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Il dialogo a Porta Siberia con l'archistar genovese in occasione dei 30 anni di Porto Antico
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GENOVA - Non poteva mancare per i 30 anni di Porto Antico il papà che firmò il progetto in quel 1992, una data di svolta per la città di Genova. Renzo Piano a Porta Siberia ha dialogato con il presidente di Porto Antico Mauro Ferrando e con Mario Paternostro non tanto sul passato, sul futuro della città come preferisce fare, dato che portano sempre il solco della sua mano le opere che trasformeranno il volto della città da qui ai prossimi anni: il Waterfront di Levante, la nuova Torre Piloti e il parco sotto la Lanterna. 

Ma lo sguardo dell'archistar genovese si posa orgoglioso su quello che è Porto Antico oggi e su quello ha rappresentato. "Quello che ancora manca collegare questa piazza verso Levante o verso Ponente. È nata questa iniziativa nel segno del modo di dire genovese 'qui non se straccia niente', non si deve sprecare niente. A Genova siamo parsimoniosi, è una città stretta tra mare e monti, metà città e metà acqua. C'era il sindaco Cerofolini e l'idea di fare una cosa che restasse per le Colombiane era abbastanza nuova, nacque nel dialogo con la squadra: lui capí il progetto. Genova è sempre stata una città di mare che lo vedeva al di là di una barriera".

Così il 1992 ha rappresentato per Genova un vero e proprio spartiacque che ha riunito il centro storico al mare, un mare che secondo Piano "è operoso e così deve continuare ad essere, non è balneare. Dobbiamo connettere città e porto, ma senza disturbare l'attività del porto, una fabbrica che va protetta perché è l'anima della città".

Lo stesso principio ha ispirato il Waterfront di Levante che alla Foce porterà non soltanto un parco di 1800 alberi in Piazzale Kennedy, ma anche uffici, palazzi, incubatrici di start up per i più giovani. Il tutto senza interrompere le attività di riparazioni marittime pochi metri più in là. "C'è l'idea di fare Euroflora 2025 lì per lasciare in pace i parchi di Nervi. Sarà un parco più piccolo di Nervi ma la superficie è più grande, senza edifici e inizia da piazzale Kennedy fino alla Batteria Stella", anticipa Renzo Piano una delle ipotesi sul tavolo di riportare la grande kermesse floreale alle origini ma mantenendo comunque un legame con la natura e il verde.

Un parco che potrebbe diventare il più grande in città nei prossimi anni. "Coi lavori del tunnel subportuale si allungherà fino ad arrivare a 18 ettari fino a Brignole lungo Viale Brigate Partigiane". Ma l'architetto genovese ha pensato anche a quella lingua di spiaggia, "la spiaggia di primavera dove i genovesi vanno a prendere il sole verrà difesa a mare sotto il pelo dell'acqua e anche qui riavvicineremo di nuovo il mare alla Foce, proprio come abbiamo fatto 30 anni fa con Porto Antico".

Genova per Piano è tra la città più belle del mondo, con le onde che si increspano in controluce illuminate dal sole a sud e con le sue caratteristiche, con le persone che sono serie e non introverse o tristi, parsimoniose e non avare. Ed è rammaricato di non trascorrere qui abbastanza tempo, ma nella Genova del futuro vede col collegamento più veloce per Milano la possibilità di far rifiorire ancor di più una città bella dove vivere e lavorare. Non può che essere d'accordo con lui il sindaco Marco Bucci, che lo ha ringraziato per tutto quello che ha fatto per la città, dal Porto Antico al nuovo Ponte Genova San Giorgio ai progetti che presto diverranno realtà. "Mi sono emozionato la prima volta che sono entrato al Porto Antico nel '92 a 33 anni, mi emoziona ancora di più sentire che Genova è e sarà una città bellissima, grazie Renzo".

Un futuro di certo più green dato che il parco in Piazzale Kennedy non è l'unico che aspetta di mettere le radici. "Pianteremo 1200 alberi attorno alla Lanterna dopo aver realizzato il tunnel subportuale: la sopraelevata di Genova è un oggetto di amore e odio, per tutti i genovesi. La trovo bellissima in alcuni momenti, in altri insopportabile. È necessaria ora, ma vedere una sopraelevata davanti ai palazzi storici come quelli che abbiamo qui è impensabile in qualsiasi altra città. Però arrivando da Milano dall'autostrada, non appena ti trovi sulla sopraelevata in un colpo d'occhio capisci la bellezza della città". Ed è lì che è una delle strade più belle di Genova. Ma il problema si pone proprio in zona Porto Antico dove diventa una barriera con il centro storico e una zona difficile da riqualificare. "Potremmo pensare di mantenerla fino a Caricamento".

Senza la sopraelevata, però, c'è un beneficio in termini di inquinamento per tutta la città di Genova. Secondo Piano "il tunnel rappresenta un modo per filtrare l'aria e al tempo stesso togliere il traffico dei mezzi pesanti in città". Ma a proposito di idee vicine all'ambiente, non condivide affatto l'ipotesi più volte circolata sul mettere le pale eoliche sopra la nuova diga di Genova: "Le pale eoliche interferirebbero con il nostro bel panorama e con l'aeroporto, mentre installare lì un impianto fotovoltaico sfrutterebbe per 6 km il sole, creando un serbatoio di energia che consentirebbe di elettrificare il porto". 

 

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