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GENOVA - Il presidente della sezione Procedure concorsuali del Tribunale di Genova, Roberto Braccialini, consegnerà una lettera aperta al vicepresidente del Csm David Ermini durante la visita in programma lunedì. "Il 15 luglio è entrata in vigore - si legge nella lettera- la riforma della vecchia legge fallimentare. Che però parte azzoppata perché calata nella vecchia trama ordinamentale e organizzativa delle precedenti sezioni fallimentari, non riformate, e con risorse umane e tecniche limitate: il classico vino nuovo nella botte vecchia. Sarà compito del nuovo Csm procedere a un'urgente ricognizione dell'esistente per evitare che l'insuccesso della riforma, altrimenti inevitabile, sia imputato (solo) all'ordine giudiziario, impegnato come sempre a darvi leale attuazione per la sua parte". Ermini arriva nel capoluogo ligure dopo l'incontro avuto dai vertici delle Camere penali genovesi con la ministra Marta Cartabia per illustrare le carenze di organico e i rinvii delle udienze al 2025.

"Mi attendo - continua Braccialini - dall'organo massimamente rappresentativo del corpo professionale fin dal prossimo insediamento della nuova consiliatura un preciso e forte segnale di allarme per le condizioni pregiudicate in cui parte il Codice della crisi, perché non diventi da subito una riforma fallimentare; oltre ad invocare chiari segnali di attenzione per un'attività formativa capillare che muova dalla ricognizione immediata dei problemi sul tappeto. E' chiaro a tutti che le buone prassi e le buone idee non vanno da nessuna parte, senza valide gambe. Se non vogliamo che il vino nuovo, calato nella botte vecchia, diventi rapidamente aceto, una prima ricognizione dell'esistente e di analisi dell'adeguatezza dell'attuale assetto dei giudici "concorsuali" rispetto agli obiettivi del Codice della crisi diventa perciò abbastanza urgente".