 milioni di euro di crediti, ai quali dovrebbero aggiungersi a breve ulteriori 450 milioni di euro di crediti maturandi; i debiti insoluti dei General contractor nei confronti delle suddette imprese ammonta, sempre ad oggi, ad oltre 100 milioni di euro".

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