
Era novembre 2021 quando la rampa che da via Cantore porta al casello di Genova Ovest veniva chiusa fino a data da destinarsi. Da quel giorno sono passati quasi quattro anni e la situazione rimane sempre la stessa: auto, moto e camion che arrivano da Sampierdarena sono costretti a raggiungere il semaforo altezza Motorizzazione - che ha un verde brevissimo - e attendere, prima di poter effettuare una vera e propria inversione a U e imboccare finalmente la strada che porta al casello autostradale. Una deviazione che nelle ore di punta diventa un grande caos e che da tempo lascia i genovesi confusi, soprattutto sul futuro di quella rampa.
La chiusura della rampa risale al 2021
Ma torniamo indietro: la decisione di chiudere la rampa che dal Novotel si immette sull'elicoidale di San Benigno risale a quattro anni fa, come abbiamo detto, dopo che nella notte gli operai della ex Pavimental (ora Amplia Infrastructures) che stavano lavorando sulla elicoidale, hanno segnalato lo stato di ammaloramento di uno dei piloni che sostiene la rampa che dalla Sopraelevata porta al casello di Genova Ovest.
All'uscita della Sopraelevata si viaggia su una corsia
Le ispezioni seguenti avevano escluso il rischio crollo, ma l'alleggerimento scattato subito dopo la segnalazione non è mai finito. E così, da anni, oltre all'entrata chiusa, per chi esce dalla Sopraelevata arrivando da Levante, la carreggiata si restringe con una sola corsia di marcia.
Misure a cui si aggiunge il cambio di viabilità nel Nodo di San Benigno degli scorsi giorni. Il Comune, attraverso apposito provvedimento, ha infatti disposto le modifiche fino al 30 aprile 2026 per lavori sul ponte Elicoidale. Il motivo è legato alla necessità di ridurre i carichi sulla carreggiata perché, si legge nel documento "durante le ispezioni periodiche sullo stato dell'impalcato e la portanza dello stesso, sono emerse criticità che rendono necessaria l’attivazione di misure riduttive dei carichi ammissibili a tutela della sicurezza stradale".
Le modifiche alla viabilità nel nodo di San Benigno
La carreggiata del Ponte Elicoidale - nel tratto compreso tra Lungomare Canepa e l’innesto alla Sopraelevata o alle direzioni autostradali - è ridotta da tre a due corsie. Su entrambe le corsie, il transito sarà consentito nella sola direzione da ponente a levante. Inoltre, viene introdotto il divieto di transito sulle rampe di collegamento (via di Francia, da ponente e via Cantore, da levante)tra la Sopraelevata e il ponte Elicoidale. Ciò significa che non sarà più possibile, sia dalla direzione ponente sia dalla direzione levante della Sopraelevata, raggiungere il ponte Elicoidale.
Genova, dal 2026 potrebbero chiudere impalcati e ponti: ecco perché
L'allarme lanciato dall'assessore Ferrante
Il tema torna al centro dei problemi infrastrutturali genovesi dopo l'allarme lanciato a Primocanale dall'assessore alle Infrastrutture Massimo Ferrante, per cui a partire dal 2026 scatteranno i monitoraggi di ponti e strade sopraelevate, dettati dalla legge per la sicurezza del Governo. Una serie di controlli che potrebbe portare a divieti, restringimenti di corsia per alleggerire il carico o addirittura chiusure sulle vetuste infrastrutture utilizzate ogni giorni da migliaia di genovesi per raggiungere l'ufficio, casa propria o la scuola.
I fondi per lavori come quelli necessari per il pilone in questione (stimato dalla passata amministrazione a 3 milioni di euro), potrebbero non arrivare mai. L'impalcato rientra infatti nel dossier che il Comune di Genova ha redatto e presentato ad Autostrade per l'Italia nel tentativo di spostare i 40 milioni di ristori per il crollo di ponte Morandi alla manutenzione straordinaria dei viadotti cittadini.
Grave problema delle infrastrutture di Genova, lettera aperta all'assessore Ferrante
Per poter trovare una soluzione al problema, l'editore di Primocanale e senatore Maurizio Rossi si è reso disponibile "come Primocanale ma anche io personalmente, a dare ampio spazio a un dibattito costruttivo su questa tematica di enorme interesse per il futuro di Genova. Invitiamo anche Ministero, la passata amministrazione, la Regione e ogni altro soggetto che abbia un ruolo strategico in città a proporre soluzioni".
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