Cronaca

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Tutto era stato architettato alla perfezione. Bastava clonare l??identità di qualche parente o di uno dei tanti clochard delle stazioni, procurare a questa terza persona una dichiarazione dei redditi falsa, una busta paga e un codice fiscale fasulli, e infine assicurargli un domicilio in una casa popolare al Cep di Genova ottenuta in subaffitto. Con queste condizioni infatti nessun istituto bancario poteva negare prestiti per l??acquisto di immobili o auto. E così quattro genovesi nullafacenti sono riusciti a mettere in piedi in due anni una truffa da circa un milione e trecentomila euro. Per falsificare i documenti era sufficiente una penna, uno scanner e l??astuzia del capo banda, un sessantenne ex dipendente comunale, che è riuscito a ingannare i più importanti istituti bancari e un notaio. L??uomo insieme alla moglie aveva creato una società immobiliare fantasma con la quale da agosto a ottobre del 2005 era riuscito a ottenere almeno 7 mutui. La società immobiliare simulava l??acquisto di un??abitazione fissando il prezzo al doppio del valore reale dopo di che si chiedeva il finanziamento dalla banca. Per fare un esempio, se compravano una casa a 30 mila euro loro ,con la scusa di eventuali ristrutturazioni, ne chiedevano alla banca 70 mila che puntualmente venivano concessi. Altro business era quello di affittare queste case tugurio ad extracomunitari. Ma questo non era l??unico modo con cui i truffatori si concedevano vacanze in Costa Azzurra, case in campagna e auto sportive. Mostrando la falsa busta paga riuscivano infatti a ottenere l??acquisto a rate di un veicolo. Rate che però non venivano mai pagate mentre il mezzo veniva rivenduto immediatamente a prezzi competitivi. Un passo falso però lo hanno commesso, quello dell??acquisto di numerosi biglietti ferroviari con le carte di credito ottenute in modo truffaldino. Questo ha insospettito la Polfer di Genova che ha dato inizio all??operazione tasso zero conclusasi con l??arresto dei 4. Altre 29 persone sono state segnalate per complicità.