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REZZOAGLIO - In questa nuova puntata di Presa diretta, viaggio nella Val d'Aveto martoriata dal maltempo, in particolare delle frane che hanno segnato tra ottobre e novembre, Rezzoaglio, il passo della Forcella, il passo della Scoglina, Alpepiana e altre zone. Un autunno da dimenticare per un territorio rimasto in alcuni periodi isolato

GENOVA - A Genova si è compiuto un nuovo passo per aiutare i bambini con diagnosi di autismo nel loro percorso riabilitativo grazie ad un robot: si tratta di iCub, realizzato da Iit, il primo robot umanoide al mondo di cui sia stata dimostrata l'efficacia in un contesto clinico.

Un team del laboratorio Social cognition in Human-Robot Interaction, coordinato da Agnieszka Wykowska dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT, e un’equipe del Centro Boggiano Pico, polo specializzato nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo dell’Opera Don Orione Genova, hanno pubblicato un articolo sulla rivista Autism Research che spiega l'efficacia di iCub.

Il disturbo dello spettro autistico è un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che esordisce nel corso dell’età evolutiva, caratterizzato da difficoltà comunicative e nell’interazione sociale. Sulla base delle ricerche epidemiologiche condotte a oggi, l’autismo colpisce tra l’1% e il 2% della popolazione mondiale. In Italia, le persone interessate dall'autismo sono tra le 600 mila e 1 milione e 200 mila. Almeno 4000 individui sui 393 mila nuovi nati nel 2022 nel nostro paese, saranno probabilmente diagnosticati nel corso della loro età evolutiva.

La collaborazione tra IIT e l’Opera Don Orione è cominciata nell’ottobre del 2020 con l’obiettivo di mettere la tecnologia più avanzata al servizio della società in un contesto clinico di riabilitazione. La prima parte della sperimentazione si è conclusa nell’autunno 2021 e ha coinvolto un gruppo di 45 bambine e bambini già inseriti nel percorso terapeutico del Centro Boggiano Pico, che hanno interagito con iCub facendo una serie di giochi allo scopo di sviluppare le loro competenze sociali.

Le persone nello spettro autistico possono infatti avere difficoltà a empatizzare e a comprendere il punto di vista altrui, abilità alla base di molte competenze sociali fondamentali che le persone cosiddette neurotipiche acquisiscono spontaneamente nel corso della crescita, ma che nelle persone con autismo potrebbero risultare alterate e possono essere allenate con la terapia.

In questa prima sperimentazione sono stati utilizzati alcuni sub-test della batteria NEPSY-II, impiegata comunemente in clinica per valutare lo sviluppo neuropsicologico nel bambino. I risultati ottenuti con questo strumento indicano un aumento delle competenze sociali nelle bambine e nei bambini coinvolti nella riabilitazione con iCub, che è diventato così il primo robot umanoide ad essere mai entrato in un centro clinico e a essere dotato di un protocollo riabilitativo proprio. In particolare, sono stati registrati progressi significativi relativamente alle competenze sociali legate alla Teoria della Mente, ovvero la capacità di capire e prevedere il comportamento sulla base della comprensione degli stati mentali propri e altrui.

“La robotica riabilitativa non è nuova, ma spesso viene fatta in laboratorio, non in contesto clinico, e consiste in brevi interazioni che non vengono ripetute nel tempo – afferma Davide Ghiglino, ricercatore IIT primo autore dello studio – In questo caso invece, le attività con iCub sono state armonizzate con i protocolli riabilitativi tradizionali previsti per i bambini coinvolti, e svolte con continuità per un periodo di due mesi.”

Il gruppo di ricerca ha osservato che nei bambini autistici c’è una naturale tendenza a interagire con i robot umanoidi. Interagire con un altro essere umano potrebbe inoltre fornire una quantità di stimoli troppo elevata e difficile da interpretare per individui con diagnosi di autismo. iCub permette di superare questa problematica perché in grado di frammentare un comportamento umano complesso in molte parti e ripeterne solo alcune, in modo da ridurre gli stimoli forniti al soggetto.

