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Dopo l'esperienza di Milano, si replica in altre città italiane. Nel capoluogo ligure il serpentone di ciclisti proteggerà la ciclabile di via XX Settembre
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GENOVA - La prima è stata quella di Milano, qualche settimana fa, a difesa della pista ciclabile di viale Monza, in una delle zone più trafficate della città. Domani tocca a Genova, e non solo, organizzare una "ciclabile umana" a difesa degli utenti deboli della strada, mettendo persone e biciclette a proteggere le corsie dedicate alle bici, spesso violate dalla sosta selvaggia e occupate da mezzi che hanno già a disposizione la strada intera.

Alle 15 i ciclisti si ritroveranno in via piazza De Ferrari davanti alla sede della Regione Liguria: grazie all’organizzazione di 40 associazioni da lì partirà un serpentone umano e di bici che fisicamente farà da muro di protezione alla ciclabile di via XX Settembre. Lo stesso succederà di nuovo a Milano, ma anche a Napoli e a Lecce. "Siamo molto contenti che abbiano aderito a questo evento tante associazioni della società civile - spiega Alessandra Repetto, leader di #Genovaciclabile e ideatrice dell’evento genovese - non solo ciclisti, ma anche persone diversamente abili, comitati di quartiere e cittadini che rivendicano spazi per le persone".

Subito dopo il primo lockdown del 2020, in molte città italiane sono nate numerose piste ciclabili, spesso un po’ improvvisate e delimitate solo con segnaletica orizzontale, ovvero dopo aver tracciato delle strisce sull’asfalto per delimitare lo spazio riservato alle biciclette. Ancora oggi molti automobilisti e scooteristi non le rispettano, parcheggiando lì sopra, fermandosi per fare commissioni, invadendole se devono sorpassare. Questo comporta forti rischi per tutti. Troppo spesso le cronache quotidiane raccontano di incidenti, anche mortali, come conseguenza del mancato rispetto di chi percorre quelle piste in bicicletta.

"La tutela di chi opta per la mobilità sostenibile deve essere una priorità per quelle amministrazioni che scelgono di investire in questo ambito - conferma l’assessore regionale allo sport ed agli stili di vita consapevoli Simona Ferro - Proteggere chi usa la bicicletta non è semplice, va perseguita la strada del cambio di mentalità e di visione degli automobilisti e soprattutto di chi guida i mezzi pesanti come la tragedia di questi giorni ci ha tristemente insegnato. Davide Rebellin, un campione che sulla strada ha corso tante gare sapeva benissimo come comportarsi e la tragica disgrazia ci ricorda che non possiamo mai dare per scontata la sicurezza sottolineando la grande responsabilità di chi guida un mezzo a 4 ruote soprattutto nei centri abitati".

Chi domani si unirà all’evento genovese potrà raggiungere la sede della Regione partecipando a uno dei "bicibus" che dai quattro assi principali di Genova (Ponente, Levante, Val Bisagno e Val Polcevera) convergeranno su piazza De Ferrari, e questo grazie a molti volontari che hanno messo a punto percorsi con tante stazioni dove potersi aggiungere alle varie carovane. Ci saranno anche molti bambini in bici: "Sfileranno protetti dagli adulti", assicurano gli organizzatori.

L’obiettivo della manifestazione è quello di arrivare a zero morti sulle strade, partendo da un cambio di mentalità che porti a ricordare che sulla strada c’è spazio per tutti. Anche per chi ha scelto di percorrerle pedalando.