La clamorosa lite tra il sindaco Pisapia e l’assessore Boeri infiamma Milano e manda segnali non trascurabili a Genova, dove il centrosinistra e il Pd in particolare si preparano alle primarie. Pisapia espressione di Sel ha battuto Boeri candidato del Pd alle primarie meneghine. Pisapia diventato sindaco ha messo al suo fianco l’avversario Boeri. Un matrimonio che non è mai andato bene perché Boeri non ha perso l’occasione per creargli problemi. Ora la rottura a meno di qualche rattoppo finale.
A Genova bisogna che il Pd stia attento. E scelga bene il suo candidato che che sarà obbligato a vincere, altrimenti soluzione alla milanese non saranno praticabili. Se dovesse spuntarla un nome non di scuola Pd, la convivenza futura rischierebbe di diventare tutt’altro che facile. Ecco che, in caso di rinuncia di Marta Vincenzi (decisione che la sindaco prenderà dopo l’approvazione del Puc sempre che il piano urbanistico non sia rinviato) la pressione su un nome blindato come quello del segretario regionale Lorenzo Basso diventa obbligata.
Ma la lezione milanese vale anche per le altre città della Liguria dove si andrà al voto, tenendo conto che, essendo poco probabili elezioni nazionali prima del 2013, il voto nel 2012 a Genova e a La Spezia si trasformerà in un importantissimo test nazionale, in pieno “governo dei professori” con la complicata esperienza di un’alleanza obbligatoria tra Pdl e Pd e in due città che storicamente sono roccaforti della sinistra.
Politica
La lezione di Milano
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