“È importante sottolineare il potenziale delle tecnologie come nuovi strumenti al servizio dei terapeuti, che restano centrali in ogni percorso riabilitativo – continua Agnieszka Wykowska, coordinatrice del gruppo IIT Social Cognition in Human-Robot Interaction – La progettazione di attività collaborative tra bambino e robot consente al terapeuta di esplorare nuove tecniche di intervento, immersive e coinvolgenti, tramite le quali il bambino può sperimentarsi in prima persona.”

“Il robot – racconta la Dott.ssa Federica Floris, psicologa e coordinatrice del progetto per l’Opera Don Orione – non sostituisce in alcun modo l’attività umana che il terapista svolge con i bambini, ma le ricerche che abbiamo condotto hanno dimostrato che può essere un efficace ed ulteriore strumento di supporto all’équipe soprattutto nel potenziamento di comportamenti che possono favorire lo sviluppo di competenze sociali fondamentali nella quotidianità. Nei prossimi anni – continua Floris – l’obiettivo è sviluppare nuovi protocolli che possano lavorare su competenze sociali sempre più complesse e specifiche, spendibili nei vari contesti di vita, come l’asilo, la scuola, il parco giochi e la famiglia”.

L’attività svolta con i bambini e le bambine è stata ideata appositamente dal team di Wykowska e dall’equipe del Centro Boggiano Pico per rendere l’interazione tra robot e bambini semplice, sicura ed efficacie. Durante la seduta, iCub affianca i terapeuti nell’attività clinica classica e interagisce in base alle competenze esclusive di ogni bambino. Nello specifico, nel corso del training il robot manipola un cubo in gommapiuma con un’immagine diversa su ogni faccia, mentre il bambino viene stimolato a mettersi nei panni di iCub e a identificare l’immagine osservata dal robot, allenando così la competenza a immedesimarsi nel punto di vista dell’altro.

Il prossimo passo, già in corso di svolgimento, è la creazione di nuovi training riabilitativi in setting che simulano ambienti e circostanze specifiche, per esempio una pizzeria o una gelateria, dove il bambino può allenare competenze sociali specifiche che possono poi essere replicate in contesti di vita quotidiana. Questo progetto si inserisce nel contesto del Center for Human Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia (CHT-IIT@Erzelli) che, anche grazie al supporto della Regione Liguria, nasce per connettersi con le realtà cliniche e ospedaliere del territorio per trasferire i risultati della ricerca in contesti reali portando a ricadute concrete sulla salute delle persone.

Il Centro Boggiano Pico, polo specialistico nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo dell’Opera Don Orione Genova, è un servizio accreditato e convenzionato dalla Regione Liguria, che effettua la presa in carico di circa 400 bambini e adolescenti e di 50 giovani adulti che necessitano di interventi riabilitativi di tipo logopedico, neuropsicomotorio, neuropsicologico, psicoeducativo e fisioterapico. Dal 2009 ad oggi ha preso in carico circa 1400 bambini e adolescenti seguiti da un’equipe multidisciplinare e con progetti riabilitativi individualizzati. Parallelamente, svolge ricerca scientifica e promozione di progetti finalizzati all’inclusione lavorativa, scolastica e sociale verso la vita indipendente.

