
La violenta grandinata che si è abbattuta sabato 21 giugno su Arenzano ha colpito i terreni agricoli della zona. I chicchi, grandi quanto delle uova hanno di fatto completamente distrutto le coltivazioni agricole delle aziende della zona. A pagarne le conseguente le diverse coltivazioni di ortaggi. La grandine ha interessato una sottile linea colpendo le aziende dell'entroterra situate tra Terrarossa, Bicocca e Cantarena.
In un caso è andata completamente distrutta anche una serra di 800 metri quadrati, si è salvato solo un vetro. Perso completamente il futuro raccolto di pomodori, melanzane, zucchine, ecc. Le piante a fronde alte come gli eucalipto e altre piante hanno subito danni in cima ma potranno essere recuperate.
"Questo evento è un ennesimo segnale del cambiamento climatico che sta mettendo a dura prova l’agricoltura ligure" spiega Paolo Campocci, direttore di Coldiretti Genova. "Colpire un territorio fragile come quello ligure, con aziende agricole spesso piccole e già esposte al rischio idrogeologico – aggiunge Luca Dalpian, presidente di Coldiretti Genova – significa mettere a rischio non solo le colture ma anche il presidio del territorio e l’economia locale. Serve un piano serio di prevenzione e sostegno alle imprese agricole".
Ora resta da capire se potranno essere attivate le misure per richiedere sostegno al Governo. Il fatto che l'ondata abbia colpito una zona così circoscritta potrebbe rappresentare un ostacolo. Lo sviluppo sempre più accentuato di questi fenomeni porterà a un incremento nel tempo di queste situazioni. "Al di là di misure ad hoc che verranno prese dalle singole aziende - precisa Dalpian - serve agevolare le polizze per l'agricoltura in modo da facilitare e rendere vantaggiose le assicurazioni per le aziende del comparto. Secondi i dati l'anno scorso abbiamo avuto a livello nazionale ben 5 fenomeni meteo estremi al giorno".
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