Sono state quarantamila le persone arrivate da tutta la Liguria per spegnere le prime dieci candeline del Liguria Pride, soffiate in un sabato di metà giugno, tra il sole e il caldo. Come sempre i veri protagonisti sono stati loro: i colori, i carri, e i temi, che accompagnano da sempre la comunità LGBTIQ+. Una marea umana, arcobaleno, che ha percorso le vie del centro città, ancora senza patrocinio di Regione Liguria e Comune di Genova (sono mancati i tempi tecnici visto il cambio di giunta ndr), ma con una presenza in più: quella della sindaca Silvia Salis. Con la sua giunta al completo, o quasi, con tutti gli assessori schierati al fianco della prima cittadina. Gli organizzatori sono entrati in polemica, in questi anni, con gli amministratori di centrodestra, a partire dal sindaco Marco Bucci. Il loro auspicio, oggi, con la presenza di Salis, è quello che la nuova giunta riconosca il loro diritti e le loro richieste.
"Il messaggio che vogliamo mandare è che il Comune ritorna a parlare di diritti, ritorna a parlare della comunità LGBTIQA+, e ritorna a parlare di quello che è un cambiamento che è necessario, sancito pochissimi giorni prima della mia elezione dalla Corte Costituzionale - commenta in testa alla parata la neo sindaca di Genova Silvia Salis -. È importante che il Comune, sia nel presente che nel futuro, esprima la laicità delle istituzioni e la voglia di tornare a parlare di diritti in modo concreto, come l'attuazione del nostro programma prevede. Noi puntiamo all'apertura di un ufficio che si occupi di diritti e di sensibilizzazione, sia verso la città che all'interno della macchina comunale. Gli attivisti, il coordinamento, la comunità chiede infatti impegno durante tutto l'anno, impegno che in questi anni è mancato da parte della maggioranza comunale". Silvia Salis ha annunciato che seguirà le orme del suo omologo a Roma Gualtieri, e presto riconoscerà i figli nati con due mamme. E per quanto riguarda il patrocinio? Salis aspetta ma guarda già all'anno prossimo. "Quello è un discorso piccolo rispetto alle enormità che sono i diritti che devono essere rispettati e tutelati in una comunità come Genova, però ovviamente se ce lo chiederanno lo daremo" ha chiosato Salis.
Il tema di quest'anno è Inestirpabili
Il tema di quest'anno è Inestirpabili: "Siamo inestirpabili come i papaveri rossi della Resistenza che tornano sempre a fiorire" è il commento di chi organizza l'evento. "Con la nuova sindaca sono cambiate le parole e quello già è importante dal nostro punto di vista" spiega Marco Fiorello di Coordinamento Liguria Rainbow. "Direi che si è visto anche nelle adesioni. Quello che rivendichiamo qui oggi è l'occupazione dello spazio pubblico, la visibilità, il discorso va molto oltre i nostri diritti, siamo persone intersezionali, transfemministe, queer, quindi le nostre rivendicazioni non si fermano solo a noi stesse ma parliamo di tutti i margini, delle persone razzializzate, delle persone povere" continua Ilaria Gibelli, responsabile Liguria Rainbow.
"Da duemila persone siamo arrivate l'anno scorso a 35mila e la cosa bella che rivendichiamo è anche l'indipendenza economica da sponsor, da Istituzioni e da qualsiasi cosa che possa definirsi commerciale perché Pride è rivoluzione, è non essere conforme a degli stereotipi. Siamo contenti" conclude Valentina Beronio, del coordinamento Liguria Rainbow.
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Il percorso: da Principe a piazza De Ferrari
Da Principe il corteo si è mosso verso via Balbi e piazza della Nunziata, proseguendo poi per piazza Portello, piazza Corvetto, via Serra, via Fiume, via XX Settembre e piazza De Ferrari, dove è, prevista, come ogni anni, la parata. In concomitanza con il passaggio del Pride la polizia locale ha chiuso le strade, deviando il traffico. Le celebrazioni si sposteranno poi ai giardini Luzzati, dove è stato allestito il Village e dove i dj di Transatlantica chiuderanno la manifestazione. Chi vorrà proseguire la serata potrà spostarsi al Banano Tsunami.

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IL COMMENTO
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