GENOVA - Minuto di silenzio e commozione in aula a Palazzo Tursi a Genova durante il ricordo nel 79esimo anniversario della deportazione degli ebrei. "Era il 3 novembre del 1943 quando 261 persone tra bambini, donne e uomini cittadini genovesi furono strappati alla loro quotidianità e ai loro affetti, alcuni con l'inganno e furono arrestati in quei giorni e poi deportati" è stato ricordato dal presidente del consiglio comunale di Genova Carmelo Cassibba.
Solo 20 dei 261 arrestati fecero rientro vivi a Genova una volta terminato il conflitto mondiale. Fu uno dei giorni più cupi della storia di Genova come è stato ricordato in consiglio comunale.
"In questa Aula espressione di una Genova multietnica e multi-religiosa è compito tenere vivo il ricordo a dimostrazione di una città moderna e sempre più inclusiva" ha ricordato ancora Cassibba ricordando il gesto eroico di una donna che vedendo la situazione segnalò quanto stava accadendo chi entrava nella sinagoga di via Bertora salvandoli dal rastrellamento messo in atto dalle truppe tedesche. Alla fine anche la donna venne arrestata ma contribuì a salvare dall'arresto e dalla deportazione molti uomini, donne e bambini
Mercoledì sera la marcia del ricordo partecipata da oltre un migliaio di genovesi che non sono voluti mancare al ricordo (Guarda qui).
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