L’Istituto Italiano di Tecnologia è un centro di ricerca scientifica finanziato dallo Stato che promuove lo sviluppo tecnologico con l'obiettivo di sostenere l'eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata per favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. L’attività di ricerca di IIT è caratterizzata da una forte multidisciplinarietà e afferisce a quattro aree scientifiche: robotica, nanomateriali, scienze computazionali e intelligenza artificiale e tecnologie per le scienze della vita. Lo staff complessivo di IIT conta circa 2000 persone, di queste il 50% proviene dall’estero, da oltre 60 Paesi nel mondo. L’età media del personale IIT è di 35 anni e il 42% è rappresentato da donne. La produzione di IIT ad oggi vanta circa 18000 pubblicazioni, oltre 200 progetti Europei attivi e oltre 50 progetti ERC, più di 1300 titoli di brevetti attivi, oltre 30 start-up costituite e più di 50 in fase di lancio. Oltre ai Central Research Laboratories, un network costituito da 4 sedi dislocate sul territorio genovese, IIT conta 11 centri di ricerca distribuiti sul territorio nazionale (a Torino, due a Milano, Trento, Roma, due a Pisa, Napoli, Lecce, Ferrara e Venezia) e 2 outstation all’estero (MIT ed Harvard negli USA).

GENOVA - È crollato giovedì sera, dopo una giornata di pioggia intensa, l'asfalto in salita Ca' dei Trenta a Trasta, sulle alture della Valpolcevera. Sono circa 40 le famiglie rimaste isolate, oltre a tre comunità terapeutiche del Ceis, una per psichiatrici e dipendenze connesse, un'altra per pazienti affetti da Hiv e un'altra ancora per problemi di dipendenze. 

"Stiamo cercando di riaprire definitivamente una strada alternativa, Aster ha lavorato tutto il weekend e grazie a questo lavoro le autovetture sono uscite dalla zona isolata - spiega a Primocanale l'assessore alla Protezione civile Sergio Gambino -. Stiamo facendo un servizio di assistenza alla popolazione con trasporto interno per chi ha necessità e con il 118 abbiamo messo una vettura con la zona isolata per spostamenti rapidi".

LIGURIA - Nel 2022 si sono verificati in Liguria 7.863 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 57 persone e il ferimento di altre 9.613. Questa la fotografia scattata dall'Istat. Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni in Liguria è di 635,4 milioni di euro (422 euro pro capite). A livello nazionale la cifra è di circa 17,9 miliardi di euro.

Nei costi sociali è ricompresa la stima dei costi umani, quindi per un ferito rientrano la mancata produttività di un ferito, il danno biologico e i costi medi sanitari. Oltre a quello ovviamente dei soccorsi e delle operazioni di rimozione, ripristino delle strade e degli eventuali manufatti distrutti o danneggiati a causa dell'incidente.

Il dato choc: Genova è nella top ten in Europa per numero di incidenti - Clicca qui

GLI INCIDENTI NELLE PROVINCE - Rispetto al 2021 aumentano gli incidenti (+9,7%) e i feriti (+9,7%), mentre diminuisce il numero delle vittime (-10,9%). A livello nazionale si registrano variazioni simili del numero di incidenti (+9,2%) e feriti (+9,2) ma anche un incremento del numero delle vittime (+9,9%). A Genova si sono verificati 4.850 incidenti che hanno causato 30 vittime e 5.810 feriti. A Savona gli incidenti sono stati 1.332 con 7 vittime e 1.695 feriti. A Imperia 908 incidenti con 15 vittime e 1.101 feriti; infine alla Spezia si sono verificati 773 incidenti con 5 vittime e 1.007 feriti.

DOVE AVVENGONO GLI INCIDENTI - Nel 2022 il maggior numero di incidenti (6.654, l’84,6% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 30 morti (52,6% del totale) e 7.913 feriti (82,3%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento percentuale maggiore si verifica sulle strade extraurbane (+16,3%), seguite dalle strade urbane (+9,7) e dalle autostrade (+2,2%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (2,3 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,2 decessi ogni 100 incidenti).

Sulle strade urbane il 15,6% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, percentuale che scende al 3,1% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo rappresentano il 49,9% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (16,6%), di una curva (12,5%) e di una rotatoria (3,7%). Lungo le strade extraurbane il 52,7% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 34,7% in curva e il 4,3% nei pressi di un’intersezione.

