"Qui è un vero paradiso, il cellulare non prende e all’inizio è stato strano, non poter usare il telefono mi sembrava quasi impossibile soprattutto perché ero un po' come tutti 'schiava' dei social, ma dopo qualche settimana ho iniziato ad apprezzare davvero questa libertà, ritrovando il piacere delle relazioni vere e della natura intorno a me". Così la genovese Greta Ferraro sintetizza a Primocanale, in una nuova puntata della rubrica 'Finestra sul mondo' dedicata ai liguri all'estero in onda dal martedì al venerdì alle 13.00, la sua vita a Lord Howe Island, un’isola remota e incontaminata nel cuore dell’Oceano Pacifico, a circa 600 chilometri a nord-est di Sydney tra Australia e Nuova Zelanda.
"Una delle isole più belle del mondo"
Nel 1935 un reportage del National Geographic descriveva Lor Howe come "una delle isole più belle del mondo". Quando il capitano inglese Henry Lidgbird Ball la scoprì nel 1788, sulla rotta tra Australia e Norfolk Island, Lord Howe era disabitata. L'assenza di indigeni la trasformò in una base di approvvigionamento d'acqua per le baleniere americane. Il primo insediamento nel 1834 di neozelandesi bianchi con le loro mogli maori riforniva di carne e ortaggi le navi di passaggio. La sua barriera corallina è la più meridionale del pianeta, ha un microclima, con temperature tra 10 e 26 gradi, piogge frequenti ma non torrenziali e assenza di cicloni.
Sull'isola non c'è connessione, riscoperto la vita senza social
Su quest'isola il cellulare non prende, la rete internet è praticamente assente, e questo distacco involontario dal mondo digitale le ha regalato una nuova libertà: quella di uscire di casa senza essere costretti a controllare lo smartphone, di parlare con le persone guardandole negli occhi e di riconnettersi con una socialità dimenticata. "Non c'è connessione, ho internet soltanto qui nel mio mini appartamento ma sul resto dell'isola non c'è connessione, quindi non porto mai il cellulare. Io che ero sempre attaccata a Instagram, a tutti i social media, adesso non ho mai il cellulare con me. Inizialmente era strano, ma dopo neanche tre settimane ormai mi sono già abituata ed è bellissimo".
Lontana dalle distrazioni digitali, ha ritrovato il piacere di chiacchierare davvero, giocare a carte con i colleghi e osservare la genuinità dei bambini che al parco giochi si divertono senza schermi: "Vedo anche i bambini al parco giochi, in spiaggia, giocano tra di loro e non più come sulla terraferma a Brisbane per esempio che si vedevano sempre con gli iPad in mano a scrollare TikTok o Instagram, che trovo molto triste".

La barriera corallina più a sud del mondo
Greta è arrivata a Lord Howe con il compagno dopo un anno e mezzo in Australia, passando i primi mesi a Brisbane con il permesso Working Holiday Visa, che consente ai giovani europei di lavorare nel Paese per almeno un anno. Per prolungare il soggiorno è necessario lavorare in un’area rurale per almeno 88 giorni e proprio così lei e il compagno hanno avuto la fortuna di approdare a Lord Howe, un vero paradiso terrestre, quest’isola vulcanica di circa 14,5 km², infatti, con le sue alte montagne e la barriera corallina più a sud del mondo, è un gioiello di biodiversità tutelato dall’UNESCO come patrimonio mondiale.
400 residenti e solo 400 turisti al giorno
"L’isola conta solo 400 residenti permanenti e un massimo di 400 turisti al giorno, proprio per proteggerla. Ci sono regole rigide: per esempio, prima di intraprendere i cammini nelle montagne bisogna pulirsi le scarpe per evitare contaminazioni di batteri. È un luogo praticamente incontaminato, in cui si cerca di salvaguardare la natura in ogni modo possibile - racconta Greta - la vita sull’isola ha i suoi ritmi e le sue peculiarità spostarsi in bicicletta lungo gli 11 chilometri di strada è la norma e ogni incontro è salutato con un 'ciao, come stai?' che crea un senso di comunità molto sentita, quasi familiare. La gestione del cibo è un’altra sfida: una nave arriva solo ogni due settimane con le provviste e, quando il mare è agitato, bisogna cucinare con quello che si ha disponibile, inventando soluzioni creative".
"Manca il gelato della mamma"
Greta confessa di essersi innamorata del posto, "essendo genovese, essere di nuovo riconnessa al mare è bellissimo, soprattutto dopo tanti anni nei Paesi del nord Europa dove ero lontana dal mare. Da questo punto di vista sono felicissima e pensiamo proprio di rimanere fino a maggio per fare tutta la stagione estiva".
Tuttavia, nonostante l’incanto e la scoperta di un nuovo stile di vita, la sua città e le sue radici non sono mai lontane dal cuore. "Mi manca ovviamente la famiglia, il gelato della mia mamma nella sua gelateria in via Balbi, la panera, la focaccia, le persone che amo e che sono lì a Genova. Anche se questo mare è pazzesco, il nostro mare è pazzesco altrettanto, con tutti i miei posti del cuore come Pieve e Castelletto".
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