Lasciare la propria città per inseguire un sogno non è mai facile. Francesca Miglio, classe 2005, giovane promessa del tennis genovese, ha scelto di fare proprio questo, trasferendosi negli Stati Uniti per conciliare due passioni: lo sport e lo studio. "Io sono in America sia per il tennis ma anche per l'università, infatti studio al college, ho deciso di intraprendere questo percorso perché qui in Italia non è possibile continuare entrambe le strade. Non volevo lasciare l'università perché è la cosa più importante, i miei genitori mi hanno sempre insegnato che la cultura, l'istruzione è la cosa più importante che ci sia, però allo stesso tempo non volevo neanche lasciare il mio sport che pratico da quando ho 5 anni, è una passione che avrò per sempre". Francesca ha raccontato la sua storia, con passione e determinazione, durante la rubrica 'La finestra sul mondo' che racconta la vita dei liguri all'estero dal martedì al venerdì.
Dopo Atlanta ora una nuova avventura a Tampa
Dopo aver trascorso i primi due anni ad Atlanta, in Georgia, Francesca si prepara ora a una nuova avventura a Tampa, in Florida. "Ho fatto i primi due anni ad Atlanta, ora ho concluso il secondo anno e da agosto sarò a Tampa - racconta - Atlanta, con il suo aeroporto tra i più trafficati al mondo e il volo diretto da Milano, è stata una città comoda e stimolante. Eravamo molto impegnati tra allenamenti e studio, ma nel weekend avevamo sempre qualcosa da fare".
Il passaggio da Atlanta a Tampa è stato motivato dalla necessità di trovare un ambiente più stimolante dal punto di vista sportivo. "Gli allenamenti sono intensi: di palestra un'ora, un'ora e mezza, e tennis due ore al giorno, tutti i giorni della settimana. Con l'allenatore non mi trovavo più tanto bene, non ero molto soddisfatta di come si svolgevano gli allenamenti, avevo bisogno di qualcosa che mi stimolasse di più - confida - un nuovo inizio carico di aspettative".

"Si condividono le culture del mondo"
La vita da studentessa-atleta in un college americano è un’esperienza unica, soprattutto per l'incontro con culture diverse. "È molto bello perché si possono condividere le culture, si impara da tutti, ognuno ha culture diverse, modi di fare diversi, modi di pensare diversi - sottolinea Francesca - evidenziando come questa esperienza l’abbia arricchita non solo sportivamente ma anche umanamente. Una giornata tipo comprende allenamenti in palestra e in campo al mattino, seguiti dalle lezioni universitarie e dallo studio nel pomeriggio".
"Il tennis mi ha insegnato determinazione e organizzazione"
Il tennis, per Francesca, è molto più di uno sport: "Per me è una passione grandissima, mi ha aiutato a imparare molte cose nella vita, mi ha dato organizzazione, determinazione. Senza il tennis credo che a scuola non sarei stata così organizzata, dovevo gestire allenamenti e studio e questo mi ha insegnato a gestire più impegni contemporaneamente". C'è poi, secondo Francesca, una differenza importante tra l'approccio al tennis in Italia e negli Stati Uniti: "In Italia si gioca principalmente a livello individuale, mentre qui si gioca per una squadra, per l'università, e questo aiuta molto a crederci ancora di più".
Non solo tennis ma anche la passione per la genetica
Oltre al tennis, Francesca studia scienze biomediche, con un interesse particolare per la genetica. "Sono ancora indecisa sul futuro, ho ancora due anni di università e tennis, ma entrambe le strade sono aperte. È sempre stato un mio sogno essere una tennista professionista, ma mi piace anche la genetica" - confessa - ho una borsa di studio che copre interamente le spese, pagano tutto, alloggio e tutto, per lo sport e anche per i risultati accademici".
Vivere negli Stati Uniti ha rappresentato una sfida culturale e personale. "I primi mesi sono stati abbastanza tosti per ambientarsi, la cultura è diversa, ma nella mia squadra eravamo molti internazionali, molti europei, e questo aiuta a trovarsi sotto molti aspetti" racconta.
Cosa le manca di più? "Sicuramente la famiglia, gli amici e il cibo italiano, quello in America non è il massimo"
E del tennis italiano? "Orgogliosa del momento che sta vivendo, è molto bello avere tanti tennisti italiani al top, fa vedere che non c'è solo il calcio in Italia come sport, e tante persone riescono a seguire anche un altro sport che secondo me è molto bello. I miei preferiti? Il tennista tedesco Zverev e la numero uno mondiale Sabalenka, insieme Paolini, che ammiro molto".
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IL COMMENTO
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