Per quanto riguarda gli investimenti di pedone in Liguria sono stati 1.104 con 10 vittime e 1.278 feriti. Proprio gli investimenti pedonali causano il maggio numero di vittime, seguito dalle fuoriuscite di strade (9 vittime), scontri frontale-laterale tra veicoli (8 vittime) e tamponamenti (7 vittime). La maggior parte delle 57 vittime aveva più di 65 anni.

Per quanto riguarda i singoli comuni, il rapporto tra il numero di incidenti e la popolazione (conteggiata ogni mille abitanti) vede al primo posto a pari merito per numero di incidenti Genova e Lavagna, seguite da Finale Ligure e Savona. La percentuale più bassa (quindi meno incidenti per numero di abitanti) spetta a Cairo Montenotte seguita da Arenzano. Nel dato rientrano solo i comuni più grandi della Liguria.

Infine il dato su quali sono stati i giorni della settimana in cui avvengono gli incidenti. Nel 2022 in Liguria il giorno che ha visto più incidenti è stato il venerdì (1.305), seguito dal mercoledì (1.235) e dal lunedì (1.201). Il giorno con il numero minore di incidenti è stato la domenica (751). Gli incidenti più gravi si registrano sulla statale del Turchino, dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono entrambi un valore di 25. L'A10 registra il maggior numero di incidenti (207) e feriti (324).

INCIDENTI E MORTALITA' - L'indice di mortalità cresce nella provincia di Imperia, diminuisce in quelle di La Spezia e Savona e rimane invariato a Genova. Nel '22 il maggior numero di incidenti (6.654, l'84,6% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 30 morti (52,6% del totale) e 7.913 feriti (82,3%). Rispetto all'anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l'incremento percentuale maggiore si verifica sulle strade extraurbane (+16,3%), seguite dalle strade urbane (+9,7) e dalle autostrade (+2,2%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (2,3 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,2 decessi ogni 100 incidenti).

GLI ORARI DEGLI INCIDENTI E LE CAUSE - L'87,3% degli incidenti ha avuto luogo tra le otto e le 21 ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria notturna tra l'una e le due (6,2 morti ogni 100 incidenti) e tra le tre e le quattro (2,5 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (0,7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 43,2% degli incidenti notturni, il 35,7% delle vittime e il 44,0% dei feriti. L'indice di mortalità dei soli incidenti notturni è di 1,6 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il venerdì notte (2). Nell'ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto delle regole di precedenza e le manovre irregolari sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 29,9% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 23,0%, mentre il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per il 14,4% e l'elevata velocita per il 13,7%.

 

 

 

ROSSIGLIONE - A causa dei numerosi cantieri presenti sulla A26 che ogni giorno causano code e tempi lunghi di percorrenza, da lunedì 13 novembre nelle Valli Leira, Stura e Orba, d’accordo con le amministrazioni locali e con la Città Metropolitana di Genova, entreranno in vigore i nuovi orari del servizio di trasporto provinciale. Il servizio infatti è stato riprogettato prevedendo più passaggi sulla statale del Turchino per i diversi cantieri presenti in autostrada.

Nello specifico:
- La linea 701 raggiungerà Genova Voltri transitando sulla SS 456 del Turchino.
La frequenza delle corse prevede un potenziamento nelle fasce orarie di punta con una corsa ogni 30 minuti.
A Voltri, i passeggeri della linea 701 potranno interscambiare con le linee urbane utilizzando il titolo di viaggio provinciale.

- La linea 803 Voltri – Mele – Fado avrà una frequenza di 30 minuti.

- Saranno ritoccate alcune corse delle linee locali 906, 907 e 908.

- Resta invariato il servizio della linea 702.

Gli orari in vigore da lunedì 13 novembre sono disponibili alla pagina dedicata sul siti di Amt (CLICCA QUI)