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I numeri sono però ancora molto alti: dopo il calo del 2020 dovuto al Covid, nel 2021 i primi accessi al pronto soccorso dovuti a violenza sono tornati ad aumentare, raggiungendo quota 1198 rispetto ai 1155 dell'anno precedente
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GENOVA - "Qui non c'è posto per la violenza": è questo il messaggio lanciato da istituzioni, enti sanitari e forze dell'ordine, che rafforzano la loro collaborazione per cercare di arginare questo fenomeno, "per esempio se una donna si reca due volte al pronto soccorso in poco tempo dichiarando che è caduta dalle scale scatta una comunicazione alla procura e si interviene per accertamenti" spiega l'assessore ai Servizi Sociali del Comune di Genova Lorenza Rosso.

I numeri sono però ancora molto alti: dopo il calo del 2020 dovuto al Covid, nel 2021 i primi accessi al pronto soccorso dovuti a violenza sono tornati ad aumentare, raggiungendo quota 1198 rispetto ai 1155 dell'anno precedente. È necessario facilitare gli accessi ai centri specializzati e alle case rifugio per consentire alle vittime di riprendere con la propria vita, lontane da chi ha cercato di distruggerla: "Sono i luoghi dove le persone vittime di violenza vanno alloggiate per essere allontanate dall’ambiente familiare - dichiara Simona Ferro, Assessore Pari Opportunità Regione Liguria - e stare a sentire anche quelle che sono le attività che devono riguardare la ripresa della vita di una donna e il suo reinserimento non soltanto in una vita sociale ma anche lavorativa".

Sono 8 le case rifugio in Liguria per un totale di 40 posti letto, mengtre i centri anti violenza sono 11. I fondi erogati dalla Regione Liguria per le Case rifugio nel 2022 ammontano a 215mila euro, nel 2021 erano stati stanziati 213mila euro.

Per arginare questo fenomeno è fondamentale la prevenzione: per questo Wall of Dolls, organizzazione che si occupa del contrasto alla violenza sulle donne, ha avviato percorsi di formazione nelle scuole. "La comunicazione deve avvenire soprattutto con i giovani - sottolinea la coordinatrice di Wall of Dolls per la Liguria Barbara Bavastro -. In piazza ci troviamo il 26 novembre per favorire il cambiamento culturale che deve essere sempre più rapido e veloce per cercare di fermare questa mattanza".

Venerdì 25 novembre in piazza De Ferrari sarà presente un autobus brandizzato con il logo “Qui non c’è posto per la violenza”. Al suo interno una simbolica sedia rossa e i contatti dei diversi Centri antiviolenza della Liguria. Nei mezzi di tutta la rete regionale verranno esposti i contatti dei centri antiviolenza. Assieme allo srotolamento del grande striscione con la scritta “Qui non c’è posto per la violenza #stopviolenceagainstwomen”, in programma l’esibizione del Sizohamba Gospel Choir, interventi dei rappresentanti dei Centri antiviolenza della Liguria, esibizioni di danza contemporanea, e la possibilità di incontrare rappresentanti dei Centri Antiviolenza e della Polizia di Stato, che forniranno informazioni sulle attività svolte.

Nella giornata di sabato 26 novembre in programma una serie di appuntamenti, sempre in piazza De Ferrari, per dire no alla violenza sulle donne con Wall of Dolls ONLUS Liguria con “Happening Pink”, l’evento annuale per contrastare la violenza sulle donne, dalle 15 alle 18 con musica, arte, moda e spettacolo dando voce a testimonianze, interventi di associazioni, scuole, istituzioni ed enti pubblici e privati che da anni operano sul territorio.

Sempre sabato 26 novembre in programma una serata benefica di raccolta fondi con esibizioni musicali e sfilata di moda.

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