Cronaca

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Contro il progetto di un inceneritore a Scarpino, nell' entroterra del ponente genovese, si mobilita Beppe Grillo. Promuoverò un dibattito, porterò in Comune scienziati, e se non me lo consentiranno, lancerò una raccolta di firme annuncia il comico, ospite oggi a bordo dell' ammiraglia di Greenpeace per l' avvio di una spedizione nel Mediterraneo. Dai moderni inceneritori escono i PM 0,5 non i PM 10, sono microparticelle pericolosissime - afferma Grillo -. Voglio portare a Genova a parlarne Rubbia e con lui Stefano Montanari e Morena Gatti, due ricercatori che stanno studiando questa materia. Oltre che ambientale, l' inceneritore rappresenta, secondo Grillo, un crimine economico perché sovvenzionato con le tasche dei contribuenti: Il bilancio energetico di un inceneritore - afferma - è in passivo. L' energia che serve per produrre le cose che un inceneritore brucia è maggiore dell' energia che produce. I termovalorizzatori, come la pesca - prosegue Grillo - sono sovvenzionati con i nostri soldi. Dal '92, infatti, il 7% della nostra bolletta elettrica e' destinato alle energie rinnovabili. Ma una parola, 'assimilate', aggiunta con una legge, ha fatto sì che dal '92 a oggi sono andati 30 miliardi di euro per bruciare cose che ci stiamo respirando''. L' alternativa? Semplice - risponde il comico - ridurre i rifiuti all' origine. Nei paesi del nord Europa comprano tutto alla spina (il detersivo, il dentifricio...): costa un decimo. In Germania hanno fatto gli inceneritori 20 anni fa e ora non sanno cosa farne. Bisogna dematerializzare: fare le cose in un altro modo. (ANSA).