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di Matteo Angeli

 

L'emergenza rifiuti a Genova continua a rappresentare una sfida critica per la città, con sullo sfondo il nodo del termovalorizzatore e la gestione della raccolta differenziata. Il presidente di Amiu Giovanni Battista Raggi ospite de "Il Programma Politico di Primocanale" fa il punto della situazione.

Presidente, siamo davvero in emergenza e in un tempesta perfetta?
"Non siamo in questo momento né nell'una né nell'altra. Abbiamo avuto un momento di difficoltà tra il 29 di settembre e il 10 di ottobre, nato dal fatto quello sì un po' casuale e un po' strano, che hanno chiuso un certo numero di impianti che ricevono normalmente i rifiuti genovese, hanno chiuso e conseguentemente cosa è successo?  In quella settimana grosso modo di malfunzionamento abbiamo avuto mancati scarichi, così si dice, per circa 1200 tonnellate. L'azienda soprattutto i lavoratori dell'azienda sono riusciti con un notevole impegno devo dire a minimizzare i danni ma quello è stato ovviamente un periodo particolarmente difficile. In questo momento non lo siamo più il che non vuol dire non poter ovviamente tornare in situazioni di difficoltà".

Come sta il bilancio di AMIU?
"Amiu è una società pubblica con tutti i limiti e i vantaggi del fatto di essere una società pubblica ovvero sia non hai bisogno di raggiungere dei risultati economici particolarmente positivi per dare dei dividendi ai tuoi azionisti, conseguentemente i bilanci di AMIU sono tendenzialmente sempre in pareggio. Lo sono stati in tutti gli ultimi anni lo è stato nel 2024 è previsto che lo sia anche nel 2025 per il 2026 e in là ci sono delle assumption che dobbiamo affrontare insieme anche all'amministrazione perché banalmente c'è il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro noi abbiamo 2.000 dipendenti i rinnovi dei contratti collettivi in questo periodo a causa della grande inflazione che c'è stata negli ultimi 4-5 anni sono rinnovi pesanti c'è una richiesta che è giustificata da questo istat che ammonta a 370 euro mensili di lordo di aumento su un 3a che è un quadro intermedio diciamo un dipendente di livello intermedio voi potete immaginare che ovviamente questo comporta a regime su 2.000 dipendenti 13 milioni di aumenti di costi se si dovesse chiudere il contratto collettivo su questa base".

Cassonetti intelligenti, perchè non hanno funzionato?

"Considerate che la stessa tipologia che abbiamo adottato a Genova è presente in oltre 400 città del mondo e, la cosa drammatica, è che tendenzialmente funziona da tutte le parti dove c'è. Un minimo di collaborazione e di attenzione da parte di tutti dagli utilizzatori servirebbe. Se viene fatto l'abbandono di tutti i sacchetti intorno ai cassonetti stessi questo può comportare quando vengono svuotati ad esempio che vada sotto il sacchetto e quindi rimanga poi bloccato con una dispersione del rifiuto. La normativa italiana comporterà di andare al 2028 tendenzialmente ad avere sempre cassonetti dell'indifferenziata d'accesso controllato oppure sistemi porta a porta con il mastello o con il sacchetto taggato con il tag personalizzato. Sarà un obbligo di legge quindi tutte queste forme di cassonetti nuovi che si vanno a mettere possono essere più o meno belli possono essere con levone tipo il jackpot diciamo al quale si gioca o possono essere col pulsante come sono i nostri, ma diventeranno tendenzialmente tutti così. Quindi l'importanza di approcciarli nel modo corretto che vuol dire banalmente fare attenzione, schiacciare il pulsante aprirlo e mettere il rifiuto dentro al cassonetto è un atto assolutamente necessario opportuno di buona convivenza civile tra tutti. Poi ovviamente anche noi di Amiu dobbiamo metterci la nostra perché dobbiamo essere e lo dico tranquillamente più veloci a intervenire se per caso viene bloccato o si rompe un cassonetto dobbiamo fare maggiore attenzione a andare a intervenire più rapidamente dove comunque diciamo così vengono abbandonati sacchetti e vengono abbandonati altri rifiuti al di fuori che non sono spesso solo sacchetti e ci troviamo qualunque cosa all'interno dei nostri cassonetti e anche al di fuori degli stessi".
Ci spiega come funzionerà il pagamento della Tari con il microcip?
"La Tari pagata in questo modo dovrebbe entrare in vigore in Italia come obbligo dal 2028. Ovviamente c'è una forte discussione a livello nazionale non tanto magari nelle piccole realtà ma per quanto riguarda le città metropolitane perché è molto complesso gestire non solo la tariffazione vera e propria quindi anche la misurazione del rifiuto, quanto il comportamento poi purtroppo che si viene generalmente a così rilevarsi che è quello di accortosi che magari si è consumato quello che sarebbe il proprio credito di sacchetti annuali ovviamente di abbandonarli per strada oppure metterli nelle altre frazioni della differenziata o nei getta carta. È difficile riuscire poi per il passaggio a organizzare questi aspetti che sono particolarmente pesanti si abbandonano i sacchetti quando non c'è la Tari immaginatevi quando ci fosse".

E' vero che lo sbraccio dei cassonetti è di 5 metri e che i filobus che stanno mettendo i fili che stanno mettendo per i filobus sono di quattro e mezzo questo potrebbe essere un problema comunque va un po' ridiscusso tutto?
"E' una questione banalmente tecnica sì è vero ovviamente le dimensioni sono quelle e conseguentemente è evidente che laddove vi siano i bifilari dei filobus ci sono delle problematiche a mettere i cassonetti cosiddetti intelligenti che è anche uno delle motivazioni per cui è già da un pò di tempo che lo diciamo una parte della città in questo momento non ha quella tipologia di cassonetti e non ce l'avrà neanche successivamente":
Io cittadino che non ho ancora questi cassonetti avrò un sistema di cassonetti o di raccolta porta a porta a seconda delle varie situazioni si stanno studiando tutta la città si sta studiando per andare a individuare qual è il sistema migliore in ogni singola parte della città avrò un sistema analogo sostanzialmente che permetterà di misurare quanto rifiuto vado a diciamo a portare al sistema".

Questione termovalorizzatore. Qual'è la sua idea?
"Amiu dovrà essere parte della partita ovunque si faccia. E' un'esigenza assoluta perché ci permette di fare nostri una parte degli utili ma possono garantire un flusso sicuro dei tuoi rifiuti verso un impianto che andrai a gestire e si adatterà alle tue esigenze. Insomma se saremo proprietari non dovremo più dipendere da altri. Parteciperemo alla gara magari non da soli perché non ne abbiamo la forza ma ci saremo".

Il punto sulla raccolta differenziata?
"Evidente se da trent'anni si parla di differenziata e siamo ancora su livelli non ottimi significa che noi cittadini non siamo così bravi. Ma vale per Genova per altre città".

In certi paesi del Nord Europa ci sono delle macchine che dividono tutto senza la obbligare i cittadini a fare la differenziata. E qualcosa di possibile anche da noi?
"No perché la normativa italiana non lo permette. Ma voglio dire una cosa: la raccolta differenziata non può passare di moda e non solo per un discorso ambientale ma anche dal punto di vista economico per la sussistenza di molte aziende del Paese. Differenziata e termovalorizzatore devono sempre andare di pari passo".

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