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La tradizione vuole che siano le lacrime versate da San Lorenzo durante il suo supplizio, gocce di dolore che scendono sulla terra e regalano fortuna a chi le vede. Dal punto di vista strettamente astronomico si chiamano ‘Perseidi’ e rappresentano uno sciame meteorico proveniente dalla costellazione di Perseo che la Terra si trova ad attraversare durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole. Quando questi frammenti entrano nell’atmosfera lasciano scie visibili ad occhio nudo soprattutto dalla fine di luglio fino ad oltre il 20 agosto. C’è infine la versione popolare che le descrive – e così le conosciamo quasi tutti noi – semplicemente come ‘stelle cadenti’, pronti ad affidare loro, quando riusciamo a vederle, un nostro recondito desiderio sperando poi che ci portino fortuna nel realizzarlo. In ogni caso, comunque la si voglia considerare, il 10 agosto siamo in tanti a metterci con il naso all’insù anche se in realtà per osservare con maggiori possibilità di successo le lacrime di San Lorenzo il consiglio che danno gli esperti è quello di aspettare un paio di giorni, il 12 o il 13, e cioè il loro picco (si parla di 90/100 meteoriti all’ora) dal momento che esiste un fenomeno che si chiama ‘precessione degli equinozi’ che fa cambiare in modo lento ma continuo l'orientamento dell’asse di rotazione della Terra e ha quindi spostato, sia pure di poco, la data tradizionale. Ecco perché abbiamo deciso di scegliere la giornata odierna per mandare un servizio dell'Archivio storico, datato 2010, relativo alle Perseidi.

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