I carabinieri del R.O.S. hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Genova, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nelle province di Genova, Imperia e La Spezia, nei confronti di 12 indagati per associazione di tipo mafioso, ritenuti gli esponenti di vertice di proiezioni delle cosche della 'ndrangheta reggina in Liguria. I provvedimenti scaturiscono da una manovra di contrasto, avviata dal ROS nel 2008, che ha documentato le dinamiche associative a Genova, Lavagna (GE), Ventimiglia (IM) e Sarzana (SP) che operavano sull'intero panorama ligure sotto il coordinamento criminale del capolocale di Genova Domenico Gangemi. Secondo le prime informazioni la struttura 'ndranghetista ligure, che si occupava essenzialmente di usura e estorsione, era non solo la diretta emanazione delle 'ndrine di Reggio Calabria ma aveva assunto la funzioni di 'camera di controllò dalla quale dipendeva la cosiddetta 'locale' del Basso Piemonte. La Camera di controllo, o camera di compensazione, nella mappa dell'organizzazione 'ndranghetista e' l'organismo di controllo che l'organizzazione calabrese istituisce fuori dalla Calabria ed è alle dirette dipendenze della 'ndrina di riferimento. La Liguria, come la Costa Azzurra, sono luoghi dove storicamente la 'ndrangheta reggina ha istituito questi organismi.
Ecco i nomi delle persone per le quali il Gip del Tribunale di Genova Nadia Magrini ha disposto la custodia cautelare in carcere. A Genova sono stati arrestati Raffaele Battista, Angelo Condidorio, Lorenzo Nucera e Onofrio Garcea, quest'ultimo già in carcere per un'altra operazione collegata. A Serra Riccò in manette è finito Antonino Multari, a Sant'Olcese fermato Rocco Bruzzanti. Nel levante custodia cautelare per Paolo Nucera di Lavagna e Antonio Romeo di Sarzana. Nell’estremo ponente ligure sono finite in manette quattro persone: Fortunato Barilaro a Ventimiglia; Francesco Barilaro, Michele Ciricosta e Benito Pepè (suocero di uno dei fratelli Pellegrino) a Bordighera. Oltre alle perquisizioni a carico del consigliere regionale Pdl Saso, di cui si legge in un'altra news, controllata anche l’abitazione di Vincenzo Moio, vice dell’ex sindaco Gaetano Scullino a Ventimiglia. Per Saso, l’ipotesi di accusa è quella di voto di scambio. Per Moio, invece, si parla di associazione a delinquere di stampo mafioso. Indagato a piede libero per il reato di voto scambio anche il consigliere comunale genovese del Pdl Aldo Praticò.
IL COMMENTO
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