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GENOVA - E' stata intitolata alla memoria del maresciallo maggiore Felice Maritano, medaglia d’Oro al valor militare ed al valor civile la caserma della stazione carabinieri di Genova Rivarolo. La cerimonia si è svolta alla presenza del comandante della Legione carabinieri Liguria, generale di divisione Maurizio Ferla e del comandante provinciale di Genova colonnello Gerardo Petitto. Alla Cerimonia sono intervenuti numerose autorità, tra cui il prefetto di Genova, Renato Franceschelli, i parenti del militare. Numerosi i cittadini che hanno presenziato alle fasi della cerimonia.

La moglie del maresciallo ha scoperto la lapide dove è trascritta la motivazione della medaglia d’oro al valor militare “alla memoria” concessa al suocero nel 1974 con la seguente motivazione: “Già più volte decorato al Valor Militare e dieci volte solennemente encomiato per le brillanti operazioni di polizia giudiziaria, per la lotta al terrorismo si distingueva per l’intelligente capacità professionale e per la dedizione al dovere in una serie di azioni che conducevano fra l’altro a disarticolare una organizzazione eversiva, da tempo costituitasi per colpire e sovvertire le istituzioni dello Stato, ed a catturare taluni pericolosi esponenti. Da ultimo, offertosi volontario per capeggiare rischioso appiattamento notturno presso una base operativa della banda armata, riusciva ad intercettare uno dei banditi che affrontava con determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, anteponendo la propria persona a quella dei dipendenti. Benché colpito gravemente al petto dal fuoco del malvivente, persisteva nella sua decisa reazione, sino a ferire l’aggressore e ormai morente ad incitare i suoi uomini a catturarlo. Decedeva poco dopo, immolando in difesa della legge la sua esistenza e lasciando ai posteri un fulgido esempio di elette virtù militari e di esaltante dedizione al dovere”.

È seguita la benedizione della lapide, impartita dal cappellano militare. Nel ricordare gli appartenenti alle Forze dell’Ordine caduti nell’adempimento del proprio dovere, è stato sottolineato come l’importante impegno dei carabinieri consenta alle popolazioni di vivere e lavorare in piena serenità e di accrescere il senso di sicurezza, nonché di fiducia nelle Istituzioni e in particolare nell’Arma che, con la sua capillarità, garantisce quotidianamente la legalità anche nelle luoghi più remoti del Paese.

Maritano è stato ucciso il 15 ottobre 1974 dalle Brigate rosse durante un'operazione che portò al ritrovamento di alcuni documenti utili a identificare i brigatisti. Fu Roberto Ognibene a entrare nel covo di Mediglia, in Lombardia. Ma all'intimazione del maresciallo Maritano di fermarsi, il brigatista, si diede alla fuga e rispose con alcuni colpi di arma da fuoco, colpendo il militare che pur ferito, si lanciò al suo inseguimento sparando a sua volta con l'arma in dotazione. Il brigatista venne raggiunto da quattro colpi cadendo a terra, il maresciallo gli si accasciò accanto. Il funerale di Maritano si svolse nella basilica di Carignano a Genova alla presenza delle massime autorità dello Stato.