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La nota dellle federazioni dei sindacati che seguono i pensionati: "Genova è una della città più anziane d’Europa, più attenzione sarebbe stata apprezzata"
1 minuto e 39 secondi di lettura
di a.pop.

Le nuove tariffe per il trasporto pubblico comunicate da Amt e Comune di Genova hanno scatenato le polemiche da più fronti. Tra chi ha criticato le misure ci sono anche i pensionati che hanno visto lo stop della gratuità dei mezzi pubblici per gli over 70. Il nuovo sistema infatti introduce un limite basato sul reddito Isee: sotto i 12mila euro non si paga, per cifre pari o superiori servirà spendere 120 euro all'anno.

"Di fronte alla decisione del Comune di modificare le tariffe Amt ci saremmo aspettati un coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali che tutelano i pensionati genovesi trattandosi di una misura che andrà ad impattare soprattutto sulle persone più fragili, che rappresentano un’ampia fetta della nostra città. Spiace che abbiamo preso le novità quando erano già state messe nero su bianco sugli organi di stampa” spiegano Spi Cgil, Fnp-Cisl e Uil Pensionati Genova e Liguria, le federazioni dei sindacati che seguono i pensionati.

A finire nel mirino è il limite identificato di 12mila euro di Isee, valore ritenuto troppo basso da chi rappresenta i pensionati: “Quello che emerge soprattutto è stata una mancanza di sensibilità nei confronti delle persone anziane: il limite del tetto massimo dell’Isee a 12mila euro per gli over 70 è troppo basso ed esclude migliaia di anziani che faticano ad arrivare alla fine del mese. In un percorso condiviso si sarebbero potute trovare soluzioni alternative, magari fasce scaglionate senza penalizzare pensionati che devono affrontare ogni mese tantissime spese, anche dal punto di vista sanitario, e rischiano di essere in difficoltà per il pagamento dell’abbonamento dell’autobus, delle funicolari e degli ascensori: Genova è una della città più anziane d’Europa, più attenzione sarebbe stata apprezzata. Siamo disponibili da subito ai confronti necessari per dare il nostro contributo salvaguardando il trasporto pubblico, l’occupazione ma anche la sua utenza più debole” concludono le organizzazioni sindacali

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