Nel 2040 in Liguria 72 mila occupati in meno: è questa la fotografia scattata dall’indagine effettuata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che ha focalizzato l’attenzione sulla situazione del lavoro in Liguria. Le previsioni del calo demografico nel breve e medio periodo e l’invecchiamento della popolazione sono i due elementi cardine che fanno scattare l'allarme. Le analisi, basate sui dati di Unioncamere, evidenziano che nei prossimi anni in Liguria ci sarà un calo della popolazione attiva (15-64 anni) che vedrà nel 2030 -21 mila persone e -107mila nel 2040.
Ecco quali sono le professionalità che non si trovano
Altro fattore di criticità sottolineato riguarda le professionalità di difficile reperimento. Al primo posto ci sono gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (77,6%) seguiti dagli operai specializzati in manutenzioni e installazioni attrezzature elettriche ed elettroniche (75,9%) e dai meccanici artigianali (75,2%), tecnici in campo ingegneristico (69,2%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%).
Tra il 2019 e il 2024 la quota di assunzioni considerate di difficile reperimento in Liguria è più che raddoppiata, passando dal 23,4% al 49,9%. “Occorre una più stretta sinergia tra le istituzioni locali e le aziende per rispondere alle esigenze del mercato, valorizzare maggiormente il contributo delle donne e lavorare affinché il mondo della scuola e del lavoro convergano. Solo così potremo trasformare le sfide demografiche e tecnologiche in vere opportunità di crescita” ha commentato Rosario De Luca, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Il segretario generale della Camera di Commercio Maurizio Caviglia sottolinea che in Liguria mancano soprattutto camerieri e personale professionale legato alla ristorazione e al turismo. Un problema amplificato dopo il covid con molti giovani, prima impegnati nel settore, che hanno scelto altre strade lavorative.
Occupazione in crescita in Liguria
I dati sul lavoro premiano la Liguria. Tra le regioni italiane la Liguria infatti ha una performance occupazionale superiore alla media nazionale. Tra il 2019 e il 2024 gli occupati nella fascia 15-64 anni sono aumentati del 5,2%, pari a circa 30 mila unità in più, a fronte del +3,2% dell’Italia e del +2,2% del Nord Ovest. Crescono sia la componente maschile (+6,3%) sia quella femminile (+3,8%), ma è soprattutto tra i giovani che si registrano i segnali più incoraggianti: +12,9% nella fascia 15-34 anni, con un incremento costante dei tassi di occupazione. Unica fascia in calo è quella tra i 35 e 49 anni che registra un calo del 6% di occupati, dato in linea con quello nazionale e figlio dell'invecchiamento della popolazione.
La criticità è legata all'invecchiamento della popolazione: secondo i dati la Liguria è la regione con la più alta incidenza di lavoratori over 50, pari al 45,4% degli occupati, contro una media nazionale del 40,6%. "Questa dato, se da un lato segnala la tenuta del tessuto produttivo locale, dall’altro accentua le difficoltà legate al necessario ricambio generazionale. A questa dinamica si aggiunge un altro dato: la crescente difficoltà di reperimento di figure professionali da parte delle imprese, in particolare, operai specializzati, conducenti e tecnici dell’industria".
Tra il 2019 e il 2024 la quota di assunzioni considerate di difficile reperimento in Liguria è più che raddoppiata, passando dal 23,4% al 49,9%. “Occorre una più stretta sinergia tra le istituzioni locali e le aziende per rispondere alle esigenze del mercato, valorizzare maggiormente il contributo delle donne e lavorare affinché il mondo della scuola e del lavoro convergano. Solo così potremo trasformare le sfide demografiche e tecnologiche in vere opportunità di crescita” ha commentato a margine della conferenza stampa Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Dati positivi sull'occupazione con i sindacati che hanno più volte rimarcato però che molti contratti sono a tempo determinato non lasciando di conseguenze garanzie ai lavoratori.
Il calo della popolazione in Liguria
Secondo i dati in Liguria nel 2040 il calo della popolazione attiva, ovvero in fascia d'età lavorativa (15-64 anni), sarà dell'11,7%, dato inferiore rispetto a quello del Paese che registrerà un calo del 13,5%. A livello provinciale la popolazione dell'area metropolitana di Genova passerà da 493mila a 435mila (-11,8%, quasi 60mila potenziali lavoratori in meno, la carenza maggiore si verificherà a Savona con 23mila lavoratori in meno (-14,4%), alla Spezia il calo in 15 anni sarà di 13mila potenziali lavoratori (-10,3%) mentre in provincia di Imperia ci saranno 11mila lavoratori in meno (-9,3%).
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

IL COMMENTO
Genova, la rivincita delle "periferie"
Silvia Salis eletta nuova sindaca, a Genova vince il cambiamento