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L'alternativa proposta per chi non abbia la possibilità di pagare un affitto o essere ospitato da amici e parenti è stata, appunto, l'ex ostello. Il Comune ha rassicurato: "Avevamo già predisposto l’attivazione di interventi di manutenzione"
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GENOVA - Si sono rifiutati di trasferirsi all'ex ostello del Righi i 40 sfollati del civico 17 di via Piacenza a Genova.

Questa mattina il sopralluogo nella struttura di via Costanzi, chiusa da tempo e sistemata in emergenza dai servizi sociali, non è andato bene. Gli sfollati del palazzo divenuto inagibile a causa dell'incendio della notte del 14 febbraio hanno detto no alla proposta di essere alloggiati in un edificio con "camerate e letti senza materassi, prese della corrente scoperte, bagni in comune, rotti e alla turca, cucine fuori uso", l'elenco di criticità fatto dai cittadini che, da ieri, non possono più essere ospitati in albergo a spese del Comune di Genova.

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L'alternativa proposta per chi non abbia la possibilità di pagare un affitto o essere ospitato da amici e parenti è stata, appunto, l'ex ostello. Nei giorni scorsi l'amministrazione aveva anche proposto ad alcune famiglie con Isee basso il trasferimento in appartamenti di edilizia pubblica: "Ma a Voltri o San Biagio, dall'altra parte della città rispetto a casa nostra, come facciamo con il lavoro e la scuola dei nostri figli?", hanno detto.

"Questa mattina abbiamo fatto un sopralluogo all’ex Ostello della gioventù: è qui che 24 cittadini sfollati dallo stabile di via Piacenza dovranno vivere dopo essere stati sfrattati dall’albergo che li ha ospitati fino a oggi - spiegano il coordinatore provinciale del M5S Genova Stefano Giordano con il capogruppo comunale Fabio Ceraudo e il consigliere municipale Federico Giacobbe, questa mattina all'ostello -. Purtroppo, l'ostello versa in condizioni inaccettabili tanto da un punto di vista igienico-sanitario, quanto da quello della sicurezza, essendo carente persino per quanto riguarda le normative dell’antincendio. Senza contare le porte non funzionanti comprese quelle delle uscite di sicurezza, l’impianto elettrico vetusto e la mancata sanificazione dei locali. Non sono nemmeno stati acquistati dei materassi nuovi: quelli che saranno dati agli sfortunati cittadini di via Piacenza sono inguardabili! Il sopralluogo la dice lunga sulla totale inadeguatezza della Giunta Bucci ad affrontare le emergenze. Chiediamo un intervento del Prefetto. Ringraziamo chi sta lavorando all'interno dello stabile: assistenti sociali, Protezione civile e lavoratori del Comune. Fanno quello che possono con i pochi strumenti messi a disposizione dalla politica comunale. Che ancora una volta si dimostra solerte con le passerelle mediatiche ma inadeguata di fronte alle emergenze".

Non si è fatta attendere la risposta del Comune di Genova: "Sappiamo bene che l’Ostello della Gioventù, allo stato attuale, ha necessità di lavori per accogliere le famiglie: per questo avevamo già predisposto l’attivazione di interventi di manutenzione e l’acquisto di mobilio e piccoli elettrodomestici per l’uso quotidiano qualora ci fossero state delle famiglie interessate a trasferirsi dall’hotel nella struttura. Pertanto il reportage fotografico diffuso alla stampa dal Movimento 5 Stelle ha la sola finalità di strumentalizzare, a livello politico, una drammatica situazione in cui si trovano 25 famiglie che fin dal primo giorno stiamo seguendo e supportando con ogni mezzo a disposizione dell’amministrazione per alleviare il disagio di vivere fuori dalla propria casa". Lo dichiara l'assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso.

"Fino a oggi – spiega l'assessore Rosso - nessuno dei residenti nel civico 17 di via Piacenza ha accettato soluzioni alternative all’hotel dove attualmente sono ospitate. Abbiamo inizialmente proposto alcuni appartamenti di proprietà del Comune che non hanno incontrato il consenso delle famiglie in quanto non ammobiliati. Il Comune di Genova, nonostante il danno subito dalle famiglie sia imputabile solo a una questione tra privati, continuerà a supportare e aiutare le famiglie con tutti gli strumenti a disposizione della nostra amministrazione".

 

 

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