Attualità

Genova al quinto posto a livello nazionale tra le grandi città per rincari. Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto
1 minuto e 57 secondi di lettura

LIGURIA - Il dato non è dei più positivi. L'inflazione fa segnare valori record in Italia con l'Istat che però ha ritocca al ribasso le stime di ottobre: +11,8%. L'inflazione acquisita per il 2022 si conferma pari a +8,0% per l'indice generale e a +3,7% per la componente di fondo. L'ultima volta che si assistette a un aumento del genere era il marzo del 1984: oltre 38 anni e mezzo fa.

Ma per la Liguria l'aumento è ancora peggiore. E' infatti la seconda regione italiana dopo la Sicilia per rialzo dei prezzi. L'isola fa registrare un'inflazione del 14,4% per il mese di ottobre mentre in Liguria è del 13,8% per una spesa annua per famiglia di 4.139 euro i più rispetto allo stesso dato dell'anno precedente. Terza per rialzo della percentuale c'è la Sardegna con un +13,6%. Valle d'Aosta, Basilicata e Campania invece fanno segnare il rialzo percentuale minore rispettivamente con +8,8%; 9,3% e 10,9%.

Per quanto riguarda le singole città capoluogo di regione e provincia con più di 150mila abitanti ai primi tre posti per inflazione ci sono tre città siciliane: Catania (15,6%), Palermo (14,9%), Messina (14,1%), al quarto posto Ravenna (13,9%) e al quinto ecco Genova (13,4%). Mentre a chiudere la classifica con l'inflazione più bassa ci sono: Catanzaro terz'ultima (10%), penultima Potenza (9,1%) e ultima Aosta (8,7%).

La città più cara è però Ravenna con una maggior spesa aggiuntiva, equivalente, in media, a 3.359 euro su base annua. Al secondo posto sempre Bologna con un incremento di spesa annuo pari a 3.293 euro per una famiglia media. Al terzo posto Bolzano con una spesa supplementare pari a 3.269 euro annui per una famiglia tipo. 

Nel report dell'Istat è spiegato che "la forte accelerazione dei prezzi dei beni è imputabile prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (da +44,5% di settembre a +71,1%; +26,8% il congiunturale), a causa sia dei Beni energetici regolamentati (da +47,7% a +51,6%; +20,0% su mese) sia dei Beni energetici non regolamentati (da +41,2% a +79,4%; +28,3% su mese)".

Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +10,9% a +12,6%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,9%). Tutto questo si riflette anche sulla spesa dei liguri che a parità di acquisti rispetto all'anno scorso vedono il portafogli più vuoto.  Rispetto a ottobre dello scorso anno si registra un aumento del 57,2% di spese per abitazione, acqua, elettricità e combustibili, +13,6% per prodotti alimentari e bevande analcoliche, +8% per i trasporti, +7,5% per servizi ricettivi e di ristorazione. L'unica voce che fa registrare un calo dei costi in un anno è quello delle comunicazioni.