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IMPERIA - È ripreso stamani davanti al giudice monocratico di Imperia Marta Bossi, con l'esame della parte offesa e il controesame della difesa, il processo per diffamazione che vede imputato il cantautore Marco Castoldi, in arte Morgan citato in giudizio per diffamazione dal collega Cristian Bugatti, in arte Bugo, per fatti avvenuti a margine del Festival di Sanremo del 2020.

All'udienza era presente solo Bugo perché Morgan è a Roma per il concerto del Primo Maggio.

Il suo legale, l'avvocato Rossella Gallo del Foro di Milano, aveva presentato istanza per legittimo impedimento dovuto a motivi di lavoro, ma il giudice ha fatto rilevare che quest'ultimi non costituiscono legittimo impedimento e che l'impegno professionale che l'imputato intende far valere per il rinvio dell'udienza è stato da lui volontariamente assunto, lo scorso 20 febbraio, malgrado fosse a conoscenza dell'udienza di oggi. Morgan verrà così sentito il prossimo 28 maggio.

Festival di Sanremo: Morgan-Bugo rottura tra sputi, morsi e insulti - LEGGI QUI

La vicenda riguarda gli epiteti rivolti da Morgan a Bugo nel contesto di interviste televisive e in occasione della conferenza successiva alla finale del Festival di Sanremo del 2020. L'avvocato Gallo ha più volte ribadito che la presunta diffamazione non ha ad oggetto il "cambio versi" del brano "Sincero", che invece riguarderebbe fatti relativi a presunte violazioni dei diritti d'autore, oggetto di un separato giudizio davanti al tribunale civile di Milano.

Nel corso dell'udienza, difeso dall'avv. Donatella Cerati, Bugo ha ricordato come i dissapori con Morgan fossero sorti ben prima dell'esibizione sanremese. "Ho pensato che la canzone fosse perfetta da cantare con Morgan e quando gliel'ho proposto, lui ha accettato - ha detto Bugo -. E' stata una mia decisione scegliere lui per partecipare al Festival. Mi sono accorto che a metà dicembre 2019, dopo l'annuncio della nostra selezione alla kermesse, qualcosa non funzionava. C'erano già stati dei battibecchi. Poi i problemi si sono intensificati e diventati quasi giornalieri".

Bugo ha anche ricordato come molti problemi fossero legati alla serata delle cover, del Festival 2020: "L'orchestra ha rifiutato la partitura di Morgan per undici volte, il tempo per le prove è quindi stato limitato. Questo ha creato continui malumori e Morgan dava la colpa all'orchestra, perché per lui le partiture erano corrette".

“ Oggi - ha spiegato Rossella Gallo legale di Castoldi - non è il processo del cambio versi ma delle espressioni utilizzate in un’ intervista. Ricordo che lo stesso Bugatti ha detto parole ben peggiori e più gravi. Per quanto invece riguarda il danno di immagine segnalato da Bugo - prosegue - sono fermamente convinta che sia una problematica inesistente. Ha avuto eco mediatico, visibilità e aumento di notorietà. Ho prodotto partecipazioni televisive e interviste dove lo stesso Bugo si vanta e dice che ‘ grazie a Morgan sono diventato un personaggio pubblico, se il 90% delle persone è il treno della gente e’ ricordarmi per il suo Bugo-Morgan, sono ben contento “

 

Domani, primo maggio, è la Festa del lavoro e dall'Archivio storico oggi estrapoliamo uno dei tenti servizi fatti in occasione di questa circostanza. Un appuntamento nato negli Stati Uniti d'America a metà del 1800 quando i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Nel 1866 fu approvata a Chicago la prima legge delle otto ore lavorative giornaliere che entrò in vigore il 1º maggio 1867 ma valeva però solo nell'Illinois.

Il 1º Maggio 1886, in occasione del 19º anniversario dell'entrata in vigore della legge fu deciso uno sciopero generale ad oltranza per estendere questa legge in tutto il territorio americano. Quel giorno anche Chicago partecipò allo sciopero. La polizia, chiamata a reprimere l'assembramento, sparò sui manifestanti, uccidendone due e ferendone diversi altri. Iniziarono giorni di scontri e il 4 maggio fu lanciata una bomba che provocò la morte di sei poliziotti e il ferimento di una cinquantina. A quel punto la polizia sparò sui manifestanti. Nessuno ha mai saputo né il numero delle vittime né chi sia stato a lanciare la bomba.

Le notizie degli eventi tragici di Chicago si estesero anche in altri stati di tutto il continente americano, per poi estendersi anche in Europa.Al Congresso Internazionale di Parigi del 1889, che diede il via alla Seconda Internazionale, il 1º maggio fu dichiarato ufficialmente come la Festa Internazionale dei Lavoratori, e fu adottata da molti paesi nel mondo.